Sucic trova una magia, Bastoni e Akanji perfetti. Kean si sfianca e perde lucidità in zona gol
di Enzo Palladini© Getty Images
INTER
Sommer 6 - Poco impegnato, quasi niente, ma lucido al momento giusto.
Akanji 7 - Partita dopo partita dimostra di essere uno dei migliori nell'uno contro uno, ha caratteristiche che fino a qualche tempo fa mancavano nell'organico nerazzurro.
Bisseck 6,5 - Il ruolo di centrale nella difesa a tre sembra il più adeguato alle sue caratteristiche, magari con meno eleganza di De Vrij e meno esperienza di Acerbi, ma quando è concentrato è un giocatore di livello.
Bastoni 7 - Una prestazione da leader, non solo praticando la sua arte consueta delle chiusure difensive, ma anche con una partecipazione costante al gioco nella metà campo avversaria, fatta di riaggressioni alte e cambi di gioco precisi.
Dal 44' st Frattesi sv.
Dumfries 6 - Luci e ombre nella sua prestazione, qualche incursione alla sua maniera ma anche delle lunghe pause al piccolo trotto. Grande occasione sullo 0-0, annullata solo da un miracolo di De Gea.
Dal 32' st Carlos Augusto 6 - Schierato a destra dove non lo si vede spesso, entra bene con un paio di chiusure precise.
Barella 6,5 - Sgabbia veloce come un puledro di razza, si fa vedere un po' ovunque per la prima manciata di minuti, poi rallenta anche per gli accorgimenti tattici viola che lo imbrigliano. Però anche in quantità dà il suo contributo.
Dal 40' st Zielinski sv.
Calhanoglu 7,5 - Per oltre un'ora la sua è una partita da compitino, sufficientemente lucido per farsi trovare dai compagni di reparto ma meno geniale del solito nelle aperture che lo hanno reso famoso. Poi decide di sfoderare l'altra specialità della casa: il tiro da fuori. E sblocca la partita. Firma la doppietta con il solito rigore impeccabile.
Sucic 7 - Corre tanto, tantissimo. Più di tutti. Ma inizialmente corre anche a vuoto, fatica a trovare il posto giusto in campo. Sembra quasi che Chivu sia intenzionato a toglierlo per fare posto a Zielinski, invece poi il ragazzo croato tira fuori un gol da cineteca, con un colpo di suola in stile Totti. I compagni lo hanno sempre descritto come un talento allo stato puro, ora anche San Siro può essere d'accordo su questa tesi.
Dimarco 6,5 - Un altro giocatore rispetto agli ultimi mesi della scorsa stagione, preciso negli inserimenti e nei cross, senza dimenticare la fase difensiva.
Lautaro Martinez 6 - Si muove molto, prova a insidiare la porta avversaria in vari modi, per via terrestre e per via aerea. Sembra però che stia vivendo uno di quei momenti in cui il pallone non vuole saperne di entrare.
Dal 44' st Luis Henrique sv.
Esposito 5,5 - Tanta buona volontà, tanta dedizione, ma anche qualche peccato di gioventù, soprattutto quando va a scontrarsi con giocatori più esperti. Prende molte botte ma non conclude molto. Resta sempre l'impressione di un progetto di campione che piano piano saprà raggiungere i massimi livelli nel suo ruolo.
Dal 32' st Bonny 6,5 - Entra e si guadagna subito un calcio di rigore. Decisivo anche da panchinaro.
Allenatore Chivu 6,5 - Non era facile la gestione psicologica di questa gara, l'allenatore romeno l'ha preparata nel migliore dei modi.
FIORENTINA
De Gea 7 - Se la Fiorentina centra l'obiettivo di chiudere il primo tempo con il minimo della sofferenza e con zero gol al passivo, il merito è quasi tutto del portierone spagnolo, che si oppone con l'istinto alle conclusioni di Bastoni e Dimarco, molto ravvicinate. Una garanzia per Pioli. Poi comincia il secondo tempo e arrivano subito altre due parate pazzesche su Dumfries e Bisseck. I miracoli non possono andare avanti in eterno e sui tre gol non ha colpa.
Comuzzo 6 - Aggressivo che più non si potrebbe in ogni suo intervento, si incrocia spesso con Pio Esposito e sono duelli da cui escono scintille ma che si chiudono quasi sempre a favore del viola. Rischia molto, forse troppo, nei corpo a corpo in area.
Pablo Marì 6 - Il senso della posizione è sempre stato il suo punto di forza, la sua capacità di leggere le situazioni è sempre molto utile in partite che prevedono una buona percentuale di minutaggio asserragliati nella propria area.
Viti 5 - Non lesina il suo contributo di cattiveria agonistica ma sbaglia in diverse occasioni e chiude con l'espulsione per doppio giallo provocando un rigore.
Dodò 5,5 - Si ritrova di fronte un cliente tutt'altro che comodo, cioè un Dimarco sufficientemente ispirato. Il brasiliano stringe i denti, frena l'istinto che lo porterebbe a buttarsi costantemente nella metà campo avversaria, mette la sua sofferenza al servizio di tutti ma senza risultati apprezzabili.
Sohm 6 - Uno di quei giocatori che non esaltano il pubblico con le loro giocate ma deliziano gli allenatori con la loro capacità di scegliere tempi e modi dei loro movimenti.
Dal 17' st Fagioli 5,5 - Entra a partita quasi compromessa, senza incidere.
Mandragora 6 - Sempre un punto di riferimento per tutta la squadra, pronto a farsi vedere quando si tratta di uscire dalla propria fase difensiva e riorganizzare un possesso.
Dal 31' st Dzeko 5,5 - Si prende la standing ovation e praticamente solo quella.
Ndour 6 - Tatticamente utilissimo con il suo lavoro incessante sul centro-sinistra in fase di possesso e di non possesso. Un utiizzo che fa soffrire tutta la catena di destra nerazzurra.
Gosens 6 - Qualche sua incursione crea difficoltà alla fascia destra avversaria. La sua esperienza e la fascia al braccio fanno il resto: poco appariscente rispetto a certe prestazioni del passato, ma efficace.
Dal 33' st Fortini sv.
Gudmundsson 5,5 - Senza palla va a chiudere su Calhanoglu, in fase di possesso è libero di muoversi un po' per tutto il fronte d'attacco, forse troppo libero perché raramente trova la giocata giusta.
Dal 17' st Fazzini 6 - Prova a dare brillantezza alla manovra offensiva. ma forse è troppo tardi.
Kean 6 - Grande sacrificio in ogni momento della partita, generosità totale che gli toglie qualcosa nello spunto quando arrivia vicino all'area avversaria.
Allenatore Pioli 5,5 - Fa quello che può per annullare la differenza tecnica (e di classifica), ci riesce per un'ora ma poi gli sono fatali i cinque minuti di grande Inter.