Tavecchio un anno dopo Italia-Svezia: "Ventura ha fatto scelte sbagliate, il Chievo? Non mi quadra"

L'ex presidente della FIGC: "Il giorno dell'Apocalisse decisi di andarmene, vista l'indifferenza di altri"

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Un anno esatto da quella sfida di San Siro, Italia-Svezia, che portò ad una clamorosa eliminazione dai Mondiali. 365 giorni dopo, torna a parlare di quei momenti a RMC Sport, l'ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, che ammette: “Il giorno dell'Apocalisse. Quella sera sulla Rai si auspicavano il commissariamento della Federazione, andando a creare un grosso problema politico - ha detto durante ‘Maracanà' - Io a quell'epoca mi auspicavo delle dimissioni generali nel Consiglio Federale dopo un fatto così grave come la mancata qualificazione dell'Italia. Dimissioni che non sono arrivate, e allora pensai di dimettermi io”.

Mentre sul cammino di Ventura racconta: “Il ct aveva infilato sei vittorie consecutive. Noi partivamo dalla gestione Conte, che è sotto gli occhi di tutti aveva fatto l'impossibile agli Europei con quei giocatori. Nelle prime sei partite non avevamo avuto problemi, poi c'è stato un cambiamento di scelte di moduli e di uomini e siamo arrivati con l'eliminazione ai danni della Svezia. Sostituire Ventura prima dello spareggio? No. A me nessuno ha parlato di riunioni tra giocatori, di incontri o altro. Io sono stato ad Appiano Gentile fino alle 17.30 del giorno di Italia-Svezia con Ventura, Ulivieri, Uva, Oriali: non abbiamo mai pensato di sostituirlo”. E accusa: “Se un ct deve pescare le riserve di una squadra di Serie A non si può fare niente di buono. La riduzione degli stranieri deve essere fatta legislativamente: questo discorso proposto non passò in Europa quando chiesi un massimo di cinque giocatori stranieri per squadra".

Poi Tavecchio è tornato sulle sue dimissioni: “Se io avessi chiesto in Consiglio una votazione, sarebbe stato possibile un mantenimento della presidenza. Ma non partecipare al Mondiale mi aveva tolto le forze. Ho deciso di dimettermi, vista l'indifferenza di altri. Noi eravamo una Federazione che ha portato quattro squadre in Champions, almeno cento milioni in più di fatturato, abbiamo portato il Var, gli Europei Under 21 in Italia. Abbiamo creato una grossissima liquidità: era una federazione che non aveva problemi dal punto di vista strutturale. C'è stato solo il problema gravissimo della mancata partecipazione ai Mondiali che ha fatto dimenticare tutto quello che abbiamo fatto di buono”.

Poi un parere sulle recenti dimissioni di Ventura dal Chievo Verona, con un ritorno alla sua esperienza in azzurro: “Noi dopo la questione Conte, che per motivi economici è andato all'estero, avevamo due ipotesi: De Biasi o Ventura. Uno era a Tirana, l'altro a Torino. Cadde la decisione su Ventura con il consenso di tutti. Ho avuto e ho tutt'ora un rapporto cordialissimo con l'ex ct. Ventura ha fatto delle scelte sbagliate sui giocatori: Insigne, uno dei giocatori migliori, non è stato schierato in campo e non so il motivo. Avevamo dei giocatori che avrebbero potuto aiutarlo, ma lui non ha usati. Resta un tecnico di classe e aveva un curriculum notevole. Il Chievo? Non mi quadrano i conti. Mi ha stupito molto la sua decisione, questa sarebbe dovuta essere la sua rivincita nel calcio. Era rientrato, non ho capito perché ha lasciato di nuovo”.

Football Leaks ha riportato alla luce la questione Superleghe e Tavecchio ammette: “Se ne parlava anche qualche anno fa, poi si riparò la situazione con la Uefa. Non erano voci, ma iniziative. I club avevano già iniziato a muoversi. Europa League, Nations League: tutte competizioni fatte per evitare il passaggio in una Superlega”.

Infine l'augurio di Tavecchio al neo presidente FIGC Gabriele Gravina: “È da trent'anni nel calcio. Ha fatto tutte le tappe sia dal punto di vista dirigenziale che societario. Conosce la macchina, se verrà assistito nella politica sportiva riuscirà a fare la riforma dei campionati”.

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