I CONTI CON LA PANDEMIA

Calcio, Agnelli: "Crollo degli introiti, la crisi non è ancora finita"

Il presidente della Juventus all'assemblea generale dell'ECA: "Quattro miliardi in meno di entrate nei prossimi due anni, sarà dura per tutti"

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I club europei stanno facendo i conti con una crisi economica senza precedenti e l'immediato futuro rischia di rivelarsi estremamente complesso da gestire. È l'allarme lanciato da Andrea Agnelli all'assemblea generale dell'ECA: "Questa pandemia e questa crisi hanno messo alla luce una serie di problematiche a livello economico - ha dichiarato il numero uno dell'Associazione dei club europei - Sarà una sfida difficile, dovremo cambiare il modo in cui operiamo. Dobbiamo essere molto attenti a come maneggiamo questa stagione e la prossima. Siamo ancora nel mezzo della gestione della crisi, che non è ancora finita". Nel corso dell'assemblea è emerso che la Uefa sta rimborsando 575 milioni di euro alle televisioni a causa dell'interruzione della Champions e dell'Europa League. I ricavi dai diritti tv e dalle sponsorizzazioni per le sue competizioni per club avrebbero dovuto essere di 3,25 miliardi di euro ma, stando alle parole di Agnelli, "sono tutti soldi che non verranno distribuiti". In totale l'ECA prevede un calo delle entrate di 4 miliardi di euro nei prossimi due anni a causa della pandemia.

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Il presidente della Juventus ha parlato davanti ai rappresentanti dei 250 club membri dell'ECA, facendo il punto sulla stagione 2019/20 e chiarendo le prospettive future: "Siamo soddisfatti per aver portato a termine i campionati, sappiamo il lavoro che c’è stato e che ci sarà per continuare a farlo. Ricominciare la nuova stagione sarà difficile sia dentro che fuori dal campo. L’ultimo anno penso sia stato il più complicato nella storia della nostra organizzazione. Stiamo vivendo un momento di tensione, ma stiamo anche imparando a condividere i diversi pensieri e le diverse opinioni che abbiamo sul futuro. Dovremo cambiare il modo in cui operiamo, ci soffermeremo sulle infrastrutture, i salari dei calciatori e sui settori giovanili". 

Uno dei temi più importanti affrontati nel corso dell'assemblea è stato quello della chiusura degli stadi, con tutte le ripercussioni negative che questo provvedimento ha avuto sulle società: "Se c’è una cosa che connette tutti i club sono gli stadi e gli incassi degli stadi che sono stati completamente cancellati dalla pandemia. I grandi club probabilmente soffriranno danni più grandi di alcune intere federazioni in giro per il mondo". 

Il problema riguarda non solo gli introiti da botteghino, ma anche gli accordi commerciali, che inevitabilmente dovranno essere rivisti al ribasso: "Non è solo l'atmosfera che lo sport genera, è anche il completo annullamento di una fonte di entrate molto importante per tutti", ha ricordato Agnelli nel suo discorso. Il presidente dell'ECA ha previsto un calo dei ricavi quando verranno rinnovati gli accordi commerciali, come le sponsorizzazioni delle maglie: "Non siamo nella posizione di fornire alcuni dei diritti che abbiamo promesso. Sono abbastanza sicuro che vedremo una ridiscussione degli accordi anche per questo", ha detto, sottolineando che l'effetto a catena porterà a una probabile riduzione del valore di mercato dei trasferimenti del 20-30%.

CEFERIN: "IL FUTURO È NELLE NOSTRE MANI, UNITI SI VINCE"

"Il futuro è nelle nostre mani". Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin, intervenuto in videoconferenza alla 24/a assemblea generale dell'ECA, ha espresso il suo orgoglio per il modo in cui la comunità calcistica europea ha lavorato per completare le competizioni nazionali e continentali e ha sottolineato l'importanza di un approccio unitario man mano che riprenderanno le discussioni sulle riforme in vista del 2024. "La nostra fiducia reciproca e la solida partnership ci porteranno presto a identificare le formule per consolidare l'incredibile storia di successo delle competizioni UEFA per club. Se siamo uniti, il calcio vincerà", ha aggiunto.

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