NBA

Nba: Utah passeggia sui decimati Nets, Gallinari e Atlanta ko a Sacramento

Senza Durant, Irving e Harden, Brooklyn perde 118-88 a Salt Lake City. L’azzurro (12 punti, 3/9 al tiro) in ombra nella sconfitta degli Hawks. Bene Milwaukee, Phoenix ko a Orlando

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Ben 11 le partite in programma nella notte Nba: gli Utah Jazz allungano a 17 la serie di vittorie casalinghe consecutive battendo 118-88 i Nets privi di Durant, Irving e Harden, Atlanta perde ancora in California, stavolta contro Sacramento, 110-108 (12 per Gallinari, che tira 3/9 dal campo). Milwaukee resiste alla rimonta di Boston (121-119), Orlando supera Phoenix 112-111. Tutto facile per Clippers, Mavs, Raptors e Hornets, risale Memphis.

afp

UTAH JAZZ-BROOKLYN NETS 118-88

È già difficile giocare senza Kevin Durant e Kyrie Irving (il primo ancora out per infortunio, il secondo per problemi familiari): diventa impossibile quando manca anche la terza stella dei Nets, James Harden, bloccato da un fastidio al collo. E così Utah ha la strada spianata verso la diciassettesima vittoria consecutiva tra le mura amiche, un successo che matura già nelle battute iniziali grazie a 27 punti di Donovan Mitchell e a ben 23 triple di squadra a segno. Terzo e quarto periodo, di fatto, sono un lunghissimo garbage time in cui prova a mettersi in mostra, per i Jazz, un ottimo Georges Niang da 15 punti con 5/8 dalla distanza, mentra dall’altra parte prova a far salire le proprie quotazioni il carneade Alize Johnson, arrivato con un contratto di 10 giorni per sopperire almeno numericamente all’assenza di Durant: doppia-doppia per il prodotto di Missouri State, con 23 punti e 15 rimbalzi a tabellino, ma non è sufficiente per evitare il pesante -30 finale.

SACRAMENTO KINGS-ATLANTA HAWKS 110-108

La California è diventata improvvisamente indigesta agli Hawks: dopo il successo contro i Lakers e la sconfitta subita in rimonta dai Clippers, arriva il secondo ko consecutivo, questa volta in casa dei Kings, che con quattro vittorie nelle ultime cinque provano a rilanciare le proprie ambizioni di postseason, perlomeno attraverso il play-in tournament. Il dominatore della serata è De’Aaron Fox, top scorer con 37 punti, frutto di un più che discreto 13/20 al tiro. Danno il loro importante contributo anche Tyrese Haliburton, che segna 17 punti, e Richaun Holmes, che ne aggiunge 16. Ad Atlanta non bastano 29 punti di Trae Young, che però spara a salve da tre (1/7), né la doppia-doppia da 25 punti e 17 rimbalzi di Clint Capela. In ombra anche Danilo Gallinari, che in 25’40” di impiego realizza 12 punti ma sbaglia 6 delle 9 conclusioni tentate (compresa la ‘preghiera’ sulla sirena finale). Agli Hawks mancano ancora cnque trasferte per completare il tour ad Ovest: è necessario un cambio di rotta per evitare di buttar via tutto ciò che era stato fatto di buono nelle prime partite dall’arrivo di coach Nate McMillan.

MILWAUKEE BUCKS-BOSTON CELTICS 121-119

Quella che sembrava una partita già decisa, con il +25 raggiunto dai Bucks a metà del terzo periodo, diventa improvvisamente un match testa a testa grazie all’imponente ultimo quarto e mezzo dei Celtics, che con la doppia-doppia da 24 punti e 10 rimbalzi di Jaylen Brown, i 23 di Kemba Walker e i 18 di Jayson Tatum arrivano fino al -2. Facendo un passo indietro nel racconto del match, Milwaukee domina nella prima fase grazie a un Khris Middleton da 27 punti e 13 rimbalzi e ai 21 dalla panchina di Bobby Portis, mentre Giannis Antetokounmpo, rientrato dopo la lieve distorsione al ginocchio, mette a segno solo 13 punti, pur raccogliendo 8 rimbalzi e distribuendo 7 assist, uno dei quali per una bella schiacciata del fratello Thanasis nel primo tempo. Nel finale arriva la furiosa rimonta di Boston, che si schianta però contro il ferro colpito da Daniel Theis sulla sirena, in un’ultima azione in cui i Bucks difendono ottimamente sui tre migliori realizzatori avversari per agguantare il successo.

