Il coach dell'Openjobmetis è fiducioso sul futuro: "Dedizione, mentalità e cultura del lavoro saranno aspetti fondamentali sin dal primo giorno"
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Intervistato da Giuseppe Sciascia su La Prealpina, coach Ioannis Kastritis ha spiegato la sua filosofia di pallacanestro: “Non c'è nulla di innovativo: il basket è uno sport di squadra e la parola "noi" è la più importante, per i cinque che sono in campo e per i sette in panchina che devono stare emotivamente connessi con gli altri. Ma "noi" comprende anche lo staff tecnico, la società e i tifosi: un'unica grande famiglia allineata. Collaborare e lottare tutti insieme per raggiungere un traguardo condiviso aumenta la possibilità di ottenerlo ed è l'unico modo che rende orgogliosi dopo averlo centrato. La connessione fra tutte le parti del club, in particolare la spinta dei tifosi, è stata fondamentale per superare momenti critici e continuare a lavorare con grande entusiasmo".
Qual è l’obiettivo del coach in vista dell’annata 2025/26? “È molto importante trasmettere questo messaggio ai tifosi: vogliamo renderli orgogliosi e felici per quel che la squadra metterà in campo. Dedizione, mentalità e cultura del lavoro saranno aspetti fondamentali sin dal primo giorno; non vogliamo creare aspettative perché i risultati sono figli di un processo di crescita, soltanto nel corso della stagione potremo stabilire quanto valiamo”.
L'Openjobmetis 2025/26 partirà dallo zoccolo duro della conferma degli italiani? "Sarebbe un eccellente punto di partenza. La società sta facendo il massimo per trattenerli tutti; siamo molto contenti del rinnovo di Librizzi e della conferma di Esposito. Assui e Alviti hanno contratti con uscite; con entrambi ho un eccellente rapporto e spero che si possa continuare insieme. Se rimanessero tutti sarebbe molto importante".
C’è una possibilità per Varese di giocare la FIBA Europe Cup: "Giocare in Europa ci renderebbe più competitivi sul mercato, ma la ragione più importante, e condivisa da tutta la società, è che disputare una coppa aggiunge valore alla stagione. Se vogliamo crescere, l'Europa è una tappa importantissima. In caso di wild card faremo una squadra un po' più lunga ma non cambierà molto in termini di strategia".