L'attaccante è stato una meteora alla Fiorentina (ancora proprietaria del cartellino) ma di nuovo decisivo in Brasile. Come l'ex interista
Chiamarla sindrome Gabigol sarebbe ingeneroso perché non è la prima volta che un calciatore sudamericano ritrovi gloria nel proprio Paese ma l'esempio di Pedro Guilherme Abreu dos Santos, più semplicemente Pedro, è indicativo e può essere inserito nei casi di saudade. Comprato la scorsa estate dalla Fiorentina per 11 milioni di euro, in maglia viola aveva messo insieme solo quattro presenze per 59' minuti totali e zero gol.
Un mezzo flop che la società toscana ha deciso di ammortizzare cedendolo in prestito (con diritto di riscatto per 15 milioni di euro) al Flamengo a gennaio, un modo anche per sperare di rilanciare un investimento importante. E le premesse sembrano esserci tutte. Dal ritorno in Brasile il 22enne ha messo insieme quattro presenze, tre gol (due in campionato carioca contro Resende e Madureira, l'altro ieri in Recopa sudamericana contro l'Independiente del Valle) e un assist.
Pedro sembra dunque ricalcare le orme di Gabigol, che in Italia ha lasciato poche tracce (in maglia Inter un solo gol in Serie A contro il Bologna), ma al Mengao è tornato ad altissimi livelli con 43 gol in 59 partite nel 2019, culminato con la vittoria della Coppa Libertadores e il definitivo riscatto rossonero dal club nerazzurro.