LA DECISIONE

La Uefa sul caso Psg-Basaksehir: non si è trattato di razzismo

La relazione della Commissione Etica e Disciplina ha ridimensionato la natura delle parole usate dal quarto uomo Coltescu

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Il quarto uomo rumeno Sebastian Coltescu, al centro del caso che ha trasformato Psg-Basaksehir di Champions in una partita simbolo, non ha usato un'espressione razzista. Lo ha deciso la Commissione Etica e Disciplina della Uefa, che ha riscontrato che le parole utilizzate non sono state di natura razzista. Non ci sarà, dunque, alcuna azione disciplinare. Secondo le prove video e audio disponibili è stato riscontrato che Coltescu e il guardalinee Sovre hanno usato l'espressione rumena "quel nero" per identificare il secondo allenatore del Basaksehir Achille Webo. Parole che in rumeno non hanno un significato peggiorativo o negativo.

L'inchiesta però non si ferma e va avanti per quello che viene definito "foul language", linguaggio inappropriato. Coltescu, in ogni caso, non arbitrerà più nessuna partita europea perché non è più internazionale dal dicembre 2020.

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