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GIA' A RISCHIO

Pioli, cosa succede? L'avvio della Fiorentina preoccupa, a Pisa obbligatorio vincere

La situazione viola è già complessa con due soli punti conquistati in quattro giornate

23 Set 2025 - 11:40
 © Getty Images

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E' chiaro che se fossimo in Premier League non se ne parlerebbe nemmeno. Inutile ricordare quanto ci abbiano messo Ferguson e Klopp a vincere qualcosa. Da noi il tempo è un'ipotesi. Ecco perché Pioli è già nel centro del mirino dopo quattro giornate. La Fiorentina ha solo due punti in classifica e la situazione è tutt'altro che semplice. Il derby di Pisa, per qualcuno, potrebbe già costare caro all’allenatore. Lasciando da parte qualsiasi considerazione su quanto sia assurdo mettere in discussione una guida tecnica dopo così poco tempo e sulla follia di continuare a parlare di progetti quando basta poco per cambiare strada, resta il fatto che i viola erano partiti con ambizioni di un certo livello e si ritrovano in zona retrocessione. In qualsiasi squadra italiana sarebbe grave, in un ambiente non facilissimo come Firenze lo è ancora di più.

Le premesse non devono però nemmeno cancellare i limiti mostrati dalla Fiorentina in queste giornate. Due pareggi in trasferta e due sconfitte casalinghe, 3 gol fatti e 6 subiti e altri numeri imbarazzanti come il totale dei tiri in porta: 9 in 4 giornate. Il problema vero, però, è che non è nemmeno troppo chiara quale sia l'idea di Pioli per questa viola. A partire dal sistema di gioco e da chi siano i titolari. A Cagliari è stata scelta una disposizione con tre difensori, quattro centrocampisti e due trequartisti dietro a una punta unica. A Torino il trequartista era uno solo dietro a due attaccanti, nella sconfitta casalinga con il Napoli si è puntato sul 3-5-2, poi variato in un 3-4-1-2 con l'ingresso di Fazzini, mentre con il Como si è passati al 4-4-2.

Sembra, insomma, che Pioli stia cercando di capire quale possa essere l'abito adatto alla nuova Fiorentina. Anche a livello di uomini, tra un centrocampo in cui si deve scegliere su chi puntare tra Mandragora, Fazzini, Sohm, Fagioli, Nicolussi Caviglia e Ndour, un attacco che, a seconda del sistema, può variare da Kean attaccante unico o in coppia con Piccoli o Dzeko e Gudmundsson che, quando sarà al 100%, potrà trovare un posto sulla trequarti o come seconda punta. Tante scelte, anche di livello, che invece di diventare un'arma in più aumentano la confusione. Se avesse tempo un allenatore di esperienza come Pioli, con una rosa così, saprebbe trovare la quadratura del cerchio ma c'è già aria da ultima spiaggia nella prossima di campionato a Pisa, con la viola obbligata a vincere.

In caso di sconfitta, nonostante le parole rassicuranti di Pradé, la posizione dell'ex guida tecnica del Milan non sarebbe più così salda e qualcuno già pensa a possibili sostituti. Tra i nomi che circolano ce ne sono due di allenatori prestigiosi al momento senza panchina: Spalletti e Thiago Motta.

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