Nba: Portland terza a Ovest, vincono Milwaukee e Toronto

Grazie alla tripla doppia di Turner, i Blazers superano Minnesota 132-122, crollano i Sixers con Dallas

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Nba: Portland terza a Ovest, vincono Milwaukee e Toronto

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A Ovest si deve fare i conti con Portland. I Trail Blazers, trascinati dalla tripla doppia di Evan Turner (13 punti, 11 rimbalzi e 10 assist), superano Minnesota 132-122 e si portano al terzo posto in classifica. Nella Eastern Conference, tutto facile per Milwaukee e Toronto, che si sbarazzano rispettivamente di Brooklyn (131-121) e Orlando (121-109), mentre cade, a sorpresa, Philadelphia, piegata dai Dallas Mavericks (ancora senza Doncic) 122-102.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 132-122
Il messaggio di Portland arriva forte e chiaro a tutta la Western Conference: nei playoff si dovrà necessariamente fare i conti con i Trail Blazers. Il bruttissimo infortunio di Jusuf Nurkic sembrava aver ridimensionato le ambizioni della franchigia dell'Oregon che, invece, continua a vincere ed ora è al terzo posto in classifica alle spalle di Warriors e Nuggets. Contro Minnesota, i ragazzi terribili di coach Terry Stotts vincono 132-122, trascinati dalla tripla doppia di Evan Turner (13 punti, 11 rimbalzi e 10 assist), in uscita dalla panchina. In generale, è eccellente il lavoro svolto dal supporting cast, con Seth Curry che ne aggiunge 19. Senza Cj McCollum, Lillard gioca una partita ordinata, chiudendo con 15 punti e 12 assist, molti dei quali finiscono nelle mani di Enes Kanter, autore di una doppia doppia da 20 punti e 11 rimbalzi. A Minnesota, invece, non bastano di 21 punti di Andrew Wiggins e i 18 di Gorgui Dieng. Continua dunque la risalita dei Trail Blazers, reduci da 10 vittorie nelle ultime 12 partite disputate.

DALLAS MAVERICKS-PHILADELPHIA 76ERS 122-102
Quella tra Mavericks e Sixers può essere considerata la sfida degli assenti: da una parte manca Luka Doncic, mentre dall'altra sono Joel Embiid e Jimmy Butler a restare fermi ai box. I padroni di casa colgono l'occasione e giocano un brutto scherzo ai SIxers, chiudendo i conti sul 122-102 finale, che non lascia spazio di replica. Il momento decisivo si registra a ridosso dell'intervallo lungo, quando l'attacco di Phila si inceppa all'improvviso e non riesce più a trovare il fondo della retina per oltre 10 minuti. Dallas spinge il piede sull'acceleratore e, con un parziale di 28-28, si costruisce un tesoretto, che poi è brava a non dilapidare nel finale. Il migliore tra le fila dei Mavs è, ancora una volta, Justin Jackson, che conferma il proprio ottimo momento di forma con una prestazione da 24 punti (16 dei quali nel terzo quarto). A questo, si aggiungono la doppia doppia di Salah Mejri (16 punti e 14 rimbalzi) e i 14 di Trey Burke. Philadelphia, invece, si affida, come sempre, ai suoi titolarissimi, ma i 26 punti di JJ Redick, i 25 di Tobias Harris e i 17 di Ben Simmons, questa volta, non bastano per portare a casa il successo.

