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Playoff Eurolega al via: Milano sfida i campioni in carica dell'Efes. La preview delle sfide

Apre l'Olimpia che incontra i turchi, le altre sfide del tabellone sono Barcellona-Bayern, Olympiacos-Monaco e Real Madrid-Maccabi

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© Getty Images

Martedì 19 Aprile, ad aprire le danze dei playoff Eurolega sarà proprio l'Armani Milano. L'impresa per gli uomini di Messina è durissima, i campioni in carica dell'Efes Istanbul, nonostante la stagione singhiozzante, sono ancora una delle squadre offensivamente più prolifiche della lega: si tratta del secondo miglior attacco per produzione offensiva (83.1 punti segnati), e primo per valutazione (96.6), terzo per percentuale al tiro da due (56.8%), quinto per tiro da tre (37.1%). Il sesto piazzamento dell'Efes ritrae una stagione di alti e bassi, ma la squadra non è cambiata rispetto allo scorso anno, difficile pensare che il percorso possa essere semplice per i meneghini. I turchi schierano sul perimetro una delle coppie di esterni più complete e devastanti d'Europa. L'MVP in carica, Vasilije Micic ha numeri da capogiro: 18.1 punti e 4.7 assist a gara, Shane Larkin rincara la dose con 14.6 con 5.3 passaggi smarcanti. Dunque si può dire che, nonostante i biancorossi abbiano ottenuto un piazzamento migliore rispetto allo scorso anno, questo non abbia ritornato una sfida accessibile ai playoff. In favore di Milano ci sarà almeno il fattore-campo. Oltre a un record recente negli scontri diretti che vede l'Olimpia dominare 4-0 nelle ultime due stagioni negli scontri diretti contro l'Efes, battuto anche a Istanbul dopo un tabù durato 15 anni. Le due squadre esprimono una pallacanestro agli antipodi: la difesa quadrata di Milano, contro la macchina da punti di Istanbul, tanto incontrollabile nel macinare canestri, quanto facilmente penetrabile sulla metà campo difensiva.   

Barcellona-Bayern è uno scontro sulla carta proibitivo per i tedeschi, ma se analizzato meglio, non così scontato. Nel classico testa-coda dei play-off tra la prima e l'ottava spesso la distanza è parecchia a livello di roster. I blaugrana arrivano da una stagione esaltante. Qualificati con tre giornate di anticipo, hanno dominato la stagione dopo la vittoria nel clasico. Jasikievicius è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra solidità difensiva e qualità offensiva, il vero tallone d’Achille del Barcellona versione 2020-2022. Il Bayern arriva da ottavo ai playoff con alle spalle una stagione travagliatissima. Due ondate di Covid hanno falcidiato la rosa a disposizione di coach Trinchieri, che raramente ha potuto mostrare nel massimo palcoscenico continentale di che stoffa sono fatti i suoi. Da notare come, quando il tecnico italiano ha avuto (quasi) tutte le sue pedine a disposizione, abbia ottenuto risultati notevoli in stagione: 14 vittorie e 4 sconfitte. Niente male per una ottava classificata che già lo scorso anno aveva mostrato, proprio con Milano, di avere tutte le carte in regola per arrivare alle Final Four. I catalani sono avvisati.

Imprevedibilità è la parola d'ordine della sfida tra Olympiacos e Monaco. Anche la seconda e la settima si suppone siano divise da un gap quantomeno tangibile. In questo caso però niente di tutto ciò è vero. I greci sicuramente partono favoriti per una questione di storia ed esperienza, ma i monegaschi hanno dimostrato anche in Regular Season che la freschezza dei loro rookies può essere un antidoto molto efficace contro la squadra del Pireo. La solidità dei Reds non si discute. I greci sono uno dei team più compatti in difesa e costanti in attacco, soprattutto con il tiro dall'arco. La loro stagione è stata sempre convincente, senza particolari cali o scivoloni. Per questo sono ovviamente una delle principali candidate al titolo. I monegaschi, tuttavia, saranno tutt'altro che una vittima sacrificale. Da quando è arrivato Sasha Obradovic, che ha rivoltato la squadra come un calzino, il team del Principato vola su cifre astronomiche (12-4), esprimendo uno dei migliori giochi della lega. Molto si giocherà sul duello delle point guard: da una parte l'estroso ex Milano Mike James e dall'altro l'anima dell'Oly, Kostas Sloukas. Sarà una sfida dall'esito incerto, questo è sicuro. Un scontro tra due mondi, due modi diversi di intendere il basket: da una parte la solidità e l’esperienza dei greci, dall'altro la freschezza, l’atletismo e i ritmi altri dei monegaschi.

Ultima, ma non per ultima, Real Madrid-Maccabi Tel Aviv. Le due compagini arrivano da momenti di forma opposti. Da una parte i Blancos, che dopo la prima parte di stagione al vertice hanno avuto un tracollo verticale, scivolando al quarto posto. Da febbraio il tabellino segna un infausto 2 vittorie e 7 sconfitte. Adesso per l'armata blanca è il momento di risollevare le sorti di una stagione completamente oscurata negli ultimi mesi. Il Real, nonostante tutto, resta il Real. E ai Playoff potrà far valere le sue carte. Sarà davvero risorgimento madrileno o finirà per essere uno psicodramma sportivo? Dall'altra parte c'è un Maccabi in grandissimo spolvero, sospinto da una quantità debordante di entusiasmo dopo aver infilato 6 vittorie consecutive nel finale di Regular Season. Il grandissimo equilibrio della sfida deriva dalle sensazioni opposte vissute nelle due panchine. Tutto è aperto. Basterà l'onda emotiva positiva a spingere il cuore del Maccabi oltre l'ostacolo, o il Real riuscirà a ricompattare i ranghi e ritornare la corazzata di inizio stagione?

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