LA REPLICA

Figc, Gravina: "Scommesse? Ragazzi come carne da macello, non li abbandoneremo"

Il presidente federale ribatte anche alle richieste di dimissioni e all'ipotesi commissariamento giunte da ambienti governativi: "Si rispetti l'autonomia dello sport"

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Gabriele Gravina è intervenuto sul caso scommesse che sta scuotendo il calcio italiano: "Ho la sensazione che stiamo giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani - ha detto il presidente della Figc a margine della presentazione del premio Aics di cultura sportiva intitolato a Beppe Viola -. Ho il dovere, come padre e come nonno, di difendere la dignità di tanti giovani italiani che in questo momento stanno diventando carne da macello, a livello di comunicazione diffusa e non particolarmente onesta. Dobbiamo tutelare l'integrità morale, accompagnare questi ragazzi in un processo di crescita in cui ciascuno di noi si assume le proprie responsabilità. Le nostre sanzioni infatti prevedono anche l'opportunità di un recupero: noi questi ragazzi non li abbandoneremo mai".

GRAVINA E LA RICHIESTA DI DIMISSIONI: "SI RISPETTI L'AUTONOMIA DELLO SPORT"

Gravina ha anche risposto in prima persona alle richieste di dimissioni, nonché all'ipotesi di commissariamento della Figc, arrivate nei giorni scorsi da ambienti governativi: "Questi soggetti hanno commentato in maniera non approfondita su temi specifici, perché ho visto approssimazione in alcune affermazioni - le sue parole -. La risposta è stata una risposta decisa da parte di tutto il movimento sportivo, che rivendica, come devo fare io, il principio del rispetto dell'autonomia, che implica al suo interno un altro principio, che è quello della democrazia. Questi due concetti hanno un sentimento di fondo: la libertà, che non può essere calpestata da nessuno".

Nella giornata di mercoledì la Lega di Matteo Salvini aveva diffuso un duro comunicato nel quale invocava un "radicale cambiamento" e chiedeva un passo indietro a Gravina, citando come motivazioni non solo il caso scommesse, ma anche "doping, fallimenti sportivi, problemi infrastrutturali e televisivi, crisi economiche".

Meno diretto invece l'attacco da parte del partito del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: "Crediamo che la soluzione non sia rappresentata dalla richiesta di dimissioni di Gravina, che attengono all'autonomia del sistema calcistico, quanto piuttosto dal verificare se vi siano le condizioni di un commissariamento della Figc da parte del Coni", le parole del responsabile Sport di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi.

"Bisogna approfondire meglio alcuni argomenti, sennò corriamo il rischio di far danni al nostro Paese e non solo al mondo del calcio - ha sottolineato Gravina in merito a tali dichiarazioni - Ho sentito parlare di responsabilità del mondo del calcio sul caso scommesse: se il mondo del calcio non avesse, tra novembre e dicembre 2020, inserito nei suoi principi statutari le sanzioni per chi scommette, avremmo dovuto adeguarci alle leggi dello Stato e quindi non avremmo avuto nessuna sanzione in capo a questi ragazzi. Noi invece riteniamo di aver adottato norme di tutela. Il doping? C'è stato un caso, ma l'abbiamo individuato. Noi non siamo responsabili di chi si dopa: dobbiamo stabilire le norme e individuare e punire chi si dopa. Ho sentito parlare anche di infrastrutture: legittimamente, il governo italiano ha comunicato in maniera forte che non c'è un euro a favore di questo tipo di attività. La Federazione non è un'azienda di costruzioni che realizza stadi, noi ci siamo preoccupati nell'offrire opportunità, non a caso abbiamo portato a casa Euro 2032, un successo nazionale e internazionale".

GRAVINA E LA CORSA A EURO 2024: "VEDRETE QUANTI SALIRANNO SUL CARRO..."

Infine si è parlato della sconfitta azzurra a Wembley e della complicata corsa a un posto a Euro 2024: "Abbiamo giocato un'ottima gara, la differenza l'hanno fatto alcuni grandi campioni. La nostra ha dimostrato di essere un'ottima squadra, mi piace, peccato per qualche occasione fallita nel primo tempo, ma questo è un problema che conosciamo. Siamo in un momento di grande crescita. Certo, la carenza della possibilità di coltivare tantissimi giovani talenti che vengono utilizzati molto poco pur essendo assai interessanti, ci penalizza. Su questo stiamo cercando di lavorare, creando le migliori occasioni di collaborazione con tutte le società, perché si capisca che il percorso che vogliamo portare avanti ci condurrà a Euro 2024. E là vedrete quanti ne troveremo sul nostro carro...".

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