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L'INCREDIBILE STORIA

La prima qualificata in Europa per il 2026-27? Un villaggio islandese

Due anni fa era in seconda serie, ora la vittoria in coppa d’Islanda e l’approdo in Europa: ecco il Vestri di Gudjohnsen Jr

26 Ago 2025 - 13:33
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Arriva da uno dei luoghi più remoti del continente, fino a due anni fa giocava in seconda serie, ed è la prima qualificata all’Europa League 2026-27. Si tratti del Vestri IF di Isafjordur, che nel fine settimana ha vinto la Coppa d’Islanda 2025, anticipata al periodo estivo, che per la particolare conformazione del calendario calcistico dei Paesi nordici garantisce il pass europeo, ma in maniera sfasata rispetto al normale calendario europeo.

La vittoria in finale contro il Valur, la squadra più titolata del Paese, ha rappresentato un trionfo storico per molti motivi, in primis per la storia stessa del Vestri, che ha sede nella periferia estrema dell’isola: i fiordi nordoccidentali, una regione tagliata fuori dalla “Hringvegur”, la strada che come un anello percorre la costa dell’intera isola, fondamentale punto di riferimento per locali e turisti. Isafjordur, il capoluogo della regione, un villaggio di poco meno di 3mila abitanti, è raggiungibile via terra dalla Hringvegur grazie a una diramazione lunga circa 300 km, di cui buona parte non ancora asfaltati. Una possibile alternativa è l’aeroporto, non fosse che l’atterraggio sulla pista di Isafjordur è considerato - cercare su Youtube per credere - uno dei più pericolosi e spettacolari al mondo. Insomma, bisogna essere davvero molto motivati per viverci, figuriamoci per giocare a calcio.

Non a caso le squadre locali hanno sempre avuto scarsa fortuna, almeno fino a quando nel 2016 non si fusero creando un’unica società polisportiva chiamata Vestri IF. Dalla terza serie islandese la squadra di Isafjordur è salita in seconda nel 2019 per poi, nel 2023, approdare nell’Úrvalsdeild, la massima divisione, dove dopo la sudata salvezza del primo anno sta veleggiando in questo campionato in una solida posizione di metà classifica.

Ma è in Coppa d’Islanda che il Vestri ha compiuto il suo capolavoro, battendo negli ottavi i campioni nazionali del Breidablik e coltivando il sogno fino all’atto finale, risolto da un formidabile tiro da fuori area del 24enne danese Jeppe Pedersen, un passato in Superliga danese con l’Aalborg e uno dei tanti stranieri della rosa gestita da Daniel Osafo-Badu. 38 anni, londinese di origini ghanesi, da ragazzo studiava all’università e giocava nelle serie dilettantistiche inglesi prima di lanciarsi a 23 anni nell’avventura islandese, trovando una carriera semiprofessionistica e, soprattutto, la possibilità di costruirsi una famiglia.

Il nome da copertina tuttavia è un altro e si chiama Arnor Borg Gudjohnsen, un cognome che da solo fa la storia del calcio islandese. 25 anni, centrocampista, è il figlio dell’ex attaccante di Chelsea e Barcellona, nonché nipote d’arte e fratello di tre giocatori professionisti in giro per l’Europa. Dei quattro è finora quello che ha avuto la carriera meno fortunata, ma la vittoria in Coppa apre a lui e ai compagni le porte dell’Europa. Uno dei posti più remoti del continente si appresta a vivere un anno di attesa, in vista di un debutto nei preliminari d’Europa League destinato a passare alla storia.

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