NBA

Nba: Utah (e la Lega) ripartono da Gobert, i Lakers battono i Clippers nel derby

La sfida tra le due anime di Los Angeles, disputata però a Orlando, premia i colori gialloviola. Ma il campionato ricomincia con un canestro del primo contagiato dal Coronavirus

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Riparte la Nba, 141 giorni dopo l'interruzione dovuta all'emergenza sanitaria. E riparte con i Lakers che battono i Clippers 103-101 in un derby losangelino giocato nella lontana Orlando. Ma l'uomo del giorno è inevitabilmente Rudy Gobert, primo positivo al Coronavirus dell'intera Nba e autore dei primissimi due punti dopo la ripresa della stagione. Avviene in New Orleans-Utah, sfida poi vinta dai Jazz 106-104 (nessun punto per Nicolò Melli).

NEW ORLEANS PELICANS-UTAH JAZZ 104-106

Il Coronavirus, tra le moltissime conseguenze che ha lasciato dietro di sé nel corso della sua tragica e inarginabile diffusione, ha interrotto l'11 marzo una Nba che il giorno prima si era riscoperta un po' più malata in seguito alla positività di Rudy Gobert. Il poderoso centro francese degli Utah Jazz, che in queste ore ha anche ammesso quanto sia stato pesante sopportare una rilettura generale che negli Usa lo ha un po' fatto passare come "l'untore" della Lega e forse anche della Nazione. Così, in un cerchio che sembra chiudersi nella maniera forse più opportuna, la Nba ha deciso di ripartire 141 giorni dopo proprio da una partita dei ragazzi di Salt Lake City. Ma certo non è questo l'unico tema, per quanto estremamente serio, ad emergere dalla serata dell'HP Field House di Orlando. Dove si gioca una partita di basket, ma si respira la sensazione che quasi tutto ciò che la circondi sia in realtà più importante.

E infatti già l'inno che accompagna l'ingresso in campo delle squadre vive un momento di grande intensità: i giocatori si inginocchiano, perché questi mesi di sospensione sono stati anche quelli della morte di George Floyd e del "Black Lives Matter", un movimento che ha toccato molto da vicino il mondo della palla a spicchi. Poi si gioca, e la partita racconta di un'importantissima rimonta dei Jazz, che vincono grazie all'ultimo colpo di reni dopo essersi ritrovati anche a -16. Sono sei i giocatori della squadra che vanno in doppia cifra, a partire da Jordan Clarkson che chiude a 23 punti. Gli stessi di Brandon Ingram, che non basta però a regalare la vittoria ai Pelicans. New Orleans deve infatti fare i conti con una presenza solo a tempo di Zion Williamson, in campo per 15 minuti e autore di 13 punti. Resta invece a 0 il nostro Nicolò Melli, unico italiano in campo nella notte in cui riprende la Nba, e che in 14 minuti mette a referto solo due assist. Notte ben diversa invece per Rudy Gobert, che arriva a 12 rimbalzi e 14 punti. Una doppia doppia, completata dal canestro che chiude la partita (dopo quello che la aveva aperta). E se serviva una sceneggiatura per far ripartire il basket negli Usa, difficilmente poteva uscirne una migliore di questa.

LOS ANGELES LAKERS-LOS ANGELES CLIPPERS 103-101

Ma se dopo quasi cinque mesi si torna a giocare a basket negli Stati Uniti e la Nba regala subito il derby di Los Angeles, quasi inevitabilmente le attenzioni di tutti vanno verso l'unica stracittadina della Lega. Che poi è anche lo scontro al vertice della Western Conference. E lo scontro tra Lakers e Clippers, per una volta non al solito Staples Center ma dall'altra parte del Paese, a Orlando, premia la metà gialloviola della città. Che subito porta il ruolino stagionale sul 2-2 grazie a un guizzo dell'ultimissimo secondo. Ma inevitabilmente i pensieri sono tantissimi, indipendentemente da chi e come riesca a strappare la vittoria.

Anche qui si parte dopo essersi tutti inginocchiati durante l'inno, con la tuta e la t-shirt nera e la scritta "Black Lives Matter" che risalta ancora di più. LeBron James chiude gli occhi, tanti abbassano anche la testa: i brutti pensieri sono inevitabilmente tanti. E solo l'inizio della contesa riesce a spazzarli via, ma nemmeno del tutto. La sfida si decide infatti in un accesissimo finale, dopo una partenza psicologicamente complicata. Lo ammette lo stesso LeBron a bocce ferme, consapevole di un ruolino personale fermatosi a 16 punti, 11 rimbalzi e 7 assist, ma che vedeva i punti fermi a quota 9 al termine del terzo quarto. Il trascinatore dei Lakers diventa così Anthony Davis, che di punti ne mette a referto 34. Dall'altra parte, in assenza di Lou Williams e Montrezl Harrell, a condurre le danze sono soprattutto in due: Kawhi Leonard (28 punti) e Paul George (30). Di quest'ultimo anche la tripla del pareggio sul risultato di 101-101 e l'ultimo tiro della serata, non a segno per il sorpasso Clippers. Ma la cosa più importante, forse, era togliersi la ruggine e mettersi alle spalle le scorie di questi quasi cinque mesi senza basket. Soprattutto a livello psicologico.

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