Da Morosini a Scirea: le tragedie nel calcio italiano

Sono numerosi i calciatori scomparsi prematuramente nel nostro calcio per problemi di salute o sulla strada

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La morte prematura del capitano della Fiorentina, Davide Astori, ha scosso il mondo del calcio. Una notizia drammatica, inattesa e capace di rendere tragicamente umani campioni che per tutta la loro carriera sembrano essere eroi indistruttibili. La scomparsa del difensore, un giovane padre, ha fatto tornare alla mente tragedie analoghe che in passato colpirono il calcio italiano. Dall'incidente di Scirea al crollo di Morosini, sono numerosi i calciatori scomparsi prematuramente.

Negli occhi di tutti ci sono ancora le tremendi immagini di Piermario Morosini. Era il 14 aprile 2012 quando il centrocampista del Livorno, a soli 25 anni, si accasciò sul campo del Pescara durante uno scatto in partita. Soccorso da medici e compagni, ma senza defibrillatore, morì poco dopo nonostante la corsa in ospedale per una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena. In attesa di capire le cause della dipartita di Astori, quella di Morosini non è stato l'unico drammatico caso che ha colpito il calcio italiano. Nel 1987 toccò ad Andrea Cecotti, anche lui 25enne colpito da un malore in campo. Morì dopo sei giorni di agonia, ma la sua situazione si aggravò già negli spogliatoi per una trombosi alla carotide.

In precedenza un'analoga sorte toccò a Renato Curi, a cui oggi è intitolato lo stadio del Perugia, che da 24enne centrocampista del Grifone si accasciò a terra dopo uno scatto in partita contro la Juventus il 30 ottobre 1977. Benetti, Bettega e Scirea lo aiutarono a rialzarsi, ma subito dopo Curi ricadde con gli occhi rovesciati. I tentativi di rianimazione e il trasporto al Policlinico furono inutili. L'autopsia rivelò un'anomalia cardiaca. Un malore portò via a 25 anni anche Giuliano Taccola, attaccante della Roma che nel 1969 morì subito dopo Cagliari-Roma in seguito a un malore avvertito negli spogliatoi.

A tutti questi si sommano tragedie automobilistiche che hanno colto prematuramente altrettanti campioni. Il caso più recente toccò a Jason Mayele, attaccante del Chievo che nel 2002 perse il controllo della sua auto mentre si stava recando a Verona per gli allenamenti, confermando quel periodo come un anno nero per calciatori e motori. Primo dell'attaccante congolese, infatti, stesso destino toccò al difensore del Brescia Vittorio Mero poco più di un mese prima. Mero sbandò con la sua auto sulla A4 mentre stava raggiungendo i suoi genitori.

Nel 2001 perse la vita in un incidente in motorino Niccolò Galli, figlio dello storico portiere di Fiorentina e Milan, vicino al centro sportivo del Bologna. Non controllò il mezzo e sbatté contro un guardrail in manutenzione. Galli era fresco di esordio in Serie A, ma la sua carriera si interruppe in maniera tragica. Nel 1997, invece, fu Federico Pisani - 5 gol in Serie A con l'Atalanta - a morire a bordo della sua BMW 320 cabrio di ritorno da una serata al Casinò di Campione insieme alla sua fidanzata. La sua corsa e la sua carriera finirono purtroppo in autostrada.

Il caso più famoso, infine, fu quello di Gaetano Scirea. A Babsk, in Polonia, il 3 settembre del 1989, dove si trovava per visionare una partita dei prossimi avversari in coppa Uefa della Juventus, Gaetano Scirea, che aveva appeso le scarpette al chiodo soltanto quattro mesi prima all'età di 36 anni ed era allenatore in seconda dei bianconeri, perse la vita in auto lasciando uno dei più grandi vuoti nella storia del calcio italiano.

Anche l'altra sponda di Torino, quella granata, fu colpita da una tragedia oltre quella di Superga. Era il 1967 quando Luigi Meroni abbandonò il ritiro postpartita prima del termine dopo un 4-2 alla Sampdoria. Non avendo le chiavi di casa si diresse verso un bar per telefonare alla compagna, ma attraversò avventatamente Corso Re Umberto: fu investito e morì quella stessa sera.

Queste le tragedie che hanno colpito prematuramente giovani calciatori italiani o legati al campionato italiano, ma purtroppo anche la storia recente del calcio ha dovuto registrare drammi analoghi fuori dai nostri confini. Dal camerunese Foé, morto in campo durante la Confederations Cup, a Antonio Puerta del Siviglia scomparso nel 2007 in occasione del match col Getafe. Ma anche Daniel Jarque dell'Espanyol, morto per un'asistolia in allenamento, e Daniel Feher, attaccante ungherese del Benfica che a 24 anni morì in una partita contro il Vitoria Guimaraes. Così come Patrick Ekeng della Dinamo Bucarest che nel maggio 2016 si accasciò a terra per arresto cardiaco durante un match di campionato rumeno.

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