Dalla finale raggiunta e poi persa contro il Real Madrid nel 2017, i bianconeri non sono mai riusciti ad agguantare nemmeno una semifinale
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Fuori agli ottavi per il terzo anno di fila e contro avversari non certo irresistibili: Lione, Porto e Villarreal. La Champions sarà anche maledetta per la Juventus ma di certo in Società hanno delle grosse responsabilità. Tre allenatori cambiati, Sarri, Pirlo e Allegri, e identico risultato. Dal 2017, l'anno dell'ultima finale raggiunta e persa contro il Real Madrid, la Juve non è stata più in grado di arrivare nemmeno in semifinale, visto che nel 2018 e nel 2019 è uscita ai quarti.
Dopo essere stata colpita e affondata per due anni di fila da Cristiano Ronaldo, la Juve ha pensato bene di portarlo a Torino con la convinzione di poter finalmente fare il salto di qualità in Europa. Invece è arrivata l'eliminazione nei quarti contro l'Ajax nel 2019. Poi si è cercato un allenatore che puntasse di più su un calcio offensivo e di marca continentale e il Lione ha buttato fuori i bianconeri agli ottavi. Nemmeno l'ennesimo ribaltone, con un tecnico senza esperienza ma dal grande passato da campione, ha cambiato le cose, come dimostra il doppio confronto con il Porto. La restaurazione, con il ritorno di Allegri, ha portato alle stesse conseguenze.
Una Coppa dei Campioni che si porta dietro la tremenda esperienza dell'Hysel e una Champions League vinta sull'Ajax ai rigori nel 1996. Per un club leggendario come quello torinese è un bilancio che fa riflettere e che porterà a nuove valutazioni. Di ribaltoni, questa volta, non ce ne saranno ma sarà il caso di pensare seriamente a quale debba essere il progetto, tecnico e societario, della nuova Juventus.