IL FATTO

Donnarumma e la rapina in casa: "Ero impotente e legato, non potevo far nulla"

L'ex portiere del Milan ha raccontato le sue sensazioni ai colleghi di Libero: scontati gli attimi di terrore

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Legato in casa con la compagna e derubato di ben 500 mila euro. È quanto accaduto due notti fa a Gianluigi Donnarumma e alla sua ragazza Alessia Elefante due notti fa: inevitabile lo shock per il portiere del Psg, vittima di una rapina a Parigi. L'ex Milan è poi riuscito a salvarsi scappando dall'abitazione e rifugiandosi in un hotel di lusso presente nelle vicinanze. Il numero uno, che ha riportato alcune ferite, ha raccontato le sue sensazioni ai colleghi di Libero: "Trovarsi alle tre di notte gente in casa all’improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare".

Sull'accaduto sta già indagando la polizia francese per capire di ricostruire esattamente la vicenda e fare luce sulle persone coinvolte. "Io sono stato immobilizzato e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso - ha aggiunto Donnarumma -. Non posso entrare troppo nei dettagli, ci sono le indagini in corso. Abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel. La paura è stata tantissima, ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male". 

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