PREMIER LEAGUE

Premier League: il Manchester City festeggia il titolo, inutile il successo dell'Arsenal

Guardiola e i suoi non sbagliano un colpo: 3-1 sul West Ham con le reti di Foden (doppietta) e Rodri, per il quarto titolo consecutivo. Vano il 2-1 dei Gunners

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La 38a giornata della Premier League consegna uno storico quarto titolo consecutivo al Manchester City: mai nessuno aveva trionfato per quattro anni di fila. I ragazzi di Guardiola battono 3-1 il West Ham e si rendono imprendibili per l'Arsenal. I Gunners svolgono il loro compito, sconfiggendo 2-1 l'Everton, ma chiudono a -2. Tonfo dell'Aston Villa, che perde 5-0 col Crystal Palace, vince 2-0 il Liverpool nell'ultima di Klopp. Lo United batte De Zerbi, ma è virtualmente fuori dalle coppe: dovrà vincere la Fa Cup per salvare la stagione. Retrocessione per il Luton.

MANCHESTER CITY-WEST HAM 3-1

Il Manchester City blinda la sua quarta Premier League consecutiva, la sesta nelle ultime sette stagioni, con una gara dominata: è 3-1 sul West Ham. Ci si gioca il titolo all'Etihad e i ragazzi di Guardiola mettono subito le cose in chiaro, segnando dopo due minuti. Merito di un immarcabile Phil Foden, che insacca al sette con un perfetto tiro. I Citizens dominano, chiudendo il primo tempo col 74% di possesso palla e dieci tiri in porta, e raddoppiano al 18': è ancora Foden a segnare, arrivando a 19 reti stagionali e insaccando sull'assist illuminante di Doku. Da qui in poi il Manchester City alza gradualmente il piede, complici anche le notizie che arrivano da Londra, e consente agli Hammers di rientrare in gara: Kudus accorcia al 42' con una strepitosa rovesciata, è 2-1 al riposo. Chi si aspetta un West Ham alla riscossa nella ripresa, però, resta deluso. Il Man City domina interamente il possesso palla e schiaccia i rivali nella loro metà campo, sfiorando il tris con De Bruyne. La meritata rete arriva al 59', con l'uomo del destino: Rodri, dopo aver consegnato la prima Champions a Guardiola, gli regala anche la quarta Premier League consecutiva con un perfetto rasoterra al 59'. I Citizens gestiscono e inseguono anche il poker, con Haaland che ha le polveri bagnate e Foden che sfiora la tripletta. Nel finale gli Hammers si vedono annullare la rete di Soucek e alzano bandiera bianca: la loro annata si chiude col nono posto e 52 punti, niente Europa nel 2024/25. Il Man City, invece, festeggia il titolo: 91 punti e +2 sull'Arsenal. 

ARSENAL-EVERTON 2-1

L'Arsenal soffre, ma riesce a fare il suo dovere: 2-1 sull'Everton ed ecco la vittoria nell'ultima giornata. Un successo che risulta però inutile, col titolo che approda in casa-City. I Gunners sono fortemente sotto pressione e ne risentono, trovando nell'Everton un degno avversario. Arteta e i suoi hanno delle chances per sbloccarla, non le sfruttano e vengono puniti nel modo più impensabile. Gana Gueye calcia una punizione, Declan Rice la devia e la sfera si insacca alle spalle di Raya. Lo svantaggio e il ko sono un'onta per l'Arsenal, che reagisce subito e pareggia dopo soli tre minuti: merito di Tomiyasu, che si inserisce al limite dell'area e insacca sfruttando un cross rasoterra. L'Emirates è una bolgia e invita i suoi a segnare, con la rete sfiorata da Thomas Partey appena prima dell'intervallo. Nella ripresa l'Arsenal perde Gabriel per infortunio e si riversa nella metà campo dell'Everton, sprecando occasioni su occasioni: clamorose le chances mancate da Martinelli e Odegaard. I Toffees si concedono anche qualche ripartenza con Calvert-Lewin (gol sfiorato) e Chermiti in un finale in trincea, ma rischiano grosso in ripartenza: Pickford sbaglia molto e Smith-Rowe colpisce la traversa di controbalzo. Il gol dei Gunners arriva all'89', con la follia di Ashley Young ad avviare la ripartenza londinese: è Havertz a insaccare il vantaggio sull'assist di Odegaard. Finisce 2-1 e i Gunners chiudono con l'onore delle armi: secondo posto con 89 punti a due lunghezze da Guardiola. l'Everton, nonostante gli otto punti di penalizzazione, si salva comodamente: chiude 13° a quota 40 punti. 

