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"Stiamo lavorando forte, con molta intensità, che è la cosa che sta richiedendo il mister in maniera prioritaria. C'è grande disponibilità ed entusiasmo da parte di tutti. Ci sono i presupposti per fare bene". Così l'attaccante della Roma, Stephan El Shaarawy, ai canali ufficiali del club dal ritiro giallorosso in Inghilterra a St. George's Park. La squadra di Gasperini sarà impegnata domani alle 16 contro l'Everton nell'ultima amichevole estiva nel Regno Unito.
"Quale fase della carriera mi ha insegnato di più? Sicuramente sono quelle in cui hai momenti di difficoltà, dove magari soffri un po' di più. Nella mia carriera ne ho vissuta qualcuna, penso al primo grave infortunio avuto al Milan, avevo 20 anni, mi ha tenuto lontano dal campo per un anno intero. Non ho avuto paura di smettere ma ero in un periodo difficile, non avevo mai avuto un infortunio così lungo. Impari a rialzarti, che era l'unica via possibile, impari anche il valore della resilienza. Poi c'è stato quello del Monaco nel 2015. Lì stavo bene, però non rientravo nei piani dell'allenatore e della società. Mi sono allenato da solo, però impari ad andare avanti per la tua strada, ti alleni per te stesso, e speri che ci siano delle opportunità nuove. Poi l'opportunità della Roma è arrivata ed è arrivata bene. C'è stata anche quella della Cina, che è stata un insegnamento molto importante. Quella scelta è stata molto pensata, e ho ragionato un po' più con la testa. Quando sono tornato sono stato veramente contento", ha aggiunto. Quanto all'opportunità di vestire la fascia di capitano "questo è un orgoglio e un onore. Indossare la fascia di capitano della Roma è un qualcosa di speciale. Senti il peso della storia di una città intera, ti senti in dovere di dare tutto e di non risparmiarti. Questo è quello che ho fatto e che farò sempre, con o senza fascia. Chi mi conosce sa che sono sempre stato uno che ha dato tutto per la Roma, che ha sempre dato il massimo impegno quando chiamato in causa, e così continuerà ad essere. Il mister è stato chiero in questo: vuole che ci siano nello spogliatoio più giocatori che guidino il gruppo, che trasmettano lo spirito giusto, un senso di apparteneneza. Qui ci sono giocatori che ci sono da tanto tempo come me, Lorenzo, Bryan, Mancio, che lo hanno fatto in questi anni. Ci sono altri giocatori che sono qui da meno tempo ma hanno tanta esperienza. C'è un giusto mix per far andare le cose nella direzione giusta".