Tanto Ajax, cuore Juve. Ad Amsterdam finisce pari e tutto si risolve in due minuti a cavallo dell'intervallo. Lo spettacolo vero però va in scena prima e dopo le reti che decidono il risultato. Ed è uno show che rispecchia l'anima e le qualità delle sqaudre in campo. Senza paura, l'Ajax gioca a tutto campo, sfoggiando i suoi gioielli e un'idea di calcio brillante, offensiva e sfacciata. La Juve invece soffre, zoppica, si difende e poi colpisce con la sua stella, cercando alternative tattiche e sfiorando anche il colpaccio nel finale. Alla Johan Cruijff Arena il risultato è una gara tirata, sempre in bilico e con tanti spunti. Tecnici e caratteriali. Uno scontro tra due filosofie diverse. Da una parte l'estro, la fantasia e l'aggressività costante dell'Ajax, dall'altra la solidità, la concretezza e la capacità di soffrire della Juve. Due mondi opposti, che alla resa dei conti si annullano in vista del secondo round allo Stadium.
Del resto, fin dalle prime battute, ad Amsterdam è subito chiaro che è una serata speciale. Ispirato e libero di muoversi anche dietro le punte, nell'avvio è Bernardeschi a creare più problemi all'Ajax. E il primo lampo arriva proprio dal suo sinistro. Un guizzo che sveglia i Lancieri, pronti subito a reagire alzando il pressing e prendendo in mano il match. Come da copione, tocca a De Jong dettare perfettamente i tempi delle verticalizzazioni orange, giocando a tutto campo e mostrando il meglio del repertorio in entrambe le fasi. E la Juve soffre, con Bentancur spesso tagliato fuori e Pjanic lento nelle uscite palla al piede. In avanti Tadic, Ziyech e Van de Beek parlano la stessa lingua e quando aggrediscono la profondità i bianconeri tremano. Rapidi e tecnici, gli uomini di Ten Hag incantano e viaggiano a mille, avviando bene la manovra da dietro e attaccando con tanti uomini. Szczesny vola su una pennellata di Ziyech, poi Van de Beek sfiora il colpaccio e Rugani deve alzare la guardia per scongiurare altri pericoli. Per quasi mezz'ora di gioco la Juve arranca, poi Bentancur prende le misure in mezzo al campo e i bianconeri guadagnano metri, cercando di colpire in ripartenza. Bernardeschi va vicino al vantaggio, poi una girata di Ronaldo esce di poco e la Juve prende fiducia. Più aggressiva in mediana e rapida a cercare le punte, la squadra di Allegri cambia passo nel finale del primo tempo e colpisce con CR7, pescato perfettamente da un cross col contagiri di Cancelo. Un gol che rompe la gara e manda la Juve in vantaggio al riposo.
Vantaggio che dura pochissimo però. Appena rientrati in campo, infatti, i Lancieri pareggiano subito i conti con un bella giocata di Neres, bravo ad approfittare di un errore di Cancelo e a battere Szczesny con un destro a giro. Una rete che rimette tutto in equilibrio e riporta la gara sui binari olandesi. Lunga e disordinata, la Juve soffre la rapidità del tandem Tagliafico-Neres, la qualità di Tadic e il gioco nello stretto degli olandesi. In difficoltà, i bianconeri soffrono, ma restano a galla aggrappandosi alla difesa e alla lucidità di Bentancur, l'unico a tenere i nervi saldi in mediana e a provare a far respirare la squadra insieme a Bernardeschi. A ritmo alto è ancora l'Ajax a fare la partita, ma la Juve protesta per una trattenuta in area su Bentancur ignorata dal direttore di gara e dal Var. Allegri leva Mandzukic e fa entrare Douglas Costa per dare più dinamismo in uscita, poi Matuidi si fa male e i bianconeri vanno all-in con l'ingresso in campo di Dybala, passando a un 4-4-2 a trazione anteriore. Con le squadre un po' sulle gambe, l'ultimo quarto d'ora si trasforma in un uno-contro-uno a tutto campo. Da una parte Tadic è sempre il faro dei Lancieri e illumina la scena, dall'altra invece tocca a Douglas Costa far tremare l'Ajax centrando un palo clamoroso e a Cancelo impegnare Onana. Tra Ajax e Juve il primo round finisce pari. Tutto si deciderà allo Stadium.