Il Responsabile dell'Area Tecnica del Napolibasket è stato intervistato, nella giornata di ieri, dalla radio campana CRC: "Salvezza? Alla fine è andata bene per tutti. Non è solo merito mio, ma è giusto estendere i complimenti a tutti quelli che lavorano con me. Alessandro Magro non ha bisogno di consigli: è un allenatore preparatissimo e si troverà davanti una situazione totalmente nuova. Dovrà conoscere subito bene tutta la situazione e cercare di allestire al meglio lo staff che lo aiuterà, come il mio staff ha aiutato me. Da soli non andiamo da nessuna parte, abbiamo bisogno di persone che lavorano bene con noi come io ho avuto la fortuna di avere. Sono avventure importanti che da soli non si possono affrontare. Meglio il mio percorso o quello di Antonio Conte? Vincere lo Scudetto è sempre una grande successo, ma salvare una squadra è altrettanto difficile: quando sono arrivato c’era un clima di grande pessimismo e pezzo dopo pezzo, cominciando dagli elementi più importanti come la conoscenza dei giocatori, abbiamo preso il buono da ognuno di loro e abbiamo fatto qualche cambiamento tra le guardie. Alla fine, il lavoro ha pagato. Mi rendo conto che sono discorsi fatti e rifatti, ma sono quelli che conosco. Se vai in palestra e lavori duramente e con umiltà alla fine ottieni il massimo. Il nostro massimo è culminato nella salvezza. Il DNA della squadra non era nella difesa, ma nei momenti che contavano abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Dopo di che, è chiaro che sarebbe stato meglio che lo avessero fatto all’inizio dell’anno in tutte le partite poiché questo è il desiderio degli allenatori ma quando contava abbiamo fatto le cose fatte bene. A Tortona, per esempio, abbiamo fatto una partita capolavoro. De Nicolao a Venezia? Ho parlato con Giovanni, gli ho fatto i complimenti per la nuova esperienza e l’ho ringraziato ancora una volta per il grande lavoro che ha fatto in campo e soprattutto fuori. Se non ci fosse stato lui, non saremmo qui a festeggiare. Ci sono giocatori importanti soprattutto fuori dal campo: De Nicolao era il degno capitano di questo gruppo. Napoli come luogo di crescita? Tutti i giocatori hanno margini di crescita, il lavoro non finisce mai. Basta vedere i calciatori migliori del mondo dell'NBA che lavorano duramente in estate poiché sono loro i primi a credere nei miglioramenti. L’evoluzione di Leonardo Totè consisteva principalmente nell’essere ritornato a giocare come giocava nel passato, da vero numero 5. Nel corso del tempo ha smarrito un po’ la chiave tecnica, ma se si mette a lavorare come in questi mesi si toglierà qualche altra soddisfazione. La salvezza è stato un evento di maggiore spessore a livello emozionale, soprattutto in una città come Napoli. L’esperienza a Napoli la metto nella zona medaglie, forse anche al primo posto. Questa città e questo club mi hanno dato grandi soddisfazioni. Noi siamo stati i motori di questa rinascita, ma la spinta che abbiamo avuto dal pubblico è stata la vera ricchezza che mi porterò sempre nel cuore al di là delle vittorie. Futuro? Sono un professionista, aspetterò delle situazioni sfidanti come ho sempre fatto. Se qualcuno vuole approcciarsi a una sfida importante, Giorgio Valli ci sarà".