LIVERPOOL-WOLVERHAMPTON 2-0

L'esperienza al Liverpool di Jurgen Klopp si chiude con un match dalle emozioni forti e la standing ovation dopo l'ennesimo successo sulla panchina dei Reds: è 2-0 sul Wolverhampton. Le emozioni sono palpabili ad Anfield, in quello che sarà lo step finale del lungo addio del tecnico tedesco e l'inizio del suo anno sabbatico, ma la squadra non si fa distrarre. Il Liverpool domina e, dopo il rosso a Semedo per un'entrata-killer (28'), dilaga. Merito di Alexis MacAllister, che "stappa" la partita incornando di testa al 34'. Elliott fa il resto sei minuti dopo, ispirando Salah: il tiro dell'egiziano viene deviato e serve il tocco decisivo di Quansah sulla linea per il 2-0 dei Reds, col giovane del vivaio che si sblocca in Premier. Nella ripresa MacAllister si vede annullare il tris, che il Liverpool manca al 55': Gakpo salta José Sà e mette in mezzo, ma Diaz colpisce la traversa a porta vuota. Da qui in poi prendono il sopravvento le emozioni, che hanno la meglio sulla voglia del Liverpool di trovare un'altra rete. L'intensità si abbassa ed inizia un'altra partita, quella delle lacrime e dell'emozione di Jurgen Klopp per i cori di Anfield. La gara si chiude con una standing ovation dell'intero impianto per uno dei tecnici più vincenti nella storia del club, che chiude terzo con 82 punti. I Wolves si fermano invece a quota 46. 

BRIGHTON-MANCHESTER UNITED 0-2

Il Manchester United macchia l'ultima gara di Roberto De Zerbi, che chiude la sua esperienza al Brighton con una sola vittoria nelle ultime cinque gare e il ko per 2-0 coi Red Devils. Primo tempo ricco d'emozioni all'Amex, nell'ultima partita di Roberto De Zerbi sulla panchina dei Seagulls. Sono i padroni di casa a spingere sin dai primissimi minuti, andando a sfiorare la rete con Barco e Joao Pedro, mentre i Red Devils sembrano impauriti e atterriti da una classifica che li costringerà a vincere la Fa Cup per centrare l'Europa. Il Manchester United ha solo una chance per segnare e, in avvio di ripresa, rischia ancora grosso. Casemiro deve salvare i suoi sulla linea, evitando il gol del Brighton. I Red Devils sono in grave difficoltà, ma riescono a segnare in ripartenza sfruttando l'unica disattenzione difensiva dei rivali. I Seagulls contestano la posizione di partenza di Dalot, che va a finalizzare a tu per tu col portiere: è 1-0 per ten Hag al 73'. Nel finale la formazione guidata da Roberto De Zerbi si scompone a caccia del pari e subisce anche il raddoppio, firmato da Hojlund all'88': l'ex atalantino va così in doppia cifra nella sua prima stagione in Premier League. Finisce così, col 2-0 del Manchester United: ten Hag e i suoi restano ottavi con 60 punti e una differenza reti negativa (-1). L'emblema di un'annata fallimentare, con 58 gol subiti e l'Europa in bilico: per evitare un anno senza coppe, i Red Devils dovranno battere il Man City in Fa Cup. Resta 11° con 48 punti, invece, il Brighton: annata difficile per De Zerbi, che ha vinto solo 12 gare. 

