La squadra di Gustavo Alfaro ha ancora la porta inviolata: nessuno come De Rossi e compagni nei campionati top
Chissà se c’entra qualcosa l’effetto De Rossi. Però crediamoci. L’enorme entusiasmo popolare per la presenza dell’ex centrocampista della Roma nella rosa degli “xeneises” si sta trasformando anche in grandi risultati. Dopo 7 giornate di Superliga la squadra guidata da Gustavo Alfaro è prima in classifica con 17 punti, frutto di 5 vittorie e 2 pareggi, ma soprattutto ha un record che sta strabiliando in Argentina: dopo 7 partite non ha mai subìto gol.
UN CASO UNICO
Se si vanno ad analizzare i campionati che contano nel mondo, il caso del Boca può essere considerato unico. Nessuno in Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Germania, Portogallo e Olanda ha messo in fila un inizio di campionato così solido dal punto di vista difensivo. Nemmeno il muro costruito da Antonio Conte in casa Inter. La curiosità è che nel dicembre del 2018, quando il Boca stava cercando allenatore, a Buenos Aires si era sparsa la voce di un’offerta fatta proprio a Conte, ovviamente poco verosimile a causa dello stipendio altissimo percepito dall’allenatore leccese. Alfaro un anno fa allenava l’Huracan prima di ricevere la proposta che attendeva da una vita, passando per una lunga gavetta sulle panchine di Atlético Rafaela, il Patronato, Quilmes, Belgrano, Olimpo, San Lorenzo, Arsenal Sarandí, Rosario Central, Tigre e Gimnasia La Plata. Ora a 57 anni sta vivendo il periodo migliore della sua carriera, dopo aver vinto un campionato a sorpresa con l’Arsenal di Sarandi nel 2012.
E ORA LA LIBERTADORES
L’unico motivo di preoccupazione per Alfaro potrebbe essere l’imminenza della semifinale d’andata di Copa Libertadores. Mercoledì sera c’è la sfida contro i rivali storici del River Plate, che giocano la prima in casa e che in campionato hanno strappato uno 0-0 alla capolista. Il River attraversa un momento complicato, 11° in classifica con 7 punti. Occasione straordinaria per vendicarsi della sconfitta subìta l’anno scorso nella finale della stessa Libertadores. Proprio per questo Alfaro dovrà gestire al meglio le forse dei suoi giocatori, a cominciare da De Rossi che sta smaltendo un affaticamento muscolare e che non vede l’ora di disputare il Superclasico a un livello così elevato di adrenalina.
I PROTAGONISTI
Il portiere che rischia di passare alla storia non ha una grandissima fama a livello internazionale. Si chiama Esteban Andrada, considerato molto bravo soprattutto tra i pali. Ha 28 anni ed è al Boca dall’agosto del 2018 dopo una lunga carriera al Lanùs inframezzata da un periodo all’Arsenal di Sarandi. L’11 settembre, nell’ultima uscita ufficiale della Nazionale argentina, era titolare contro il Messico. Sicuramente nella costruzione di una difesa così solida ha il suo peso la presenza nella stanza dei bottoni di Nicolàs Burdisso, direttore sportivo del club e decisamente esperto del settore arretrato. La coppia di centrali è costituita da Lisandro Lopez e Carlos Izquierdoz. Niente di che dal punto di vista del mercato: Lisandro, 30 anni, è passato per l’Inter ma non ha quasi mai giocato pur essendo amico fraterno dell’allora capitano Mauro Icardi, poi è stato anche al Genoa. Izquierdoz invece ha 31 anni ed è tornato in patria dopo aver raccattato un po’ di dollari per quattro anni in Messico al Santos Laguna. Sulla destra gioca Julio Buffarini che non ha certo caratteristiche prettamente difensive e che quando parte verso l’area avversaria ama esibirsi nel classico colpo della “rabona”. A sinistra un altro trentenne, Emmanuel Màs, a dimostrazione di una politica che contrariamente alla tradizione ha voluto incentrarsi sui giocatori esperti per provare a vincere subito. De Rossi è l’esempio più evidente di questa teoria, ma per il momento i risultati danno ragione a Burdisso e al presidente Angelici.