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Premier League: Manchester City sempre più secondo, al Chelsea il derby con il Tottenham

I Citizens vincono lo scontro diretto per il secondo posto grazie alla zampata di Gabriel Jesus. Giroud e Alonso affondano Mourinho

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Il Manchester City soffre a Leicester ma vince lo scontro diretto per il secondo posto della Premier League: decisiva la zampata di Gabriel Jesus all'80'. In precedenza rigore fallito da Aguero. A Stamford Bridge è invece il Chelsea ad aggiudicarsi il derby con il Tottenham: Giroud e Alonso firmano il 2-1 chiuso dall'autorete di Rüdiger. Blues quarti, Spurs raggiunti dallo Sheffield United costretto all'1-1 casalingo dal Brighton.

Getty Images

CHELSEA-TOTTENHAM 2-1

Il Chelsea regola senza patemi un Tottenham spuntato e demoralizzato dopo il k.o. in Champions League. Mourinho, che torna ancora una volta a Stamford Bridge, si affida a Lucas Moura e il brasiliano è il più pericoloso degli Spurs: suoi gli unici veri squilli verso la porta di Caballero, ancora preferito a Kepa; l'argentino è sempre reattivo tranne quando si fa prendere in controtempo da un break di Tanganga che avrebbe potuto portare al momentaneo 1-1. Lampard cambia l'attacco rispetto alla sconfitta contro il Manchester United: dentro Barkley, Mount e Giroud al posto di Abraham, Willian e Pedro. Fuori anche Kanté per infortunio, lo rileva Alonso con conseguente cambio di modulo (3-4-2-1). La chiave tattica del match è il pressing alto dei Blues: la difesa del Tottenham non può ragionare con calma, merito soprattutto di Mount, che porta il primo pericolo dalle parti di Lloris al 12'. Tre minuti più tardi il Chelsea va in vantaggio: sotto gli occhi degli interessati Roberto Mancini e Gianluca Vialli, Jorginho pesca Giroud con un passaggio illuminante, ma il francese si fa murare dal connazionale Lloris; il tap-in di Mount si spegne sul palo ma sempre Giroud sulla respinta batte Lloris di sinistro. Alonso sfiora il raddoppio con un bel destro al volo: il suo gol è rimandato al terzo minuto della ripresa, quando una sponda di Giroud apre la strada a un tre contro due giocato magistralmente dai Blues, che armano il sinistro di prima intenzione dello spagnolo. Lampard, che prima della partita si è abbracciato molto calorosamente con Mourinho (suo allenatore al Chelsea) non fa le barricate per difendersi, lo conferma un gran destro di Barkley respinto da Lloris e i tentativi di Abraham (entrato al posto di un applaudito Giroud), Willian, Mount e Alonso: l'ex Fiorentina centra una traversa su punizione e conferma di veder nero quando affronta il Tottenham, già colpito tre volte. Gli Spurs, graziati dall'arbitro per un intervento di Lo Celso con il piede a martello su Azpilicueta non punito con il rosso, vengono premiati ulteriormente dalla buona sorte con l'autogol di Rüdiger (89') su un cross di Lamela. Ma non basta: Mourinho va a -4 da Lampard e ora rischia anche il sorpasso di Sheffield e Manchester United. A proposito di passato che torna.

LEICESTER CITY-MANCHESTER CITY 0-1
Sarà un obiettivo svuotato dalla consapevolezza di non potersi giocare la qualificazione alla Champions League, ma al Manchester City non ci pensano. Il secondo posto alle spalle del Liverpool tritatutto in Premier League continua ad essere al centro dei pensieri di Guardiola e dei suoi uomini, che infatti al King Power Stadium se la gioca contro il Leicester City terzo (e a -4 a inizio partita) come se fosse una finale. Anche le Foxes ci tengono però a fare bella figura, e infatti già all'8' arriva un gran palo colpito da Vardy. Dall'altra parte c'è il grande ex Mahrez che semina il panico, ma sono Gundogan e Mendy a spaventare il pubblico di casa con le più nitide occasioni per il City. De Bruyne devia con la mano una punizione in area, ma l'arbitro non ritiene di dover assegnare il rigore, e l'episodio sembra scuotere il Leicester: Maddison e Iheanacho costringono Ederson alla grande parata, poi il brasiliano si ripete su Pereira. Un primo tempo scoppiettante, insomma, cui fa seguito una ripresa altrettanto ricca di episodi: Schmeichel nega il vantaggio a De Bruyne, poi arriva il rigore per gli ospiti a causa di un mani in area. Sul dischetto si presenta Aguero, ma Schmeichel neutralizza con le gambe e lo 0-0 resiste. Il finale sembra quindi ancora favorevole al Leicester (Vardy e Pereira spaventano Ederson), ma all'80' Gabriel Jesus sfrutta la grande azione di Mahrez e regala al City una vittoria tanto voluta quanto - in fin dei conti - poco utile.

