I portieri goleador: Brignoli e i suoi fratelli

Il primo fu Lucidio Sentimenti negli anni '40 su rigore. Rampulla nel 1992 il primo a segnare su azione

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Il portiere del Benevento Alberto Brignoli è l'eroe di giornata grazie al gol che ha regalato ai campani il primo punto in Serie A contro il Milan. Chi i suoi predecessori in Italia? Il primo, protagonista del calcio di metà '900, fu Lucidio Sentimenti, quarto dei cinque fratelli tutti calciatori (famosi). Segnò 5 gol, su rigore, uno di questi gol difendendo la porta della Juve, in cui giocò dal 1942 al 1949, altri 3 nella Lazio, uno al Modena.

Altre prodezze: i 3 gol (su rigore) di Antonio Rigamonti (oggi 68 anni) che nel Como di Pippo Marchioro fu promosso rigorista e poi andò al Milan dove vinse, come vice-Albertosi, lo scudetto della stella. C'è un gol di Marco Amelia, che il 2 novembre 2006 segnò di testa la rete del pareggio del Livorno nella trasferta di Coppa Uefa contro il Partizan. E di Massimo Taibi il 1° aprile 2001 con la maglia della Reggina contro l'Udinese. Ma il primo gol di un portiere su azione fu quello realizzato da Michelangelo Rampulla, allora alla Cremonese, il 23 febbraio 1992 in Atalanta-Cremonese 1-1. Rampulla siglò la prodezza al '92. "Quel giorno, la mia vita cambiò. Fare gol non era nei miei pensieri, una volta calciai un rigore parato in due tempi e mi dissi: mai più. Ma quel giorno a Bergamo avevo come una visione dell'ultimo minuto, quasi un'allucinazione. Stavamo perdendo, mi ero visto così: segnare il gol del pareggio in rovesciata. Filai verso la porta avversaria, calcio d'angolo, colpo di testa. Gol. Pazzesco. Mi ha cambiato la vita: interviste, riflettori. A fine stagione arrivò anche la chiamata della Juventus, ci restai dieci anni". Merito di quella visione...

ROGERIO CENI, PORTIERE DA 129 GOL
Rogerio Ceni, brasiliano oggi 44enne, è il primo in assoluto: giocando 1227 partite da portiere ha segnato 129 gol: la metà su rigore, l'altra metà su punizione, una decina su azione, riscrivendo l'immagine dei sogni dei ragazzi brasiliani che vogliono (tutti) giocare a calcio e fare gol, (tutti) in attacco, a centrocampo, magari anche no in difesa e mai in porta, delegando questo ruolo "al meno bravo col pallone fra i piedi". Etichetta del tempo che fu e che Ceni ha spazzato via facendo un'ottima carriera da numero uno (nel San Paolo, con 16 gare in Nazionale e il Mondiale 2002 vinto come terzo portiere) e raggiungendo l'inarrivabile traguardo dei 129 gol. Oggi, Ceni è un apprezzato allenatore.

CHILAVERT, TRA CAPELLO E CESARE MALDINI

Sotto di lui, José Felix Chilavert, 52 anni: paraguaiano. La carriera tutta in Sudamerica, con 5 stagioni europee spese al Real Saragozza e allo Strasburgo, ha segnato 54 gol, 8 dei quali con la maglia della Nazionale, per tre-quarti su rigore, poi punizioni e 2 su azione. Chilavert ha avuto contatti diretti col calcio italiano: Era il portiere del Velez Sarsfield che nel '94 strappò al Milan di Fabio Capello la Coppa Intercontinentale nella finale di Tokyo. Ed era il numero uno del Paraguay quando Cesare Maldini assunse la carica di ct. (2001-02). "Quando arrivò Maldini -ha raccontato Chilavert-, mi guardò è mi disse: hai qualcosa contro gli allenatori stranieri? No, gli risposi. Lui mi disse: bene, ora stai in porta, niente punizioni, né rigori". Commentatore televisivo, dicono che Chilavert (si è ritirato nel 2004) ambisca al ruolo di ct del Paraguay e che mediti anche una carriera politica.

LO SCORPIONE E I 41 GOL DI HIGUITA
René Higuita (51 anni, colombiano), fra i portieri goleador, è un caso a parte. Per gli eccessi che consumava i campo e fuori. Mirabili stravaganze da numero uno, come il formidabile (e unico) "colpo dello scorpione", si faceva superare dal pallone dietro la schiena e poi in acrobazia lo colpiva in tuffo con le suole delle scarpe. Eccessi da goleador, con 41 gol. E qualche disavventura fuori dal campo, l'uso di cocaina e un arresto con sette mesi di carcere. Era il portiere della Colombia ai Mondiali italiani del 1990 e il 6 settembre 1995 fu protagonista di quella che è considerata "la parata più spettacolare di sempre" con lo "scorpione" messo in mostra a Wembley (perché no? Occorre anche il palcoscenico migliore), amichevole Inghilterra-Colombia, e un tiro-cross di Redknapp che "aspettavo da sempre, la traiettoria ideale perché potessi far vedere di che cosa ero capace".

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