La Lazio cade in casa contro ilChievo già retrocesso e rischia di dire addio alla Champions. Apesare è stata l'espulsione di Milinkovic-Savic al 34' del primotempo che ha lasciato i biancocelesti in dieci per un'ora. "Èstata una gara segnata dall'espulsione", esordisce SimoneInzaghi al termine della partita, visibilmente irritato nelricordare il calcio che il serbo ha rifilato alle spalle diStepinski e che l'arbitro Chiffi ha sanzionato con il rossodiretto. "Una grandissima ingenuità, una grave ingenuità che complicail nostro cammino", aggiunge Inzaghi, che ora fa la conta delleassenze nelle prossime sfide. Milinkovic squalificatoprobabilmente con Sampdoria e Atalanta, anche Luis Alberto outalmeno contro la Samp per il rosso subito a gara appena finitaper proteste. "Saranno assenze importanti", riconosce Inzaghi,che però non può fare a meno di prendersela con il suo campione:"Oggi l'ingenuità di Milinkovic è stata gravissima. Non dovevafarlo, io avevo detto ai ragazzi che dovevamo restare tranquillie rispettare l'arbitro". "Abbiamo approcciato male la partita -prosegue Inzaghi - e poi con l'espulsione l'abbiamo compromessa.Dove ho sbagliato? Le responsabilità maggiori sono le mie perchéin casa con il Chievo bisogna vincerla". Ora la priorità del tecnico biancoceleste è quella dilimitare i danni e pensare al ritorno di Coppa Italia contro ilMilan in un San Siro che rischia di essere infuocato dopo lepolemiche della gara di campionato di una settimana fa: "Oradobbiamo essere bravi a essere lucidi perché mercoledì dobbiamoandare a giocarci il ritorno a Milano di Coppa Italia nelmigliore dei modi. Sapevo che oggi il Chievo ci avrebbe creatoinsidie, ora bisogna dimenticare e in tre giorni e mezzo trovarela forza e la voglia, abbiamo un calendario difficile davanti madobbiamo arrivare almeno in Europa". Durissima la presa dicoscienza di Marco Parolo: "La testa in questo mondo contatantissimo, bisognava avere un altro tipo di umiltà eatteggiamento, dovevamo sudare anche contro questo Chievo". Il Chievo non vinceva da 13 turni in campionato in quella cheera anche l'unica vittoria quest'anno: "Dovevamo svoltare emettere energie nuove per finire in modo dignitoso ilcampionato: oggi i vecchi hanno dato una mano ai giovani, oggipossiamo dire che è nata una stella", osserva Di Carlo,polemizzando poi con chi gli chiede se il Chievo avesse ricevutoun premio a vincere: "Questa è una domanda che non accetto: ilnostro premio è l'orgoglio e da qui alla fine ce la vogliamogiocare con tutti per dimostrare che non meritiamo questaclassifica".