"Ci siamo scambiati un messaggio. Abbiamo consapevolezza della condizione, che è il risultato di 30 anni non solo di difficoltà amministrative, ma anche di convinzioni un po' troppo labili. Intanto ci sono buoni esempi di intraprendenza, come Juventus ma anche Udinese, Atalanta, Frosinone e Sassuolo. Ma è chiaro che siamo a un punto di non ritorno non solo per gli obblighi per Euro 2032, ma anche per un senso di dignità e decoro che deve trovare corrispondenza non solo nei comportamenti ma anche nelle infrastrutture". Così Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani, evento "Fragilità e inclusione attiva: giovani e Istituzioni per un futuro senza barriere" che si è svolto presso l'Aula dei Gruppi Parlamentari, commenta le parole del presidente Uefa, Aleksander Ceferin, che aveva definito gli stadi italiani "vergognosi". "Non mi concentro solo sugli stadi, ma anche sugli impianti di allenamento, che sono la fabbrica del futuro. Quello che sta facendo questo Governo non è mai stato fatto e, al di là delle norme, quello che farà fare il salto di qualità sono gli strumenti finanziari, che saranno presentati insieme al commissario per gli stadi che si occuperà anche di palazzi dello sport - prosegue Abodi -. Sono convinto che questo darà un'accelerazione sapendo che ci sono ben 11 progetti. Siamo tutti responsabilizzati, in collaborazione con i Comuni perché i sindaci possono essere subcommissari. Gli strumenti finanziari non prevedono fondo perduto, lo Stato non finanzia nulla; nella migliore delle ipotesi immaginiamo un modello di investimento di una piccola quota che deve dare un rendimento da reinvestire nel territorio per infrastrutture sociali. Tutti strumenti che agevolano e tolgono qualche alibi", conclude.