Fifa, Blatter: "Rimango presidente"

"Non ho fatto nulla di illegale o improprio"

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A tre giorni dall'iscrizione nel registro degli indagati, sospettato di gestione fraudolenta e appropriazione indebita e dopo essere stato interrogato dagli magistrati svizzeri, Sepp Blatter è tornato al lavoro nella sede della Fifa a Zurigo. "Non ho fatto nulla di llegale o improprio - si è difeso il numero 1 con un comunicato stampa - Rimarrò presidente fino alle elezioni di febbraio". Sui soldi dati a Platini: "Un indennizzo e niente altro".

Nell'interrogatorio di venerdì alle autorità elvetiche, Blatter ha anche spiegato il motivo dei soldi versati a Michel Platini (1,83 milioni di euro) presidente della Uefa e candidato alla sua successione, nel 2011 (in piena campagna elettorale) per prestazioni effettuate tra il 1999 e il 2002. "Ha spiegato ai pubblici ministeri che i pagamenti erano compensazione e niente di più e sono stati considerati in modo corretto all'interno della FIFA" si legge nel comunicato. La sensazione è che la nave Blatter stia pericolosamente affondando e che il presidente voglia portare con sé l'ex delfino (non iscritto nel registro degli indagati).

Secondo quando trapela, Blatter dovrebbe nel pomeriggio avere un incontro col personale, che però viene definito di routine visto che è calendarizzato una volta al mese e nel corso della riunione non sono attesi annunci. Sul presidente della Federcalcio mondiale pende adesso il 'verdetto' del comitato etico Fifa che potrebbe prendere provvedimenti (sospensione) dopo l'apertura del procedimento disciplinare. Le elezioni per il nuovo presidente sono fissate per il 26 febbraio 2016.

"Ho appena scritto al comitato etico Fifa per chiedere di sentirmi per fornire tutte le informazioni per chiarire la questione": in una lettera alle associazioni Uefa, il presidente Michel Platini annuncia l'intenzione di "essere ascoltato al più presto" sulla vicenda dei 2 mln di franchi (1,83 milioni di euro) ricevuti dalla Fifa nel 2011.

"Sono sicuro che tutti voi avete preso nota degli eventi che si sono verificati venerdì scorso a Zurigo - èl'incipit della lettera inviata da Platini alle associazioni europee - e sono anche consapevole del fatto che sulla questione c'è la speculazione riguardo i fatti che mi riguardano personalmente".
"Vorrei innanzitutto fosse chiaro in primo luogo che io non sono stato accusato di alcun addebito e in secondo luogo che, anche per una questione di rispetto, mi asterrò dal fare un'esposizione dettagliata della vicenda dal momento che ci sono indagini in corso. Comunque - prosegue Platini - per ragioni di trasparenza vorrei informarvi su un aspetto importante e chiarire che nel periodo 1998-2002 sono stato assunto dalla Fifa per lavorare su una vasta gamma di questioni relative al calcio.
"Si trattava - fa sapere il presidente Uefa - di un lavoro a tempo pieno, di cui tutti erano a conoscenza. La remunerazione fu concordata al momento e dopo un pagamento iniziale l'importo residuo finale di 2 milioni fu versato nel febbraio 2011. Una cifra completamente resa pubblica da me alle autorità e che fu fatta in conformità con la legge svizzera. Venerdì scorso sono stato ascoltato dalle autorità svizzere non come una persona accusata di alcun illecito, ma semplicemente come persona che fornisce informazioni".
"Per tutto questo - è la conclusione della lettera - oggi ho scritto al Comitato etico della Fifa per far sapere che posso fornire qualsiasi informazione aggiuntiva che può servire a chiarire tutto. Sono consapevole che questi eventi possono danneggiare la mia immagine e la mia reputazione così come quella dell'Uefa, l'organizzazione che sono orgoglioso di presidente. Per queste ragioni vorrei utilizzare tutte le mie energie per far sì che tutto possa risolversi tutto il prima possibile".

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