"Pronto a rimettermi in gioco"

L'ex ct a Calciomercato.com: "Se capita un'occasione io ci sono"

  • A
  • A
  • A

Saranno le voci di mercato che lo accostano a tutte le squadre che pensano a un cambio tecnico. O sarà che, come dice lui, "ad aprile compio per la diciottesima volta cinquant'anni", che significa sentirsi ancora giovani, ancora pronti. Pronti a ripartire. Marcello Lippi parla a Calciomercato.come e dice: "Voglio rimettermi in discussione e dico: io ci sono, io sono pronto, con tutto me stesso. Se poi un'occasione non arriva, pazienza".

E il punto è proprio quello. Basta una chiamata, una sfida da intraprendere che sia eccitante, affascinante, e tutto può ricominciare. "Quando sono tornato dalla Cina ho detto: basta, non me la sento più. Ma dopo qualche mese ho capito che in realtà non ero saturo di calcio, tutt'altro".

Insomma, nemmeno il tempo di immaginarselo dietro a una scrivania, di dimenticarlo, a essere sinceri, che a Marcello Lippi è tornata una voglia matta di scendere nuovamente in pista. E d'altronde, come fai a non capirlo? Nell'ultimo mese hanno pensato a lui Lazio, Roma e Milan. Nessuno lo ha ovviamente ammesso ma i contatti, qualche contatto, c'è stato di sicuro. La panchina di Mihajlovic traballa? Sotto con una chiacchierata con Lippi. Garcia e la Roma sono pronti a separarsi? Eccolo l'uomo giusto per uscire dalla crisi: Marcello Lippi. Sempre lui, solo lui. Lui che il calcio italiano continua a seguirlo e studiarlo e amarlo: "Sì, io sono un allenatore, lo sono sempre stato, ed è questo il ruolo nel quale mi vedo anche in futuro - dice in riferimento alla possibilità di cambiare ruolo per diventare direttore tecnico -. Mi è sempre piaciuto lavorare con i calciatori, trasmettere loro ciò che so, costruire un gruppo: sono carico, disposto a farlo ancora. Poi è chiaro che se capitasse un'opportunità diversa, un ruolo diverso, ne parlerei e ci penserei".

Anche perché, a sentire lui, le panchine importanti sono tutte ben occupate. A partire da quelle di Fiorentina, Napoli e Inter: "Di Sousa mi ha impressionato la sua capacità di comunicare: si è proposto in modo bello e intelligente a Firenze, all'ambiente, ai tifosi, e tutti lo hanno seguito. Ha aggiunto al lavoro di Montella, già prezioso, una novità: la verticalizzazione. Perché oggi le grandi squadre europee hanno compiuto un passo in avanti, non si limitano al possesso palla, al titic-totoc, ma verticalizzano. Un club su tutti: il Barcellona. Sarri ha fatto capire ai giocatori, a tutti quei campioni che ha, quanto sarebbe stato utile seguirlo. Avete visto come lo considerano, come lo stimano? Basta vedere l'atteggiamento di Higuain per comprendere quanto sia rispettato l'allenatore all'interno del Napoli. Mancini? E' allenatore intelligente e preparato: la sua Inter non si può escludere dalla lotta scudetto ".

Già, la lotta scudetto: ma chi è la favorita? "Molti dicono che è la Juve, perché è la più abituata a vincere, ma l'Inter è una squadra solida. Cinque squadre in quattro punti è una cosa meravigliosa. Tutte possono vincere il titolo".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti