FRANCIA

Francia, Galtier assolto da accuse razzismo e discriminazione

L'avvocato dell'ex tecnico di Psg e Nizza: "Oggi per Galtier si tratta di una riabilitazione totale"

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Francia, Galtier assolto da accuse razzismo e discriminazione - foto 1
© Getty Images

Processato per discriminazione e molestie, soprattutto nei confronti di calciatori musulmani, Christophe Galtier, ex allenatore del Nizza, è stato assolto oggi al termine di un processo trasformatosi in un regolamento di conti personale. "Nessuno dei due reati contestati è stato accertato", ha chiarito il tribunale penale di Nizza, pronunciando la sentenza. Nella sua requisitoria all'udienza del 15 dicembre, il pubblico ministero di Nizza, Damien Martinelli, aveva tuttavia pronunciato un atto d'accusa molto duro, chiedendo per Galtier una pena detentiva a un anno con sospensione della pena e una multa di 45.000 euro. Per l'accusa, Galtier aveva "chiaramente cercato di ridurre il numero di neri e musulmani nella squadra del Nizza", in particolare "strumentalizzando il Ramadan", il mese di digiuno nell'Islam, in uno "sfondo di razzismo ordinario".

Di ritorno in Qatar, dove la sua squadra Al-Duhail oggi ha una partita, Galtier era assente per la pronuncia della sentenza. I suoi avvocati hanno accolto con favore la vittoria legale del loro cliente: "È una reazione caratterizzata da grande sollievo, perché queste odiose accuse avevano causato un danno significativo alla sua vita umana e alla sua carriera professionale - ha commentato uno dei legali, Olivier Martin -. Oggi per Galtier si tratta di una riabilitazione totale, ma è anche una soddisfazione per noi della difesa perché abbiamo potuto 'smantellare' i reati ingiustamente perseguiti dall'accusa, ma anche perché abbiamo potuto dimostrare la manipolazione che erano state compiute e la strumentalizzazione di alcune frasi, con lo scopo dichiarato di nuocere all'uomo e alla sua reputazione professionale".

La vicenda era cominciata in aprile con la pubblicazione di un'e-mail del maggio 2022 di Julien Fournier, allora direttore generale dell'azionista, all'azionista, il gruppo britannico Ineos. Nella mail Galtier veniva accusato di pretendere meno "neri e musulmani" in squadra e di ribellarsi nei confronti dei giocatori che si rifiutavano di sospendere il Ramadan nei giorni delle partite, come aveva fatto con i musulmani del Lille nella stagione precedente, in cui aveva vinto il campionato. "Questa decisione della Corte è un richiamo all'ordine: la giustizia si fa nelle aule di tribunale, nel contesto di un dibattito contraddittorio, non in dei talk show a tarda notte o su YouTube da due pseudo-giornalisti", ha sottolineato l'avvocato Martin.

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