MONDIALE PER CLUB

Mondiale per club: quella volta che il Flamengo di Zico umiliò il grande Liverpool 

Nel 1981 a Tokyo tutti davano per favoriti i Reds, ma lo stadio tifava per i brasiliani e fu uno show del numero 1o rossonero

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Flamengo contro Liverpool: è la finale che tutti sperano di vedere nel Mondiale per club 2019, esclusiva Mediaset, finale fissata per il 21 dicembre. Ma non tutti ricordano che queste due squadre si sono già affrontate in una finale intercontinentale 38 anni fa, entrambe in un momento elevatissimo della loro storia. Una partita dai contorni romanzeschi, che vale la pena di essere raccontata a chi allora non c'era. 

LE PREMESSE 
Il Liverpool aveva vinto la sua terza Coppa dei Campioni (dopo un digiuno di due anni in cui aveva trionfato il Nottingham Forest) battendo il Real Madrid in una finale bruttarella dal punto di vista tecnico, risolta da un gol del terzino sinistro Alan Kennedy. La squadra però era fortissima, in attacco aveva il mitico Kenny Dalglish, a centrocampo Souness e McDermott, in porta Ray Clemence. Anche in panchina c'era una leggenda assoluta del calcio inglese, quel Bob Paisley che ha legato il suo nome ai trionfi dei Reds negli anni '70. Ma anche il Flamengo non scherzava. Soprattutto, aveva uno dei giocatori più forti degli ultimi 50 anni, Artur Antunes Coimbra detto Zico, fenomeno vero. Intorno a lui una squadra quasi completamente formata nel meraviglioso settore giovanile del Flamengo, con alcuni giocatori che poi avremmo visto in Italia come Junior (Torino e Pescara), Andrade (arrivato un po' troppo anziano alla Roma) e Tita (Pescara), coordinati da un vecchio mestierante del calcio brasiliano come Paulo Cesar Carpeggiani. Avevano vinto la Coppa Libertadores battendo i cileni del Cobreloa: 2-1 all'andata (doppietta di Zico). 0-1 al ritorno e 2-0 nella partita di spareggio, ovviamente con un'altra doppietta di Zico, In quanto ai pronostici, non c'era discussione. Tutti dicevano Liverpool. E le loro dichiarazioni in quei giorni erano talmente cariche di presunzione che nella conferenza stampa della vigilia, Zico sbottò in un tentativo di ribellione: "Il Liverpool è favorito, è vero, ma per il secondo posto. Anche quello è onorevole". 

 LA PARTITA
Prima ancora di cominciare, la situazione ambientale era tutta per il Flamengo. Il pubblico dello Stadio Nazionale di Tokyo era tutto per i brasiliani. Ma soprattutto Zico era in condizioni di forma strepitose. Bastarono tre minuti per sbloccare il risultato: lancio sensazionale di Zico, il centravanti Nunes lanciato verso la porta vide Grobbelaar che usciva disperatamente e lo beffò con un tocco di classe, iniziando a esultare prima ancora che la palla varcasse la linea. Non c'era niente da fare. Zico dribblava, lanciava, tirava. E la squadra intorno a lui girava come un orologio. Al 34' del primo tempo McDermott ebbe la malaugurata idea di stendere Tita al limite dell'area. Zico tirò una bomba che Grobbelaar respinse a fatica, ma sul rimpallo l'ooportunista Adilio segnò la rete del 2-0. Qualche giocatore del Flamengo che parlava un po' d'inglese racconta che in quel momento, mentre il pallone veniva riportato a centrocampo, Grobbelaar si avvicinò al capitano Thompson e gli disse: "Picchiatelo, fate qualcosa. Levatemi Zico di torno". L'appello fu inutile, perché prima della fine del primo tempo Zico si inventò un lancio molto simile a quello del primo gol e lo stesso Nunes andò a depositare in rete la palla del 3-0. Il secondo tempo fu praticamente un allenamento dei brasiliani, un possesso palla continuo arricchito con qualche tunnel e qualche colpo di tacco, senza gol. Un trionfo. 

"MA QUELLI BALLANO"
Bob Paisley, tutt'altro che abituato a umiliazioni di quel genere, fu costretto a inventarsi un modo ironico per sdrammatizzare la disfatta: "I brasiliani praticano un altro sport, non il calcio. Quelli del Flamengo ballano in campo e questo dovrebbe essere proibito". A denti stretti dovette riconoscere la superiorità di una squadra che era stata in grado di valorizzare al massimo il fuoriclasse che la guidava con personalità e carisma. Zico venne eletto insieme a Nunes miglior giocatore della partita. Lo sponsor della manifestazione regalò un'auto ai due giocatori del Fla, ma Zico prese da parte il compagno e gli disse: "Vendiamo le due auto e dividiamo il ricavato tra tutti i compagni di squadra". Così avvenne. La notte successiva al trionfo invece passò insonne per tutto il gruppo del Flamengo, impegnato in canti e balli nell'albergo che li ospitava a Tokyo. Da allora il Flamengo aspettava di vincere qualcosa in campo internazionale, Quest'anno ha rivinto la Libertadores dopo 38 anni, il mondo è lì a portata di mano anche se Gabigol non è Zico, 

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