Italia, Mancini: "Vogliamo dare mentalità offensiva"

Il ct in conferenza con Di Biagio e Nicolato: "Balotelli deve essere corretto in campo. Adani-Allegri? A fine gara un allenatore è stanco..."

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Roberto Mancini continua nel suo percorso di rinnovamento della Nazionale, un piano che passa attraverso giocatori, moduli e mentalità. E proprio questo ultimo aspetto viene sottolineato dalla scelta di presentarsi alla conferenza stampa dello stage azzurro assieme a Di Biagio (ct Under 21) e Nicolato (ct Under 20): "Cerchiamo di portare avanti un pensiero condiviso. Riuscire a dare alle squadre una certa mentalità offensiva è la cosa positiva, speriamo di riuscirci tutti insieme. Le nazionali minori stanno crescendo molto e stanno facendo bene".

Il ct, menzionando il caso dell'Ajax che ha eliminato la Juventus dalla Champions League, ha affrontato il tema dei giovani in Italia: "Il problema è quando i giovani arrivano in prima squadra e fanno fatica a giocare. Parliamo molto dell'Ajax, ma per tre, quattro o cinque anni non vince niente, i giovani li fanno giocare e gli danno fiducia anche quando sbagliano. Se hanno talento è solo questione di tempo".

Mario Balotelli di tempo ne ha sempre meno: "Lui sa che oltre a far gol e giocare bene deve comportarsi bene. In campo chi è sempre a rischio espulsione diventa un problema. Lo sa, non glielo ho detto una volta sola". Sul ricambio generazionale in difesa, Mancini si tiene stretti i suoi pilastri: "Chiellini e Bonucci anziani? Se ci sentono si offendono, ma credo che ci siano difensori giovani e bravi, Caldara, Mancini ad esempio, ma anche in Under 21 ce ne sono due o tre bravi. Il problema dei difensori e del portiere non c'è".

Infine, sulla querelle Allegri-Adani: "Finita una partita l'allenatore può essere stanco... può capitare, non è nulla di grave. Alla fine si è parlato di calcio. L'opinione espressa da altri va sempre accettate, non è un problema. Ma non posso parlare per gli altri".

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