ORLANDO MAGIC-PHOENIX SUNS 112-111

Arrivano punto a punto allo scadere anche Magic e Suns, con un andamento equilibrato nel corso dei 48 minuti effettivi: ad interrompere la serie di sette vittorie consecutive in trasferta da parte di Phoenix è il lay-up vincente di Evan Fournier, che arriva a 6 secondi e 4 decimi dalla conclusione. Per il francese sono gli ultimi due di una prestazione da 21 punti complessivi, decisiva tanto quanto la doppia-doppia da 27 punti e 14 rimbalzi di Nikola Vucevic. Meno bene Aaron Gordon, forse distratto dalle voci di mercato che lo coinvolgono: il numero ‘doppio zero’ segna 13 punti con 5/10 da due e 0/5 dalla distanza. Dall’altra parte i Suns ci provano poco e male dalla distanza (11/33 complessivo) ma restano in partita grazie a 25 punti di Devin Booker, 23 di Chris Paul e 21 di Deandre Ayton: proprio Booker ha nelle sue mani il pallone del sorpasso a fil di sirena, ma il suo ‘circus shot’ non si avvicina nemmeno al ferro e ad esultare sono i Magic, che ritrovano il successo dopo due ko di fila.

SAN ANTONIO SPURS-LOS ANGELES CLIPPERS 101-134

Tutto facile per i Clippers all’AT&T Center: dopo aver segnato 41 punti già nel primo periodo (chiuso sul +12), i californiani veleggiano comodi verso il quarto successo nelle ultime cinque uscite grazie a un attacco bilanciato che vede sei uomini raggiungere la doppia cifra, guidati dai 25 punti di Kawhi Leonard (che realizza 9 delle 12 conclusioni tentate) e dai 20 di Marcus Morris. Paul George si ferma a 17, con 0/6 dalla distanza, ma la serata così così dell’ex di Indiana e Oklahoma City non influisce sul risultato finale. Tra gli uomini allenati da Gregg Popovich il migliore è DeMar DeRozan con 19 punti, ma i texani fanno presto a capire che non è serata e al termine devono fare i conti con la terza sconfitta consecutiva, a causa della quale scivolano all’ottavo posto nella Western Conference, superati da Dallas.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-DALLAS MAVERICKS 108-128

Per scalare la classifica, ai Mavericks è sufficiente dare un paio di ‘spallate’ nei momenti giusti a una Minnesota competitiva soltanto nel primo tempo, cui non bastano 29 punti di Anthony Edwards e 22 di Karl-Anthony Towns. Sono ben sette i giocatori di Dallas con almeno 10 punti a tabellino: il migliore è Kristaps Porzingis, che a 29 punti aggiunge anche 9 rimbalzi, mentre Luka Doncic non ha bisogno di strafare e chiude a quota 15, con 4/7 da due punti e 2/9 dalla distanza. Ottima, invece, la prova dalla panchina di Tim Hardaway jr, che firma 21 punti con cinque triple a segno. Per i Mavs è la seconda vittoria consecutiva, l’ottava nelle ultime undici: dopo un inizio di stagione difficile, la squadra allenata da Rick Carlisle sembra aver trovato l’armonia giusta per tornare a pensare in grande.

TORONTO RAPTORS-DENVER NUGGETS 135-111

Alla Amalie Arena di Tampa, in Florida, va in scena una partita con risvolti storici dentro e fuori dal campo: nella vittoria dei Raptors c’è infatti il record di franchigia per triple segnate, ben 24, al termine di una partita raccontata dalla tv canadese TSN da una squadra tutta al femminile tra commentatrici, bordocampiste e opinioniste (non era mai successo nella storia dello sport in Nordamerica). Tornando al parquet, il successo di Toronto matura grazie a 27 punti di Pascal Siakam, 23 di OG Anunoby, 22 di Norman Powell e 19 di Fred VanVleet. In ombra dal punto di vista realizzativo Kyle Lowry, che si ferma a 8 punti: per lui sono forti le voci di addio, con Philadelphia e Miami pronte a lanciare l’ultimo assalto prima della trade deadline. Per Denver è invece una vera e propria assenza ingiustificata: Jamal Murray e Nikola Jokic mettono la firma su 20 punti a testa (per il serbo anche 10 rimbalzi a referto), ma i Nuggets non sono mai in partita e il -24 finale la dice lunga sulla prestazione degli ospiti.

