Copa America: Cavani e l'Uruguay beffano il Cile, Ecuador e Giappone si autoeliminano

La Celeste gioca peggio degli Andini, puniti però dal gol del Matador. L'1-1 dell'altra partita promuove agli ottavi il Paraguay

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L'Uruguay non convince, ma vince partita e Gruppo C in Copa America. Al Maracanã gioca meglio il Cile, che però viene battuto per 1-0 dalla Celeste: decide il gol all'82' di Edinson Cavani, fin lì in ombra. Ora Matador e compagni affronteranno il Perù ai quarti. Più delicato il compito della Roja, attesa dalla Colombia. Tra Ecuador e Giappone finisce 1-1 (Nakajima al 15', Mena al 35'), risultato che elimina entrambe e promuove il Paraguay.

CILE-URUGUAY 0-1
Il solito Uruguay poco spettacolare ma incredibilmente concreto e cinico batte con il minimo sforzo un buon Cile, che invece ha il demerito di non aver sbloccato una partita decisamente ben giocata. Decisivo il solito Edinson Cavani, che nel finale sfrutta l'unica palla gol arrivatagli in tutto il match. E con questo risultato la Celeste sorpassa il Cile e va a vincere il Girone C della Copa America, guadagnandosi il quarto di finale contro il Perù. Molto più duro il compito della Roja, che se la vedrà con la Colombia.

Parte meglio l'Uruguay, che nei primi minuti fa la partita pur non riuscendo a creare significative occasioni dalle parti del portiere Arias. Dall'altra parte è invece Alexis Sanchez a creare problemi alla Celeste, ma la sua conclusione è alta. Muslera è chiamato in azione la prima volta all'11' da Aranguiz, quindi è Edu Vargas a sprecare una buona occasione. In ombra Suarez, che getta anche alle ortiche un contropiede uruguaiano controllando male il pallone lanciatogli da Lodeiro. L'Uruguay colleziona calci d'angolo, ma fatica a costruire palle gol. Il Cile continua invece a provarci, ma quando un buon pallone arriva a Vargas è bravo Lodeiro a immolarsi con il corpo. Lo stesso ex Napoli, pochi minuti prima dell'intervallo, riceve palla da un immarcabile Alexis Sanchez che aveva superato due uomini in dribbling, ma a salvare tutto arriva Godin.

Lo stesso futuro centrale dell'Inter crea la prima vera occasione da gol per l'Uruguay a inizio ripresa con una delle specialità della casa, il colpo di testa su calcio d'angolo. Il Cile continua però a giocare meglio e ancora una volta ad accendere la luce è Sanchez, che però alza troppo la conclusione da fuori area. Quindi è Lichnovsky (entrato in campo al posto dell'ex interista Medel) a sprecare un pallone d'oro per il vantaggio degli andini. Finalmente intorno all'ora di gioco si accende Suarez, che prima spaventa Arias su bel cross di Caceres innescato da Cavani, poi fornisce a De Arrascaeta un pallone che però termina la sua corsa tra le braccia dello stesso Arias. L'Uruguay rischia al 70', quando solo Gimenez riesce a salvare sulla linea su colpo di testa di Paulo Diaz a Muslera battuto, quindi un po' a sorpresa si porta in vantaggio all'82': il gol è segnato da Edinson Cavani, quasi un fantasma fino a quel momento. Il Matador sfrutta un duetto tra Suarez e Rodriguez, appena entrato in campo, e di testa batte imparabilmente Arias. Il Cile non riesce a reagire, l'Uruguay si limita a controllare e si porta a casa una vittoria forse non meritatissima ma che potrebbe avere un peso capitale.

ECUADOR-GIAPPONE 1-1
Un pareggio dolorosissimo quello raccolto da Ecuador e Giappone allo stadio Mineirão, dato che in questo modo entrambe le squadre sono costrette a salutare la Copa America: serviva infatti la vittoria di una delle due per il ripescaggio tra le migliori terze, che invece sorride al Paraguay.

Partita vibrante sin dalle primissime fasi, con l'Ecuador che parte forte ma il Giappone che si rende pericoloso: Miyoshi libera un sinistro dalla distanza che finisce largo non di molto. Poi è l'attesissimo talentino Kubo (appena acquistato dal Real Madrid) a innescare Nakajima, che spreca tutto con un tiraccio alle stelle. La pressione del Giappone frutta però il gol del vantaggio al 15', quando lo stesso Nakajima approfitta di una leggerezza di Dominguez e porta in vantaggio i suoi a porta spalancata. E il Giappone sarebbe ai quarti. L'Ecuador prova subito a pareggiare quando Kawashima per poco non combina la frittata al 23', ma poi si fa perdonare con una prodezza su Valencia. Due minuti dopo ci prova ancora Kubo, ma Mina si immola e evita il raddoppio. I nipponici sembrano in controllo, ma negli ultimi minuti del primo tempo cresce l'Ecuador: al 34' non ha fortuna la conclusione di Ramirez, al 35' invece Mena trova il pareggio, arrivando per primo sulla respinta di Kawashima che si era opposto a una girata di Arboleda. Prima dell'intervallo si scatena Kubo: prima impegna Dominguez con un gran sinistro, poi serve Nakajima che di nuovo conclude alto.

Nella ripresa l'Ecuador parte forte con Velasco che si vede una conclusione respinta in extremis dalla difesa avversaria, poi è Mena a spedire sul fondo un buon pallone in girata. I minuti passano e la confusione aumenta, tra le due squadre che sanno entrambe di essere vicine all'eliminazione. Il neo entrato Preciado è impreciso di testa, dall'altra parte arriva l'incornata di Ueda che però non sorprende Dominguez. Ultimi minuti accesissimi: Ibarra ci prova da lontano ma alza troppo la mira, poi Nakajima va vicino alla doppietta ma ancora una volta trova puntuale Dominguez. E nel recupero succede di tutto: Maeda, ottimamente servito da Kubo, spreca un'occasione colossale a tu per tu con la porta, dall'altra parte è pericolosissimo Preciado, quindi al 95' Kubo scarica in rete il pallone del 2-1 e della qualificazione nipponica, ma l'arbitro annulla per fuorigioco. La decisione viene confermata dal Var, e l'avventura di Ecuador e Giappone in questa Copa America finisce qui.

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