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Albertini: "spezzatino non è cambiamento epocale"

"Lo spezzatino in Serie A? Non e' un cambiamento epocale. Piu' che un

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"Lo spezzatino in Serie A? Non e' un cambiamento epocale. Piu' che un cambiamento, e' un servizio: cosi' viene data la possibilita' di poter seguire tutto. È una ottimizzazione". È l'opinione di Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, del Barcellona e della nazionale italiana, sulla proposta di spalmare 10 partite di Serie A in altrettanti orari diversi. "È un cambiamento che nasce tanto tempo fa - dice al telefono con l'ANSA -. Quando ho iniziato a giocare c'erano solo le partite alle 15, si giocava tutti in contemporanea per la schedina. Poi sono arrivati anticipi e posticipi, ma per me la novita' vera e' stata quando andai a giocare in Spagna nel 2003, nella Liga c'erano gia' partite in orari completamenti diversi: la prima volta che giocai alle 22, all'intervallo rischiai di addormentarmi, ma comunque i miei compagni mi spiegarono che anche con gli orari cosi' spalmati funzionava tutto bene". "In Serie A il cambiamento non e' epocale, gia' nelle ultime stagioni c'erano solo tre partite in contemporanea. È una ottimizzazione, che consente tra l'altro ai tifosi di poterle guardare tutte senza problemi. Anche perche', non va dimenticato, c'e' anche la concorrenza del calcio straniero in tv", prosegue Albertini. "Nostalgia? Come tutte le cose va contestualizzata. Anche a me piaceva l'idea di poter giocare tutti la domenica, ma il cambiamento e' gia' in atto da tempo, qui siamo solo all'ultimo passaggio", conclude. 

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