CRYSTAL PALACE-ASTON VILLA 5-0

La stagione trionfale dell'Aston Villa si chiude nel peggiore dei modi: 5-0 dal Crystal Palace. Inizia subito col piede sbagliato l'ultima gara stagionale dei Villans, che sembrano ancora avere la testa ai festeggiamenti per la storica qualificazione in Champions League. Mateta sblocca la gara dopo nove minuti, sfruttando al meglio l'assist di Eze, e manca in tilt la difesa coi suoi continui attacchi alla profondità. La reazione dei Villans è estremamente limitata e, al 39', l'attaccante francese raddoppia confermando il suo sontuoso stato di forma: è lui il goleador di Glasner. Nella ripresa, l'Aston Villa subisce l'imbarcata e sbaglia ancora in difesa, concedendo un tiro pulito a Eze: la stella del Palace (con Olise) non sbaglia e insacca il 3-0 con una stupenda conclusione al 53'. Ci si attenderebbe una reazione degli ospiti, che invece affondano del tutto: Eze effettua l'assist per la tripletta di Mateta, che sale a 11 gol nelle ultime dieci gare (63'), poi si vede restituire il favore. L'attaccante vede infatti libero il compagno e propizia il 5-0 al 69', un'autentica umiliazione per la squadra di Emery. L'Aston Villa non riesce neanche a segnare la rete della bandiera, ma è comunque quarto con 68 punti. Evidente la rinascita del Palace con Glasner, che fa chiudere la squadra nella top-10. 

SHEFFIELD UNITED-TOTTENHAM 0-3

L'annata del Tottenham si chiude con una rotonda vittoria: 3-0 sullo Sheffield United. Non c'è molto in gioco per gli Spurs nell'ultima giornata, visto che la qualificazione alla prossima Europa League è già certa, ma i ragazzi di Postecoglou aggrediscono subito la sfida. L'uomo che la sblocca è Kulusevski, che si inserisce sulla corsia e colpisce alle spalle del portiere con un preciso rasoterra: è 1-0 al 14'. Da qui in poi gestiscono e dominano gli Spurs, con una squadra già retrocessa che crea pochissimi pericoli e al tempo stesso riesce a limitare il passivo nel primo tempo. Il gol del 2-0 arriva infatti solo nella ripresa, al 59', quando Bogle svirgola e consegna agli Spurs di avere un'altra chance in un'azione concitata: Pedro Porro calcia di potenza e firma il 2-0, legittimando il possesso palla dei suoi (77%). L'inerzia della gara è tutta per il Tottenham, che infatti trova anche il tris: assist di Maddison e doppietta di Kulusevski al 65'. Da qui in poi agli Spurs basta controllare per festeggiare il quinto posto con 66 punti: è ritorno in Europa, anche se non dalla porta principale. Lo Sheffield, invece, ottiene il record negativo di reti subite in Premier: 104 in 38 gare. 

CHELSEA-BOURNEMOUTH 2-1

Ritrova l'Europa anche il Chelsea, che blinda il sesto posto vincendo 2-1 nell'ultima giornata. I Blues devono vincere per qualificarsi all'Europa League e finalizzare la loro rimonta, e hanno un assist inatteso dalla difesa del Bournemouth. Su un'azione manovrata dei Blues, infatti, Moises Caicedo vede Neto fuori dai pali e calcia da oltre cinquanta metri: la sua palombella si insacca in rete e diventa il gol dalla maggior distanza dopo quello di Rooney con la maglia dello United. I Blues sono in totale controllo e, nella ripresa, vanno subito a raddoppiare con l'azione personale di Sterling: l'ex City s'invola sulla corsia, si accentra e supera il portiere con un rasoterra. Neanche il tempo di respirare, però, che il Bournemouth accorcia (49'): merito di Enes Ünal, che propizia con la sua conclusione l'autorete di Badiashile. Un tocco che non lascia scampo a Petrovic e rimette in gioco le Cherries, che però non hanno l'impeto per ristabilire la parità. Il Chelsea chiude così sesto con 63 punti e torna a disputare le coppe. 