INDIANA PACERS-DETROIT PISTONS 116-111

Dopo il pesante ko di Milwaukee, i Pacers tornano alla vittoria approfittando di un calendario favorevole che li mette di fronte alla peggior squadra della Eastern Conference. In realtà Detroit prova, e riesce, a restare in partita fino agli ultimi secondi, guidata dalla prestazione da 29 punti di Jerami Grant. A decidere il risultato finale è però Caris LeVert, che segna gli ultimi due dei suoi 28 punti complessivi con il tiro che vale il +5 a 4,7 secondi salla fine, e che regala ai suoi un successo importante nella corsa alla postseason. Oltre a LeVert, si segnala per Indiana la ‘solita’ doppia-doppiadi Domantas Sabonis (14 punti e 11 rimbalzi), oltre alla bella prova dalla panchina di Edmond Sumner, autore di 18 punti. Si ferma a 16, invece, Malcolm Brogdon, sul quale circolano voci di un possibile addio a ridosso della trade deadline di giovedì.

HOUSTON ROCKETS-CHARLOTTE HORNETS 97-122

La vittoria contro i Raptors si rivela un fuoco di paglia per i Rockets: contro Charlotte, i texani resistono per un tempo prima di affondare sotto i colpi degli Hornets, che pur senza LaMelo Ball (la frattuta al polso sarà rivalutata dai medici fra quattro settimane) conquistano il secondo successo consecutivo, che li riporta sopra ‘quota 500’ in classifica. Terry Rozier è il miglior marcatore dei suoi con 25 punti, Devonte’ Graham ne aggiunge 21 mentre nel garbage time si segnala Malik Monk, che prova a risalire nelle gerarchie di coach James Borrego firmando 19 punti con 7/10 dal campo. Dall’altra parte John Wall è l’unico a provarci davvero, mettendo a segno 20 punti, Christian Wood realizza una doppia doppia da 11+10 rimbalzi ma non basta. Houston deve fare i conti anche con la trade deadline e con la voglia di addio di Victor Oladipo (assente stanotte): l’ex Indiana, arrivato nell’ambito del mega-scambio che ha portato Harden ai Nets, non si è mai ambientato e ha più volte manifestato la sua voglia di cambiare aria.

CHICAGO BULLS-CLEVELAND CAVALIERS 94-103

Non c’è Collin Sexton, fermato da un infortunio al flessore, ma Cleveland torna comunque alla vittoria in casa dei Bulls, sfruttando il parziale di 50-39 dopo l’intervallo. Il successo dei Cavs matura grazie a cinque uomini in doppia cifra, guidati dai 22 punti di Darius Garland e dalla doppia-doppia da 14 punti e altrettanti rimbalzi del redivivo Larry Nance jr. A Chicago, stavolta, non bastano la buona prestazione offensiva di Zach LaVine, che mette a segno 22 punti, né i 17 di un generoso Lauri Markkanen. Tra i loro compagni solo Tomas Satoransky e Coby White arrivano in doppia cifra (11 punti per entrambi) e Cleveland ne approfitta nel finale, sigillando con i canestri di Garland e Nance il terzo successo nelle ultime cinque uscite.

OKLAHOMA CITY THUNDER-MEMPHIS GRIZZLIES 107-116

I Grizzlies tornano a vantare un record positivo (22 vinte, 21 perse) grazie al successo a casa dei Thunder, orfani di Shai Gilgeous-Alexander, fermato dalla fascite plantare al piede destro (non si conosce la timeline del rientro). A decidere il match della Chesapeake Energy Arena è un parziale di 18-2 a cavallo degli ultimi due quarti, in cui brillano Dillon Brooks, autore di 25 punti complessivi, e Grayson Allen, che chiude a quota 20. Determinante, nell’economia dell’incontro, anche la doppia-doppia da 16 punti e 15 rimbalzi di Jonas Valanciunas. Senza il loro punto di riferimento offensivo, i Thunder mandano sette uomini in doppia cifra, guidati dai 19 punti di Moses Brown (che raccoglie anche 12 rimbalzi), ma non basta per il successo: se con SGA in campo si poteva sperare almeno di lottare per il decimo posto, senza di lui è più facile che si inizi a pensare direttamente alla Draft lottery.

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