NEW YORK KNICKS-CHICAGO BULLS 113-105
I New York Knicks tornano ad assaporare il gusto della vittoria. Una sensazione provata ben poche volte in stagione, visto che quella contro Chicago è solo la W numero 15 di un'annata da incubo. Non certo migliore, però, quella dei Bulls, che di successi ne hanno raccolti appena 21. Al Madison Square Garden finisce 113-105 in favore dei padroni di casa, che interrompono una striscia di sei sconfitte consecutive, e condannano Chicago al quinto stop in fila. Il grande protagonista è un insospettabile Luke Kornet, che chiude con 24 punti (massimo in carriera) e un eccellente 5/7 dall'arco dei tre punti. A questi, si aggiungono i 19 punti del rookie Kevin Knox, una delle poche note positive della stagione dei Knicks, e i 35 della coppia Dotson-Murray. Ai Bulls, invece, non basta l'ottima prestazione di Brook Lopez, che chiude con il massimo stagionale a quota 29 punti. Troppe le assenze per coach Jim Boylen, che deve rinunciare a quattro elementi del proprio quintetto: Zach LaVine, Lauri Markkanen, Otto Porter Jr. e Khris Dunn.

PHOENIX SUNS-CLEVELAND CAVALIERS 122-113
Se la sfida tra Knicks e Bulls è quella tra due squadre reduci da una stagione da incubo, non certo migliore è stata quella di Phoenix e Cleveland. I Cavs, infatti, sono penultimi a Est con appena 19 W stagionali, mentre i Suns sono ultimi a Ovest con 18 vittorie. I padroni di casa, però, possono contare su di un giocatore che sta attraversando un incredibile momento di forma: Devin Booker. Dopo averne messi 59, 50 e 48, l'ex Kentucky Wildcats si ferma a quota 25, che sono però sufficienti per avere ragione degli sgangherati Cavaliers. Per Cleveland, brava comunque a recuperare da uno svantaggio di -22, si tratta della sesta sconfitta consecutiva. Oltre ai 25 di Booker, per Phoenix ne arrivano 19 da Josh Jackson e altri 19 dal veterano Jamal Crawford, in uscita dalla panchina. Per i Cavs, che devono fare i conti con l'assenza di Kevin Love, invece, non possono bastare i 21 punti del rookie Collin Sextson e i 20 di Jordan Clarkson.

INDIANA PACERS-DETROIT PISTONS 111-102
Se a Ovest il quadro dei playoff si è delineato nei nomi delle squadre protagoniste, a Est, invece, è ancora tutto apertissimo. Sono solo cinque, infatti, le squadre ad avere già staccato il pass per la post season, mentre sono cinque quelle che si contendono gli ultimi tre posti disponibili. Tra queste, ci sono i Detroit Pistons, caduti nella notte sul campo degli Indiana Pacers: 111-102 il punteggio finale. I padroni di casa giocano una partita perfetta, mandando la bellezza di sette uomini in doppia cifra. Nessuno di questi supera quota 19 punti, con Bojan Bogdanovic e Thaddeus Young a chiudere come migliori marcatori. A loro due, si aggiungono anche i lunghi dei Pacers: Myles Turner ne mette 17 con 5 rimbalzi, mentre Domantas Sabonis chiude con una doppia doppia da 18 punti e 12 rimbalzi, in uscita dalla panchina. Ai Pistons, alle prese con l'infortuno al ginocchio di Blake Griffin, non bastano la solita doppia doppia da 18 punti e 17 rimbalzi di Andre Drummond e i 26 di un ispirato Wayne Ellington.

BROOKLYN NETS-MILWAUKEE BUCKS 121-131
Del passo falso dei Pistons non riesce ad approfittarne alcuna inseguitrice. A partire dai Brooklyn Nets che, però, avevano l'avversario più ostico di tutti, i Milwaukee Bucks. Al Barclays Center finisce 131-121 per i primi della classe, intenzionati a cancellare quanto prima la beffarda sconfitta all'ultimo secondo subita contro gli Atlanta Hawks. Dopo essersi preso un turno di riposo, Giannis Antetokounmpo torna sul parquet e lo fa con una prestazione da 28 punti e 11 rimbalzi, seguito dai 29 di Eric Gordon e dai 22 di George Hill. Ancora fermo ai box, invece, Khris Middleton, alle prese con un problema all'inguine. I Nets hanno il merito di averci provato fino alla fine, rimontando anche dal -22, senza però riuscire mai a colmare il gap. Il miglior marcatore è D'Angelo Russell, che chiude con una doppia doppia da 28 punti e 10 rimbalzi, seguito dai 24 di Caris LeVert. Grazie a questa vittoria, Milwaukee consolida il proprio primo posto a Est davanti ai Toronto Raptors, mentre Brooklyn resta in settima posizione, con mezza partita di vantaggio nei confronti dei Miami Heat, ottavi e ultimi in griglia playoff.

