Copa America: Argentina terza dopo la guerra di nervi con il Cile, Messi espulso

Finisce 2-1 (Aguero e Dybala, poi rigore di Vidal) una partita piena di episodi e proteste verso l'arbitro, a partire dal rosso al capitano albiceleste

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Il terzo posto della Copa America 2019 va all'Argentina, che batte per 2-1 il Cile al termine di una partita tesissima, ricca di episodi e di proteste nei confronti dell'arbitro. Albiceleste avanti con l'uno-due di Aguero e Dybala, a segno al 13' e al 22'. Al 37' vengono quindi espulsi Medel e Lionel Messi, per reciproche scorrettezze, ma il rosso a Leo scatena la rabbia dei compagni. Al 59' Il Var assegna un rigore, che Vidal trasforma.

Una partita giocata sul filo dei nervi, e spesso anche oltre. Si tratta della finalina della Copa America 2019 e all'Arena Corinthians in palio c'è solo la medaglia di bronzo. Eppure a San Paolo succede di tutto, al di là del 2-1 che premia l'Albiceleste e restituisce al calcio un Paulo Dybala tirato a lucido. Il grande protagonista della serata, suo malgrado, è infatti Mario Diaz De Vivar, giovane arbitro paraguaiano che riesce a far inferocire entrambe le squadre con alcune controverse decisioni. A partire dal doppio cartellino rosso sventolato ai danni di Gary Medel e un Lionel Messi che aveva di fatto subito la provocazione dell'avversario.

La partita inizia subito a ritmi altissimi, con l'Argentina che punta sul fraseggio tra le tue stelle e il Cile che si oppone con un pressing forsennato e rapide azioni sulle fasce. In particolare Edu Vargas è molto attivo, anche se la prima conclusione in porta è opera dell'Albiceleste con Aguero: servito da Messi, il Kun ci prova con il destro ma sbaglia di poco la mira. Ma la stella del Manchester City è calda e non a caso il primo gol della partita è proprio opera sua. L'arbitro assegna al 13' una punizione a centrocampo su cui il Cile protesta vibratamente, Messi beffa l'intera Roja con una battuta veloce verso Aguero, che scatta in solitudine e non ha problemi a battere Arias in velocità. Qualche istante di incertezza, ma il Var conferma il tutto (inclusa la posizione regolare di Aguero, tenuto in gioco da Isla). Per il Cile piove sul bagnato: al 17' Alexis Sanchez deve lasciare il campo per un problema alla coscia e Rueda getta nella mischia Junior Fernandes. In più al 22' arriva il raddoppio: Lo Celso trova un corridoio pazzesco per Dybala, la Joya lascia sul posto Jara e poi si presenta davanti ad Arias battendolo con un pallonetto. Un vero colpo da maestro per lo juventino, che chiude idealmente la partita. Anche se in campo se ne vedranno ancora delle belle.

Già qualche minuto dopo partono infatti le prime scaramucce tra Messi e Medel, uno scontro che causa il giallo a Vidal. Poi su iniziativa di Junior Fernandes Otamendi si rifugia in corner, secondo il Cile con un fallo di mano: altre proteste. Dybala, ispiratissimo, manda in porta De Paul (chiuso in extremis dalla retroguardia cilena) e poi tenta anche una rovesciata. I nervi rimangono però tesissimi, in particolare tra Medel e Messi che al 37' si azzuffano dopo una chiusura vigorosa dell'ex interista su Leo: i due si prendono più volte a colpi di petto e per poco non ci scappa anche qualche manata, l'arbitro arriva e estrae il rosso diretto ai danni di entrambi. Il gioco non riparte per cinque minuti buoni, con l'Argentina che si domanda per quale motivo sia stato espulso anche Messi, ma il Var ancora una volta conferma il tutto. E a pochi istanti dal termine dell'abbondantissimo recupero Aranguiz costringe Armani alla prima parata importante della sua partita.

I fatti di fine primo tempo non condizionano l'Argentina, che dopo l'intervallo si ripresenta in campo tutta all'attacco: Lo Celso e poi Dybala costringono Arias a due parate in rapida successione, quindi arriva l'ennesima consultazione Var per un possibile fallo da rigore ai danni di Aguero. L'arbitro non sanziona un colpo di Isla nei confronti di Paredes, quindi un contropiede di Aguero per Dybala viene di fatto vanificato da un altro episodio da Var: una scivolata di Lo Celso su Aranguiz, che si trova esattamente sulla linea dell'area di rigore. L'arbitro opta quindi per la massima punizione, che Vidal trasforma con rabbia, scaricando un siluro dritto per dritto sotto la traversa. Già due minuti dopo Junior Fernandes cerca il tiro del pareggio, ma Armani gli dice di no. Il tema dominante della partita restano però le proteste, vibranti e vigorose da parte sia dell'Argentina che del Cile. Al 67', ad esempio, è l'Albiceleste a inferocirsi con il direttore di gara che non aveva interrotto il gioco dopo un intervento di Isla nei confronti di Lo Celso. Quando si gioca, il Cile fa paura: Armani dice di no anche a Edu Vargas, poi è Beausejour a essere chiuso sul più bello dopo un gran lancio di Vidal. Dall'altra parte Di Maria serve un cioccolatino a Aguero, che stavolta non ne approfitta. Nel finale Armano para ancora su Vargas e Aguero spreca un altro splendido assist di Di Maria. Quindi nei sei minuti di recupero arriva l'ultimo episodio da Var, per una deviazione di braccio di Paredes giudicata poi involontaria. L'Argentina porta a casa il terzo posto della Copa America, ma forse riuscirà a goderselo solo tra qualche giorno, quando l'adrenalina della sfida di nervi con il Cile sarà definitivamente sparita.

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