SHEFFIELD UNITED-BRIGHTON 1-1
Botta e risposta a Bramall Lane, dove Sheffield United e Brighton raccolgono un punto a testa aprendo e chiudendo la partita nel giro di meno di cinque minuti. Ma il risultato scontenta soprattutto i padroni di casa, che così sfruttano solo parzialmente la caduta del Tottenham nel derby contro il Chelsea e raggiungono gli Spurs al quinto posto della classifica della Premier League (quello che vale la Champions, in considerazione della squalifica del Manchester City). I Blades partono a mille e sfiorano tre volte il vantaggio già nei primi cinque minuti. A segnarlo è invece Stevens con una botta dalla distanza al 26' che manda in orbita lo Sheffield. Al 30' c'è però una punizione per il Brighton, Webster fa da torre per Maupay che trova il gol del definitivo pareggio. I padroni di casa subiscono infatti la rete ospite, tanto che solo un grande Henderson impedisce addirittura a Murray di raddoppiare per i Seagulls. Anche l'avvio di riprese vede un ottimo Brighton (Dunk e Maupay si rendono pericolosissimi. Solo negli ultimi dieci minuti si rivedono i biancorossi: McBurnie sbaglia mira, poi Ryan si supera su Fleck. E resiste il pareggio, per festeggiare a Sheffield ci sarà tempo.

BURNLEY-BOURNEMOUTH 3-0
Il Burnley si conferma una delle squadre più in forma della Premier League e travolge con un netto 3-0 un Bournemouth che dopo i due successi consecutivi su Brighton e Aston Villa si era rilanciato in classifica ma ora torna a due passi dall'incubo: tanti sono i punti dal West Ham terzultimo e dalla zona retrocessione. Succede tutto nella ripresa, dopo che il primo tempo aveva visto il Var annullare il vantaggio segnato per gli ospiti da Joshua King e poi un rigore concesso al Burnley per un sospetto mani in area. I padroni di casa sbloccano quindi il punteggio al 53' grazie a un assolo di Vydra, poi cinque minuti dopo tremano quando Wilson buca la porta di Pope e trova il pareggio. Anche in questo caso però interviene il Var e annulla la rete ospite, per poi tornare all'opera all'ora di gioco: stavolta il rigore per i Clarets c'è e Jay Rodriguez lo trasforma al 61'. Il gran gol di McNeil all'87' serve solo a rendere ancora più rotondo il risultato finale.

CRYSTAL PALACE-NEWCASTLE 1-0
Il Crystal Palace batte il Newcastle e lo supera in classifica al termine di una partita dominata a Selhurst Park, ma decisa da un singolo episodio. I londinesi sin dai primi minuti mettono sotto pressione i Magpies, con Cahill e Dann che impegnano severamente Dubravka. Il Newcastle si fa vedere dalle parti di Guaita con Joelinton, poi torna a subire. La partita si innervosisce e fioccano i cartellini gialli, Poi al 44' Van Aanholt realizza su calcio di punizione la rete che deciderà la partita. Nella ripresa infatti non arrivano ulteriori gol, con il Palace che in particolare cerca con insistenza quello del raddoppio: subito Jordan Ayew colpisce un palo, poi Cahill sbaglia tutto a pochi passi dalla porta. Guaita e Dubravka ancora impediscono con una paratissima a testa al risultato di cambiare, quindi a tempo scaduto arriva il rosso diretto all'ex interista Lazaro, con i bianconeri che chiudono il match in inferiorità numerica.

SOUTHAMPTON-ASTON VILLA 2-0
Il Southampton si tira fuori forse definitivamente dalla lotta per non retrocedere dalla Premier League battendo un Aston Villa che invece dal terzultimo posto è lontano solo un punto. Padroni di casa in vantaggio già all'8', grazie a un bolide di Shane Long che si insacca in rete. Il solo Grealish prova nel corso del match a costruire il pareggio per i Villans, mentre Hojbjerg e Adams vanno vicinissimi al raddoppio. Così a tempo scaduto è Armstrong ad andare alla conclusione dalla distanza, regalando al Southampton la certezza della vittoria e un raddoppio meritato.

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