Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

SDOTTORATE

Diego portafortuna azzurro e le bufale di Moggi e Ranieri

di Matteo Dotto
14 Dic 2020 - 07:56

Il Milan rallenta, dietro al Milan vincono tutte. Pareggio in rimonta il 2-2 con il Parma che sta persin stretto ai rossoneri: quattro legni e un gol annullato a Castillejo per questioni di... millimetri. L'imbattibilità del Milan in campionato sale a 23 partite, il vantaggio si riduce a 3 punti sull'Inter e a 4 su Juve e Napoli. Le sette inseguitrici, dall'Inter al Verona., fanno tutte il pieno di punti. Le cinque sfide preserali della domenica avevano visto i trionfi delle squadre più avanti in classifica. L'Inter - concentrata solo su campionato e coppa Italia - si mette alle spalle i fantasmi europei, si mantiene sulla scia dei cugini rossoneri rosicchiando due punti. Così come Napoli e Juventus che vincono il duello incrociato contro le genovesi. Il pokerissimo della Roma a Bologna autorizza i giallorossi a pensare con ottimismo alla zona Champions. L'Atalanta fa sprofondare il vecchio "amico" Cesare Prandelli che proprio in nerazzurro aveva vissuto i suoi esordi da calciatore (nel 1978) e da allenatore (nel 1993).  

PRIMA VOLTA - Si è rivisto il Dybaldo. Dybala & Cristiano Ronaldo a segno insieme, non succedeva dallo scorso 4 luglio, 30esima giornata, derby vinto 4-1. Quel giorno, peraltro, non solo era stata l'ultima volta di coppia, ma da quel giorno l'argentino non aveva mai più segnato in campionato. Più di 5 mesi di digiuno rotti d'incanto a Marassi nel 3-1 rifilato al Genoa. Per la prima "doppietta" consecutiva in campionato della gestione Pirlo dopo il 2-1 nel derby.

EFFETTO DIEGO - Diego da lassù vede con simpatia il "suo" Napoli che continua a vestire la "camiseta albiceleste" a lui tanto cara e continua a fare risultato. Da quel triste e maledetto mercoledì 25 novembre, il Napoli è imbattuto. In campionato ha sempre vinto: 9 punti su 9 contro Roma (4-0), a Crotone (4-0) e contro la Samp (2-1). In Europa League ha conquistato una vittoria e due pareggi che sono valsi il primo posto nel girone. Nel 2-1 sulla Samp, ancora complimenti a Gattuso, bravissimo stavolta per aver azzeccato i cambi: sullo 0-1 dentro Lozano e Petagna, gol e assist del messicano, gol di testa del centravanti. E adesso gli esami di San Siro e dell'Olimpico per Inter-Napoli e Lazio-Napoli.

PRECIPIZIO - Bastano un paio di numeri per valutare gli effetti del cambio di panchina a Firenze. La Fiorentina di Iachini aveva messo insieme 8 punti in 7 partite (media 1,14). Quella di Prandelli, asfaltata a Bergamo, di punti ne ha raccolto 1 in 4 (media 0,25; media da retrocessione).

BUFALA 1 - Luciano Moggi ricorda Rossi in un suo articolo-ricordo su Libero intitolato "Vi racconto Paolo Rossi, chi era prima di essere Pablito." Effettivamente fu proprio Moggi a segnalare alla Juventus l'allora 15enne attaccante della Cattolica Virtus di Prato e fu Italo Allodi, allora braccio destro del presidente Boniperti, a dare l'ok per l'arrivo - nell'estate '72 - di Rossi alla Juve. Moggi poi racconta delle cessioni in prestito prima al Como e poi al Lanerossi Vicenza. E qui Big Luciano incorre in quattro sfondoni, almeno un paio da matita blu. Scrive Moggi: "Paolo fece la riserva per tutto il girone di andata ma poi, a seguito della morte del centravanti Vitali (in un incidente automobilistico), venne promosso titolare e con 24 reti al suo attivo iniziò la sua carriera di grande campione."  Analizziamo con calma. Errore numero 1: Non è vero che Rossi "fece la riserva per tutto il girone di andata". Nel Vicenza di GB Fabbri fu da subito titolare, sin dalla prima partita di Coppa Italia (Sampdoria-Vicenza 0-1) e dalla prima giornata del campionato di B (Avellino-Vicenza 2-0) raccogliendo in totale 36 presenze (su 38) nel torneo cadetto, sempre con sulle spalle la maglia numero 9 (ricordiamo che all'epoca le maglie non erano personalizzate e i numeri si assegnavano di domenica in domenica, dall'1 al 14 con tre riserve in panchina). Errore numero 2: Rossi non fece mai la riserva a Vitali. Alessandro Vitali - attaccante classe 1945, esploso nel Lanerossi in A tra il 1968 e il 1970 e tornato in biancorosso nel '72 dopo le agrodolci esperienze in Fiorentina e Cagliari - se ne andò dal Vicenza definitivamente proprio alla vigilia della stagione di Serie B 1976-77 (quella del boom di Rossi) per incomprensioni con il presidente Farina. Non giocò dunque nessuna partita in quella stagione e proprio la sua partenza (per la Centese, squadra della sua cittadina natale allora nelle serie Dilettanti) diede il via libera al Rossi-centravanti titolare (geniale intuizione dell'allenatore Fabbri). Errore numero 3: Paolo Rossi nella sua prima stagione vicentina non segnò 24 gol. In B ne segnò 21 che gli valsero la vittoria nella classifica cannonieri. Volendo aggiungere i 2 in Coppa Italia si arriva a 23. Non a 24. Errore numero 4: il povero Vitali non morì nella stagione 1976-77 ma in quella successiva, esattamente il 26 agosto 1977, in un tragico incidente automobilistico in cui perse la vita anche, a soli 20 anni, il suo giovane compagno di squadra Giorgio Lazzari.   

BUFALA 2 - Claudio Ranieri nella conferenza pre Napoli-Sampdoria a proposito di Maradona (trascrizione letterale): "Il primo anno che andai al Napoli, provammo con Ciro Ferrara a convincerlo a tornare, lo chiamammo due volte dal ritiro ma lui decise di non tornare più e mi dispiacque molto perché sarebbe stato molto bello allenare un giocatore come lui". Peccato che il primo anno di Ranieri alla guida del Napoli (stagione 1991-92) Maradona stesse scontando i 15 mesi di squalifica per doping alla cocaina... Probabilmente l'attuale tecnico doriano si confonde con l'annata successiva (1992-93) quando Diego, scontato lo stop, tornò in Europa per giocare nel Siviglia di Carlos Bilardo.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri