Chapecoense, Ruschel: "Ho cambiato posto all'ultimo..."

Il difensore è uscito dall'ospedale: "Solo Dio può spiegare perché sono sopravvissuto all'incidente"

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Alan Ruschel, uno dei 6 sopravvissuti all'incidente aereo di Medellin che è costata la vita a 71 persone, ha parlato del terribile schianto che ha decimato la Chapecoense. "Cadu Gaucho (il ds del club, ndr) mi ha chiesto di cambiare posto e di lasciare il mio a un giornalista - ha spiegato - Io non volevo, ma poi ho visto Follmann che ha insistito perché mi sedessi al suo fianco. Solo Dio può spiegare perché sono sopravvissuto all'incidente".

Ora Ruschel è atteso da un dura fase di riabilitazione, ma l'idea è quella di tornare in campo il prima possibile. "Quando sono arrivato qui oggi, ho avuto la sensazione che stavo tornando a casa. Prometto di dare molto di più per il bene di questa squadra. Con un sacco di fatica e duro lavoro ho intenzione di tornare presto a giocare di nuovo.

Dell'incidente, per ovvie ragioni, ha poca voglia di parlarne. "Non mi ricordo nulla dell'incidente - ha detto all'Arena Conda, lo stadio del club a Chapecò - Quando mi hanno detto quello che era successo mi sembrava un sogno, un incubo. A poco a poco mi hanno detto cosa è successo e ho cominciato a capire. Cerco di non parlare dell'incidente, evito le notizie, ma da quel poco che ho visto credo che la causa sia da attribuire al pilota".

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