VERSO NAPOLI-EINTRACHT

Napoli, Spalletti: "Ci vogliono cuore, cervello e anche un po' di culo"

Il tecnico presenta il ritorno degli ottavi di Champions League contro i tedeschi: "Gara difficilissima. La qualificazione è al 50%, non un punto di più e non uno di meno"

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Napoli, Spalletti: "Ci vogliono cuore, cervello e anche un po' di culo" - foto 1
© Getty Images

Dopo il 2-0 di Francoforte, tra il Napoli e i quarti di Champions League ci sono solo 90'. Luciano Spalletti non si fida dell'Eintracht. "Può essere la prima finale della stagione perché può determinare molto, visto che si andrebbe a entrare nella storia di questo club - ha spiegato l'allenatore - Sappiamo che sarà una partita durissima e difficilissima. Non possiamo essere presuntuosi, non possiamo pensare già ai turni successivi. Fare calcoli sarebbe sbagliato. La qualificazione è al 50% e lo sappiamo: non un punto di più e non uno di meno. Bisognerà rifare quella partita magnifica che abbiamo fatto all'andata. E' una partita che va vinta. Ci vogliono cuore, cervello e anche un po' di culo".

LA CONFERENZA DI SPALLETTI
Il mondo è con gli occhi su questo Napoli meraviglioso. Quale è il segreto?

"Il segreto in questo caso è quello di Pulcinella, nel senso che per fare grandi squadre ci vogliono grandi giocatori. Il Napoli è stato bravo a costruire una squadra di grandi giocatori. Oltre a essere bravi, ci vogliono l'umiltà, la disponibilità, la professionalità di volersi mettere a disposizione, di aiutare il compagno, di volere diventare un gruppo e non l'addizione di undici singoli calciatori. Collaborare in quello che facciamo. Poi si va a scegliere un disegno da un punto di vista organizzativo, se loro accettano che sia quello giusto ci si va a lavorare dentro. Se questo dà soddisfazione e riempie i cuori di un pubblico come quello, passionale, come quello napoletano... Ti rimbalzano addosso tutto l'amore e l'affetto, si va a essere più qualitativi e creativi".

Sentite la responsabilità dell'evento storico dei quarti di Champions?
"Siamo di fronte a una grande sfida, che potrebbe essere paragonata alla prima finale della stagione. Non penso diventi una pressione per la squadra, l'abbiamo già visto altre volte. Sono tranquillo che i miei giocatori ripropongano lo stesso atteggiamento. La squadra deve essere affamata nel fare risultato".

Pensa che questo gruppo possa giocarsela alla pari con le grandi d'Europa?
"La mia squadra è una di quelle che non abbassa lo sguardo. Noi abbiamo da pensare di passare il turno domani sera, non pensiamo alla Champions in generale. L'Eintracht ha superato un girone davvero difficile e l'anno scorso dopo che noi siamo usciti col Barcellona loro sono andati lì a vincere. Abbiamo rispetto dell'Eintracht, sarà una gara difficilissima. Sarebbe presuntuoso pensare già ai turni successivi".

Cosa ne pensa dei tifosi dell'Eintracht che non potranno assistere alla partita?
"E' un provvedimento adottato di conseguenza a quanto accaduto all'andata, dove non c'è stato il massimo dell'ordine pubblico e i nostri tifosi si sono trovati dinanzi a situazioni spiacevoli. Ci sono professionisti che lavorano all'ordine pubblico, come l'Osservatorio e la Questura. E' una questione politica in cui io non posso entrare. So che se c'è il timore che possa succedere qualcosa è giusto intervenire. Bisogna fidarsi della qualità degli organi ufficiali, addetti a prendere delle decisioni. Bisogna adeguarsi alle loro decisioni. Questo non dipende dal nostro club. Su questo si è anche ironizzato un po' e non è corretto perché non dipende da noi".

Potete fare calcoli? Meret come sta? Può giocare?
"Andare a fare calcoli dal mio punto di vista è una cosa sbagliata, perché si modificherebbe qualcosa e nel calcio è sottilissima la differenza che può determinare un modo di pensare o un episodio. Dall'inizio abbiamo provato questo calcio, un calcio che sia bello da vedere a un pubblico esigente come quello napoletano che ha visto il giocatore più forte di tutti. Ingannare loro, allora, diventa difficile. Una maglia l'ho già assegnata per domani, l'ho assegnata al nostro pubblico: loro giocheranno titolari".

Senza Kolo Muani e Lindstrom l'Eintracht ci perde?
"Non c'è nessun rischio di sottovalutare l'Eintracht, sappiamo che Glasner ha fatto un lavoro ottimo. Lo scorso anno l'Eintracht ha vinto a Barcellona anche senza Kolo Muani. Per cui non si corre il rischio di essere sotto livello da un punto di vista di concentrazione e voglia. Siamo davanti a un qualcosa che può far parte della storia del Napoli e qui sono abituati alle grandi storie. La nostra città è abituata alle grandi storie e ai grandissimi personaggi. E noi abbiamo l’ambizione di diventare una grandissima storia e dei grandissimi personaggi per la nostra città. Per cui non sottovaluteremo nulla, la qualificazione è al 50% e lo sappiamo: non un punto di più e non uno di meno. Bisognerà rifare quella partita magnifica che abbiamo fatto all'andata. E' una partita che va vinta".

Cuore o cervello?
"Cuore, cervello e anche un po' di culo".

Come stanno i 4 infortunati?
"Raspadori volevamo portarlo in panchina, ma gli esami hanno evidenziato dei rischi, quindi ci prendiamo ancora qualche giorno di tempo. Lozano, Kim e Meret sono a completa disposizione e possono giocare titolari".

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