L'INTERVISTA

Argentina, Messi: "Rigore decisivo? Non pregavo Maradona"

La Pulce rivive le emozioni del trionfo in Qatar: "Quando rivedo la parata di Martinez ho ancora l'ansia. Difficile pensare ai Mondiali 2026"

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Lionel Messi torna parlare del trionfo della sua Argentina ai Mondiali 2022. Lo fa in una lunga intervista a Olé, in cui ripercorre momenti ed emozioni di quei giorni magici: "La preghiera durante il rigore decisivo? C'è chi dice che stessi parlando con mia nonna, o con Maradona, ma non è così. Ho chiesto a Dio e a Gonzalo (Montiel, ndr) di segnare, di non prolungare quell'agonia oltre perché stava diventando insopportabile".

Per la Pulce il trionfo di Doha è stato una liberazione: "Ho desiderato con tutto me stesso quel momento. Dopo tanti anni in Nazionale, dopo esserci andato vicino nel 2014... Ho fatto tanti sacrifici, ci sono state tante sconfitte e tanti momenti difficili. La mia famiglia forse lo ha vissuto più di me: ho tanti parenti in Argentina e questa attesa li stava consumando, soffrivano come me, forse di più. So che hanno passato brutti momenti, ma ora siamo tutti sollevati dal successo e dall’essere diventati campioni del Mondo".

Una delle immagini simbolo della meravigliosa finale con la Francia è quella della parata di Emiliano Martinez su Kolo Muani allo scadere dei tempi supplementari: "È stato tutto così veloce… Non sono riuscito nemmeno a viverla pienamente in quel momento. Ho sofferto di più guardando i video dopo, ho ancora l'ansia quando la rivedo.

Poi respinge le critiche per gli atteggiamenti un po' sopra le righe nelle esultanze, tra cui il gestaccio dello stesso Dibu Martinez al momento della premiazione: "Le critiche mi sembrano ingiuste, abbiamo sempre avuto un comportamento esemplare, dentro e fuori dal campo. La gente parla tanto di quello che è successo contro l'Olanda (l'esultanza in faccia agli avversari, ndr) ma nessuno dice nulla di quello che è stato fatto prima, delle provocazioni durante la partita: una mancanza di fair-play. Eppure tutti parlano di cosa abbiamo fatto noi".

Messi ha poi ripercorso le tappe che hanno portato alla finalissima: "Dopo la sconfitta con l'Arabia Saudita ci sentivamo una m... e se non avessimo vinto col Messico... In quel momento però si è vista la forza del gruppo. Nell'intervallo dissi che la situazione era difficile, ma che dovevamo giocare come sapevamo. Eravamo superiori al Messico e dovevamo accelerare. L'ansia ci ha divorato, per lunghi tratti è stata la nostra peggior partita, poi però siamo diventati più fiduciosi e calmi. Con la Polonia era partita da dentro o fuori e abbiamo avuto il controllo. Eravamo tornati alla nostra essenza".

L'atto conclusivo dei Mondiali 2022 è stata anche una super sfida tra lui e Kylian Mbappé, che poi ha ritrovato a Parigi: "Abbiamo parlato brevemente dei festeggiamenti, di come la cosa era stata vissuta in Argentina. Niente di più: ho perso anche io, mi sono trovato da quella parte e non volevo parlarne troppo. Lo capivo e non volevo toccare l'argomento. Tra me e lui va tutto bene".

Infine ha parlato di futuro: "Ho 36 anni e mi sembra difficile pensare di essere al prossimo Mondiale. Amo giocare a calcio e finché mi sentirò in forma e continuerò a divertirmi lo farò. Ma non riesco a pensare fino al prossimo Mondiale. Vado avanti, vedremo dove mi porterà la carriera. Scaloni? Spero che continui, sarebbe bello non cambiare in questo momento. È una decisione che spetta a lui e lo capirei in ogni caso. Non gli ho parlato ultimamente, ma mi auguro che decida di rinnovare, perché sarebbe il massimo per l'Argentina. Questo gliel'ho già detto".

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