Super Gallinari trascina i Clippers

Il Gallo ne mette 27 nel successo di LA su Memphis, San Antonio si arrende a Sacramento

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Super Gallinari trascina i Clippers - foto 1

Due italiani ai playoff Nba a 8 anni dall'ultima volta. Nonostante la qualificazione alla post season arriva un ko per gli Spurs di Belinelli (14 punti) contro Sacramento, la prima delle escluse a Ovest: 113-106 il punteggio finale. Tutto facile per i Clippers di Gallinari, autore di una prova monstre: 27 punti e 15 rimbalzi nel successo per 113-96 contro Memphis. Golden State travolge Charlotte 137-90, Milwaukee cade ad Atlanta all'overtime.

GOLDEN STATE WARRIORS-CHARLOTTE HORNETS 137-90
I Golden State Warriors si mettono alle spalle la brutta sconfitta contro i T'Wolves e consolidano il proprio primo posto nella Western Conference grazie alla facile vittoria contro Charlotte: 137-90 il punteggio finale. Match mai in discussione quello della Oracle Arena, che i padroni di casa comandano sin dalla prima frazione, aggiudicandosi tutti e quattro i parziali. Gli Splash Brothers fanno il proprio compitino, chiudendo con 49 punti in due (25 quelli di Steph Curry e 24 per Klay Thompson), cui si aggiungono gli 11 di Kevin Durant e i 21 di uno scatenato Quinn Cook in uscita dalla panchina. Gli Hornets, che con questa sconfitta rischiano di perdere definitivamente l'ultimo treno per i playoff, sono del tutto incapaci di reagire, finendo sotto di 47 lunghezze. Nessuno del quintetto di coach Borrego finisce in doppia cifra, nemmeno Kemba Walker, che si ferma a 9 punti in quasi 25 minuti sul parquet. Il migliore per gli ospiti è Willy Hernangomez, che ne mette 22 e subisce anche un bruttissimo fallo da DeMarcus Cousins, che costa l'espulsione all'ex Kings. Grazie a questo successo, Golden State (52-24) allunga su Denver, mentre Charlotte (35-41) resta a 3 partite dall'ottavo posto dei Miami Heat a Est.

DENVER NUGGETS-WASHINGTON WIZARDS 90-95
Alla vittoria dei Golden State Warriors non fa seguito quella di Denver, piegata, in casa, dagli Washington Wizards: 90-95 il punteggio finale. Un brutto passo falso per gli uomini di coach Mike Malone, che continuano nel proprio periodo altalenante in cui, dopo prestazioni straordinarie, incappano in ko del tutto imprevedibili. Denver parte subito forte, ma si scioglie alla distanza, giocando un secondo tempo da incubo: 28 punti in 24 minuti e percentuali al tiro terrificanti. I padroni di casa chiudono la prima metà di gara con 62 punti segnati e un eccellente 53% dal campo, ma convertono solo 10 canestri sui 47 tentati nell'intera ripresa. L'unico a salvarsi nel disastro è il solito Nikola Jokic, che gioca una partita eccellente, chiudendo in doppia cifra con 23 punti e 14 rimbalzi. Dall'altra parte, invece, sono ben tre i giocatori sopra quota 20 punti: il migliore è Troy Brown Jr., che ne mette 24, cui si aggiungono i 20 (con 14 rimbalzi) di Thomas Bryant e i 20 di Jabari Parker. Le brutte notizie per Denver non finiscono con la sconfitta, visto che Jamal Murray è stato costretto a lasciare il parquet in seguito a una distorsione alla caviglia che rischia di tenerlo fuori per qualche giorno in vista degli imminenti playoff.

NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 102-130
La stagione di LeBron James è finita ma, senza il contributo del 'Re', i Los Angeles Lakers passano 130-102 sul campo dei New Orleans Pelicans. Solo un paio di mesi fa sembrava che Anthony Davis avrebbe dovuto trasferirsi in California per aiutare James a trascinare i gialloviola ai playoff. Oggi, invece, l'Unibrow gioca ancora a New Orleans anche se, con ogni probabilità, solo fino al termine di questa stagione. Una vittoria convincente per i Lakers, costruita in un terzo periodo letteralmente dominato, in cui la squadra di coach Luke Walton piazza un parziale da 44-22, propiziato dai canestri di JaVale McGee, Rajon Rondo e Alex Caruso. Il primo chiude con una doppia doppia da 20 punti e 16 rimbalzi, al pari dell'ex Boston Celtics, che ai 24 punti aggiunge anche 12 assist. Sono 23, invece, quelli del numero 4, che chiude con un eccellente 7/11 al tiro. Ai Pelicans non bastano i sei uomini in doppia cifra, guidati dai 17 dell'ex Julius Randle. Con questa vittoria, i Lakers (35-42) si portano al decimo posto nella Western Conference alle spalle dei Sacramento Kings, mentre New Orleans (32-46) è dodicesima, meglio solo di Dallas, Memphis e Phoenix.