BRENTFORD-NEWCASTLE 2-4

Settimo posto blindato per il Newcastle, che non sbaglia nell'ultima giornata e sogna la qualificazione alla Conference League: per ottenerla, il Man City dovrà vincere la Fa Cup. Ai Magpies serve una vittoria per mantenere la settima posizione e l'ampio vantaggio nella differenza reti sul Manchester United, attualmente ottavo in classifica, e la gara si mette subito sui binari giusti. Merito di Harvey Barnes, che insacca di testa il vantaggio al 21' e indirizza definitivamente la sfida. Da qui in poi inizia l'Isak-show, con lo strutturato centravanti del Newcastle che domina contro la difesa del Brentford e la annichilisce: al 36' manda in porta Murphy per il raddoppio, al 38' segna in prima persona il tris. La gara è dunque virtualmente chiusa nel primo tempo, col 3-0 del Newcastle, ma le Bees provano a rientrare in gioco in avvio di ripresa: Janelt accorcia le distanze al 48'. I Magpies alzano ugualmente il piede dell'acceleratore e rischiano grosso, perché i padroni di casa siglano anche il 3-2 con lo strepitoso eurogol dal limite di Wissa (70'). Questo gol risveglia i ragazzi di Howe che, sfruttando una punizione, chiudono i giochi al 77': Isak calcia alla perfezione, Flekken devia e Bruno Guimaraes trova il tap-in da due passi per il poker.  Si chiude così la sfida, col 4-2 al Brentford e il settimo posto del Newcastle con 60 punti: decisiva la differenza reti (+23) per tenere dietro lo United. 

BURNLEY-NOTTINGHAM FOREST 1-2

Il Nottingham Forest si assicura (almeno) un altro anno di Premier League, svolgendo alla perfezione il suo compito: 2-1 sul Burnley e salvezza conquistata. I Garibaldi Reds sanno di essere padroni del proprio destino, visto il vantaggio nella differenza reti e la possibilità di salvarsi semplicemente facendo punti al Turf Moor, e si semplificano subito il compito. Merito di Anthony Elanga, che serve Wood e propizia la sua rete da due passi. Dopo due minuti è vantaggio per il Nottingham Forest, che raddoppia al 14' ancora con l'attaccante neozelandese e mette la partita sui binari che preferisce Nuno Espirito Santo: difesa e contropiede. Il Burnley domina infatti nel possesso palla (74% nel primo tempo), ma non tira mai in porta nei primi quarantacinque minuti. Musica diversa nella ripresa, dove i Clarets hanno un maggior impeto e riescono ad accorciare le distanze: il tiro di Josh Cullen viene deviato e vale il 2-1 al 72'. La rete non sprona i padroni di casa a cercare il pari, coi ragazzi di Nuno Espirito Santo che festeggiano la salvezza: ufficiale il quartultimo posto con 32 punti, +6 sul Luton. 

LUTON TOWN-FULHAM 2-4

Nulla da fare per il Luton Town, che non riesce neanche a centrare la vittoria della speranza nella sua ultima giornata in Premier League: 4-2 dal Fulham e mesta retrocessione. Serve un miracolo al Luton per salvarsi e la formazione di casa prova quantomeno a regalarsi una vittoria a Kenilworth Road, anche se il compito viene reso subito molto difficile dai Cottagers. Le squadre riescono a bloccarsi nei primi quaranta minuti e la gara si accende solo nel finale del primo tempo, dove succede di tutto. Kaminski sbaglia un rinvio e propizia la rete di Adama Traoré, che non sbaglia e firma il vantaggio al 43'. Il Luton pareggia subito con Morris, letale su rigore dopo un fallo su Ogbene, ma nel recupero va ancora in svantaggio: Raul Jimenez si invola e insacca al 48' del primo tempo. Nella ripresa, con la salvezza ormai lontana, i padroni di casa abbassano la tensione e subiscono la doppietta di Jimenez (49'). Doughty accorcia su punizione diretta dopo cinque minuti (54'), ma il Fulham chiude i giochi con un'azione manovrata: Adama Traoré arma il sinistro di Harry Wilson, che traccia un arcobaleno e firma il 4-2 dalla distanza al 68'. A questo punto la gara è chiusa e i tifosi non possono fare altro che arrendersi alla retrocessione: la prima annata del Luton si chiude con 26 punti e sole sei vittorie. Sei come i punti di distacco dalla salvezza.

PREMIER LEAGUE, LA CLASSIFICA FINALE

1) Manchester City 91 (campione)
2) Arsenal 89
3) Liverpool 82
4) Aston Villa 68
5) Tottenham 66
6) Chelsea 63
7) Newcastle 60
8) Manchester United 60
9) West Ham 52
10) Crystal Palace 49
11) Brighton 48
12) Bournemouth 48
13) Fulham 47
14) Wolverhampton 46
15) Everton 40 (-8)
16) Brentford 39
17) Nottingham Forest 32 (-4)
18) Luton Town 26
19) Burnley 24
20) Sheffield United 16.

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