Amsterdam, Torino, Milano, Barcellona, Parigi. Poteva andare peggio a Zlatan Ibrahimovic in carriera: non stiamo parlando del lato sportivo, ma di quello della vita di tutti i giorni. Non ha vissuto, insomma, nelle città peggiori al mondo. Lo svedese, però, si sa, ama stupire. E forse per ingraziarsi i tifosi, o forse no, ha spiegato: "Per ora Manchester è la citta migliore: vengo dalla Svezia, non ho molte aspettative".
"Avevo letto un sacco di cose su Manchester - ha svelato a Inside United, la rivista ufficiale del club -. Mi dicevano del brutto tempo, di questo e di quell'altro. Ma fino ad ora qui è andato tutto alla grande. Sono una persona semplice, sono un ragazzo di famiglia. Per dire: in quattro anni a Parigi non sono mai andato a vedere la Tour Eiffel". E poi ha rilanciato, come già aveva fatto: "Avevo suggerito loro di cambiare la Tour Eiffel con la mia statua ma non l'hanno fatto. Se lo faranno, andrò a visitarla".
Poi l'attenzione di Ibra si è spostata sulle prestazioni in campo. La sua doppietta ha riportato un po' di sorrisi dalle parti di Manchester, ma lo svedese sa che non basta: "Penso che avrei dovuto segnare qualche gol in più di quelli che ho fatto". Autocritica severa: "Ho sbagliato delle buone occasioni e questo non è da me. Ma qui il gioco è differente, non si può paragonare agli altri campionati. Quando giochi qui in Premier non puoi mai controllare il gioco. È un continuo avanti e indietro. Devo abituarmi. Comunque sono contento delle mie prestazioni. So che posso dare di più ma anche la squadra può farlo".
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