LOS ANGELES CLIPPERS-MEMPHIS GRIZZLIES 113-96
Danilo Gallinari torna sul parquet e lo fa da assoluto protagonista. Dopo essere rimasto ai box per un turno di riposo, il 'Gallo' è il mattatore nella vittoria dei Clips contro Memphis: 113-96 il punteggio finale. L'azzurro gioca una partita sontuosa, chiudendo con 27 punti e 15 rimbalzi (massimo stagionale). Un successo che permette alla squadra di coach Doc Rivers di mettere nel mirino il quinto posto in classifica degli Utah Jazz, che hanno una vittoria ed una sconfitta in più dei losangelini. Oltre che sul miglior Danilo Gallinari degli ultimi anni, LA può contare anche su di una delle panchine più decisive ed efficienti della lega: sono 17 i punti del solito Lou Williams, a cui si aggiungono i 15 di JaMychall Green e i 20 di Montrezl Harrell. Memphis, che deve fare i conti con l'assenza per infortunio di Mike Conley e con i problemi fisici di Jonas Valanciunas (costretto a lasciare il parquet nel corso del terzo periodo), è fuori dai giochi già dopo il primo tempo: gli unici a salvarsi sono Delon Wright (20 punti) e Chandler Parsons (17 punti). Continua, dunque, il momento magico dei Clippers, alla tredicesima vittoria nelle ultime 15 partite giocate, che eguagliano il miglior mese di sempre nella storia della franchigia.

SAN ANTONIO SPURS-SACRAMENTO KINGS 106-113
Nonostante la gioia per la matematica qualificazione ai playoff per il 22esimo anno consecutivo, i San Antonio Spurs cadono sul campo dei Sacramento Kings, la prima delle escluse dalla corsa playoff a Ovest. All'AT&T Center di San Antonio finisce 113-106 per i californiani, che si tolgono la (magra) soddisfazione di battere la squadra che ha sancito la loro esclusione dalla post season. Una vera e propria bestia nera per gli Speroni, che contro i Kings hanno perso tutti e tre i confronti stagionali. Il migliore tra le fila di Sacramento è Buddy Hield, che chiude con 26 punti e un eccellente 4/6 dall'arco. A questi, si aggiungono i 17 di Willie Cauley-Stein e i 15 di Bogdan Bogdanovic, in uscita dalla panchina. Una vittoria che assume ancora più valore, se si pensa che è arrivata nonostante l'assenza di Marvin Bagley III, l'anima della squadra di coach Dave Joerger negli ultimi mesi. Per San Antonio, che aveva la pancia piena, non bastano i 27 punti di LaMarcus Aldridge e i 18 di DeMar DeRozan Sono 14, invece, quelli di un ispirato Marco Belinelli in soli 24 minuti di utilizzo, che si conferma una pedina fondamentale nello scacchiere di coach Gregg Popovich in uscita dalla panchina. Il contributo del cecchino azzurro sarà prezioso anche ai playoff, dove gli Spurs intendono recitare un ruolo da protagonisti.

ATLANTA HAWKS-MILWAUKEE BUCKS 136-135 OT
La partita più divertente ed elettrizzante della notte arriva dalla Philips Arena di Atlanta, dove gli Hawks superano nientepopodimeno che i Milwaukee Bucks al termine di una sfida decisa all'overtime: 136-135 il punteggio finale. Il protagonista assoluto è, ancora una volta, Trae Young che, evidentemente, ci ha preso gusto. Dopo il canestro della vittoria contro Philadelphia, il rookie si ripete anche contro i primi della classe a Est, realizzando un rocambolesco canestro al volo all'ultimo respiro, che spegne le speranze dei Bucks. Una sfida a cui coach Mike Budenholzer si era presentato con un unico titolare in campo: Brook Lopez. Sono rimasti a guardare i compagni, invece, Giannis Antetokounmpo, Khris Middleton ed Eric Gordon, cui è stato concesso un turno di riposo per recuperare le energie in vista degli imminenti playoff. Una vera e propria magia quella del giovane rookie di Atlanta che, fino a quel momento, aveva giocato una partita piuttosto deludente, chiusa con appena 12 punti (ma ben 16 assist). I migliori per i padroni di casa sono Justin Anderson (24 punti e 12 rimbalzi), John Collins (23 punti e 12 rimbalzi) e Alex Len (23 punti). Dall'altra parte, invece, non bastano i sette uomini in doppia cifra, guidati dai 27 di un indiavolato Sterling Brown, intenzionato a ritagliarsi più spazio nelle rotazioni anche in ottica post season.

OKLAHOMA CITY THUNDER-DALLAS MAVERICKS 103-106
È crisi nera per gli Oklahoma City Thunder, che contro i Dallas Mavericks incappano nella settima sconfitta nelle ultime otto partite giocate. Anche senza l'infortunato Luka Doncic, il miglior giocatore di Dallas, i texani si impongono 106-103 a Oklahoma City, con i Thunder che non sembrano avere le forze per risollevarsi da questo periodo difficile. Sotto di 9 punti all'inizio del quarto periodo, OKC riesce a trovare il canestro del sorpasso, ma poi si arrende nel finale senza trovare le contromisure ai canestri di Trey Burke e Jalen Brunson, i migliori tra le fila dei Mavs. L'ultimo a mollare per i padroni di casa è il solito Russell Westbrook, che chiude con una tripla doppia da 25 punti, 11 rimbalzi e 11 assist, che ha però il demerito di perdere un sanguinoso pallone nel finale, che spiana la strada all'inatteso successo di Dallas. Alla prova del numero 0 dei Thuder si aggiungono i 27 (con 11 rimbalzi) di Paul George, per il quale si era parlato di possibile MVP nei mesi scorsi, e i 20 punti di Steve Adams. Con questa sconfitta, Oklahoma City scivola così all'ottavo posto nella Western Conference (alle spalle dei San Antonio Spurs) e, se i playoff dovessero iniziare domani, sarebbe impegnata in un complicatissimo primo turno contro i Golden State Warriors. Se vogliono evitare lo scontro con i primi della classe, i Thunder devono invertire la rotta il più in fretta possibile.

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