"La mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali 2018? La delusione è ancora fresca... Ho pianto? Sì, sono stati giorni molto difficili". Così Gigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale, nel corso di una lunga intervista a Maurizio Costanzo in cui ripercorre la sua vita come sportivo e come uomo. Sulla possibilità di lasciare definitivamente la Nazionale: "Diciamo che io volevo chiudere la carriera con il mondiale perché penso che poteva essere l'occasione più bella per ricordare e onorare. Era perfetta. Purtroppo non è andata".
Sul possibile addio al calcio ha poi aggiunto e ribadito: "Non posso dire delle bugie o creare false aspettative o false illusioni... La verità - ha dichiarato - è che mi devo incontrare con il presidente col quale abbiamo questo patto tra gentiluomini prima della fine del campionato... Ci incontreremo, faremo il punto della situazione e prenderemo la scelta definitiva. La verità è che un giocatore non smetterebbe mai di giocare".
Sulle nuove promesse del calcio italiano. "Sicuramente per doti e inizio carriera Gigi Donnarumma è il portiere che in questo momento è sulla bocca di tutti ma in maniera meritata e poi però ci sono anche due o tre ragazzi che secondo me sono partiti un anno due più indietro rispetto a lui ma son di grande prospettiva...".
Nel corso della sua carriera lunghissima, Buffon ha vissuto anche situazioni difficili come Calciopoli e il Calcioscommesse: "Mi ha fatto male, non tanto perché sono stato non una volta ma ben due volte gratuitamente infangato e su un aspetto che per me è fondamentale cioé la lealtà sportiva. Su quello proprio non transigo. Sono state due vigliaccate mirate a uno sportivo e ad un uomo che non se le meritava assolutamente".
Infine sulla depressione di cui ha rivelato di aver sofferto: "Ci sono degli snodi nella vita probabilmente nel momento in cui da giovane e superficiale stai entrando in una dimensione di uomo un po' piu' maturo, devi fare i conti con dei buchi neri che fino a quel momento non hai preso in considerazione. E queste valutazioni ti fanno cadere in un limbo, in un'apatia che può sfociare nella depressione", ha raccontato e chiuso il numero 1 azzurro.
Juve, Buffon: "La verità è che un calciatore non smetterebbe mai di giocare, ma.."
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