Champions League: Keita-Firmino, il Porto si arrende al Liverpool

Due gol nei primi trenta minuti decidono l'andata dei quarti di finale in favore di Klopp

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Non è il successo per 0-5 negli ottavi della scorsa stagione, ma il 2-0 con cui il Liverpool batte il Porto è comunque un buon risultato in vista del ritorno dei quarti di finale di Champions League. Partita che si risolve già nel primo tempo con le reti di Keita al 5', tiro deviato da Oliver Torres, e il tocco facile di Firmino al 26'. Nella ripresa ritmi più bassi, il Porto ci prova con coraggio, ma Alisson non deve praticamente parare mai.

Lo scorso anno in Portogallo il Liverpool segnò per cinque volte al Porto, rendendo inutile la gara di ritorno di quegli ottavi di finale. Ricordando forse quella gara i portoghesi cercano di partire alti, aggressivi e con personalità, con la voglia di sorprendere. Il Liverpool però sa bene cosa vuole provare a fare in campo. Muovere il pallone e muoversi senza palla, dal centro per trovare gli esterni e poi ritornare in mezzo, in un frullato di movimenti per cogliere in errore la difesa avversaria. Al 5' Klopp può già festeggiare insieme a tutto Anfield, Mane da sinistra è raddoppiato, ma fa passare il pallone per Firmino che appoggia all'indietro, Keita calcia, Oliver Torres devia e Casillas, 180 presenze in Champions mai nessuno come lui, è in ginocchio con il pallone che muove la rete. Il Porto di Conceicao intuisce la situazione e prova a mettersi più coperto, con Corona che si avvicina a Maxi Pereira per creare una linea da cinque giocatori. Se però ci si muove male con questo Liverpool non conta con quanti uomini si prova a difendere. Salah mette a lato tutto solo davanti a Casillas, poi al 26' Alexander Arnold corre sul pallone messo da Henderson alle spalle di tutti e tocca in mezzo dove Firmino deve solo completare l'operazione raddoppio. Il Porto allora torna a provarci con più coraggio e l'occasione migliore è per Marega che entra in area e prova con il sinistro incrociato, Alisson è pronto e reattivo con i piedi. L'ultima emozione del primo tempo è un'altra azione da applausi dei Reds, Firmino al volo con il passo lungo manda però in mezzo ai tifosi.

Il Porto si sistema meglio in campo nella ripresa e il Liverpool ha più difficoltà nel trovare quegli spazi in cui tanto si era infilato nel primo tempo. Non solo contenimento, però, per la squadra di Conceicao, perché bisogna stare pronti a sfruttare ogni possibile occasione. I due più in forma per i portoghesi sembrano essere Corona, con i suoi dribbling e le sterzate, e Marega, pronto a metterla su fisico o velocità con Lovren o van Dijk a turno. Il Liverpool si rende conto che è meglio tenere la porta inviolata piuttosto che rischiare troppo per andare alla ricerca del terzo gol e Klopp toglie dal campo Mane e Firmino, anche perché domenica sempre ad Anfield arriverà il Chelsea di Sarri. Il Porto ci prova con coraggio e una buona personalità, spinto dai tifosi sistemati alle spalle di Alisson, ma il portiere ex Roma non deve sostanzialmente mai intervenire. La squadra di Conceicao muove il pallone e cerca di costruire, quella di Klopp però lascia solo qualche cross messo in mezzo dalla trequarti, di facile lettura per i centrali difensivi. Finisce così con un risultato che permetterà al Liverpool di giocare a Oporto in ripartenza come piace fare ai Reds e al Porto di credere in una grande rimonta, contando anche sui recuperi di Pepe ed Hector Herrera, assenti nella notte di Anfield per squalifica.

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