LA CONFERENZA STAMPA

Cannavaro lancia la corsa salvezza dell'Udinese: "Dobbiamo svoltare dal punto di vista psicologico"

Il tecnico partenopeo ha spiegato i propri obiettivi in vista del recupero con la Roma

di
  • A
  • A
  • A

Fabio Cannavaro è pronto a sedere su una panchina di Serie A per la prima volta in carriera. L'ex campione del mondo è stato scelto per sostituire Gabriele Cioffi sulla panchina dell'Udinese con l'obiettivo di strappare una salvezza che con il passare delle giornate è apparsa sempre più complicata. L'ex difensore partenopeo non sembra esser preoccupato e ha già fissato i propri traguardi. 

“Ringrazio la società che mi ha dato questa possibilità di essere qui. Mi sono sentito con mister Cioffi che ringrazio per lo sforzo che ha fatto fino a ieri. Sono cose che capitano tra noi allenatori. Oltre alla grande voglia ci sono delle difficoltà, è una squadra con molti giocatori che parlano diverse lingue e la comunicazione è fondamentale. Però chi gioca a calcio sa che la lingua è una. Non bisogna aver paura, perché nelle ultime prestazione non è sembrato un problema fisico ma mentale - ha spiegato Cannavaro nella conferenza stampa di presentazione -. Sono arrivato ieri e oggi abbiamo fatto il primo allenamento per preparare i 20 minuti con la Roma. L'aspetto psicologico è fondamentale e c'è da far capire a loro che la storia di questa società è importante con una tifoseria che gli sta dietro. Ci sarà da sbagliare il meno possibile per arrivare al nostro obiettivo per salvarci”. 

Vedi anche Udinese: Cioffi esonerato, Fabio Cannavaro nuovo allenatore Udinese Udinese: Cioffi esonerato, Fabio Cannavaro nuovo allenatore

Nonostante si tratti di un esordio, il tecnico napoletano ha già dimostrato di conoscere con grande attenzione il calcio italiano tanto da pensare a come svolgere la prima sfida, quei venti minuti contro i giallorossi guidati dall'ex compagno di Nazionale Daniele De Rossi con cui ha condiviso gioie e dolori in azzurro: "Quando ti chiamano delle società è difficile dire di no. La storia quando fai una scelta è importante e l'Udinese ha la storia di una società serie dove puoi venire e lavorare. Sono state ore intense, è venuta così veloce questa cosa che era giusto però accettare. Il momento è complicato ma non ci penso, andiamo avanti partendo dalla base che questa squadra pur avendo avuto tanti problemi ha qualità tecniche e umane che possono far ben sperare. Questo aspetto mi ha convinto ad accettare senza ripensamenti. Conosco la Serie A e quando ho visto questi giocatori gli ho detto che se aspettiamo di non subire gol non ce la faremo. Dobbiamo fare qualcosa in più perché quattro partite sono poche per accontentarsi dei pareggi. Dobbiamo alzare l’asticella - ha sottolineato Cannavaro -. Il calcio è bello per questo perché ti regala emozioni e ti dà la possibilità di incontrare vecchi amici e vivere momenti del tuo passato. Però credo che la cosa più importante siamo noi perché sono partite fondamentali. Dobbiamo ragionare con un concetto di fame e attenzione superiore a tutto. Con la Roma ce la dobbiamo giocare perché a differenza delle altre volte negli ultimi 20 minuti non sei stanco. Anche loro verranno qui per provare a vincere e mi aspetto una gara vera”. 

Prendendo spunto da Marcello Lippi e Fabio Capello che lo hanno guidato alla Juventus così come da altri grandi tecnici come Giovanni Trapattoni, Dino Zoff e Alberto Malesani, Cannavaro ha intenzione di lasciare subito un'impronta nell'Udinese nonostante non conosca a fondo la squadra non avendo ancora avuto modo di vederla allo stadio. Ciò non gli impedisce di comprendere quali siano i caposaldi della formazione bianconera. 

“Non l'ho mai vista dal vivo ma è chiaro che Samardzic è il giocatore con maggiore qualità che abbiamo. Quest'anno sta trovando maggiore difficoltà ma è normale perché quando ti conoscono è più difficile. Ma anche lo stesso Lucca che ho visto in Nazionale è un ottimo giocatore. Il tempo è poco e dobbiamo concentrarci su quelle che sono le cose più importanti che ci sono in questo momento - ha concluso l'ex giocatore di Parma e Inter -. Non possiamo pensare a livello individuale, se uno non corre dobbiamo trovare soluzioni diverse però meglio averla. Capitan Pereyra? Ho la riunione adesso. Oggi vorrei parlare a livello individuale con tutti quanti perché più informazioni riesco ad avere dai giocatori e meglio è. Non abbiamo tanto tempo per lavorare e il fatto di poter lavorare con i leader aiuta di sicuro”.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti