Quattro gol all’Espanyol e una prestazione maiuscola, i bianconeri dovranno stare attenti allo spagnolo classe 2002
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Mentre sogna la rimonta scudetto trascinata dai gol di Vlahovic, la Juventus inizia a pensare anche al ritorno degli ottavi di Champions contro il Villarreal, il 16 marzo allo Stadium, e la preoccupazione cresce visto il momento di forma del Sottomarino Giallo (4 vittorie nelle ultime 5) e soprattutto del suo astro nascente, Yeremy Pino. L’esterno spagnolo classe 2002, che fa già parte della nazionale di Luis Enrique, in questa stagione è definitivamente sbocciato e sta vivendo un vero e proprio magic moment, come dimostrano i 4 gol segnati all’Espanyol nell’ultimo turno di campionato.
Un pericolo in più per la squadra di Allegri, che anche a Empoli ha dimostrato di non essere imperforabile e dovrà fare moltissima attenzione alle accelerazioni dell’eclettico esterno offensivo, che il ct delle Furie Rosse ha fatto esordire nella semifinale di Nations League contro l’Italia.
Cresciuto con Las Palmas e La Roda, nel 2019 viene aggregato alla terza squadra del Villarreal, ma per volere di Emery fa subito il salto in prima squadra e alla sua prima stagione da professionista con la maglia del Submarino vince da protagonista l’Europa League giocando anche buona parte della finale contro lo United.
Con Pedri, Ansu Fati, Ferran Torres e Gavi fa parte della nuova ‘generacion dorada’ spagnola e infatti in estate il Barcellona ha provato a portarlo in Catalogna, ma Emery ha posto il veto e il club lo ha blindato con una clausola da 30 milioni. E ora se lo gode perché a Vila-real sta davvero nascendo una stella: dopo gli 8 gol dello scorso anno, quest’anno è già a quota 7 in campionato (in 8 partite) ma a sorprendere è soprattutto la sua personalità e l’abilità nell’uno contro uno.
Alto solo 172 centimetri, il suo idolo è Robben e come l’olandese Yeremi Pino ha strappi molto importanti e infatti i compagni lo sfruttano spesso andando a servirlo in profondità. Predilige la giocata in velocità sfruttando il suo baricentro basso, ma patisce le marcature ruvide e spigolose, quindi la difesa bianconera dovrà essere brava a limitarlo: è lui l’ostacolo più grande sulla strada dei quarti di finale.