BOSTON CELTICS-MIAMI HEAT 110-105
Anche per i Miami Heat la partita contro i Boston Celtics sembrava uno scoglio difficile da superare, nonostante il momento non certo brillantissimo della squadra di coach Brad Stevens. Per una volta, però, l'attenzione di tutti era rivolta a qualcosa che va oltre il risultato finale (almeno nella Nba): l'ultima partita di Dwyane Wade al TD Garden, un palazzetto che lo ha visto spesso gioire e togliersi grandi soddisfazioni in carriera. Il numero 3 di Miami è stato accolto da una bellissima standing ovation in segno di rispetto dal pubblico di casa. Chapeau. Tornando alla partita, Boston parte subito fortissimo, piazzando un parziale da 30-8, ma alza troppo presto le mani dal manubrio, consentendo a Miami di rifarsi sotto, anche grazie ai 17 punti (con 7 assist) proprio di Wade. A scrivere la parola fine sul match, però, è Kyrie Irving, che chiude con 25 punti e i liberi che mettono in ghiaccio la partita. A questo, si aggiunge la seconda tripla doppia in carriera per Al Horford (19 punti, 11 rimbalzi e 10 assist). Miami resta così in ottava posizione a Est, con mezza partita di vantaggio su Orlando, sconfitta a sua volta dai Toronto Raptors, e mezza partita di ritardo dai Brooklyn Nets.

TORONTO RAPTORS-ORLANDO MAGIC 121-109

Cade Detroit, cade Brooklyn, cade Miami e cade anche Orlando, sconfitta 121-109 dai Toronto Raptors. Un avversario obiettivamente fuori portata per i Magic, che in stagione, però, erano sempre riusciti a vincere contro i canadesi. Questa volta, Toronto non si lascia sorprendere anche grazie alla super prestazione di Danny Green, che gioca la propria miglior partita della stagione, fermando il tassametro a quota 29, con un eccellente 11/15 al tiro e uno straordinario 7/10 dall'arco. Oltre all'exploit dell'ex San Antonio Spurs, per Toronto arrivano anche 30 punti (15 a testa) dalla coppia Kawhi Leonard-Serge Ibaka. Tra le fila dei Magic, invece, il migliore è Evan Fournier, che chiude con 21 punti, ai quali si aggiungono i 16 di Wes Iwundu, in uscita dalla panchina, e la doppia doppia da 13 punti e 13 rimbalzi del solito Nikola Vucevic. Nonostante la sconfitta, Orlando riesce a non perdere terreno dall'ottavo posto occupato dai Miami Heat e a mantenere accese le speranze di playoff, quando mancano solo quattro partite al termine della stagione regolare.

UTAH JAZZ-CHARLOTTE HORNETS 111-102
L'ultima squadra in lotta per i playoff a Est è Charlotte, a sua volta incappata in una sconfitta che, a differenza delle altre, ha un peso specifico diverso. Contro Utah, gli Hornets cedono 111-102 e (forse) devono dire addio definitivamente al sogno chiamato post season. A questo punto, infatti, sono tre le gare di ritardo da Miami, l'ultima squadra (al momento) qualificata. Alla squadra di coach James Borrego non sono bastati i 47 punti di un indiavolato Kemba Walker, l'ultimo a mollare. L'ex UConn ci ha provato fino all'ultimo secondo, realizzando 22 punti nel quarto periodo, ma non è bastato. Troppo scarso, infatti, il contributo del supporting cast, a cominciare dagli altri titolari, che hanno combinato per soli 6 punti totali. Gli unici a dare manforte a Walker sono Jeremy Lamb (23) e Willy Hernangomez (15), entrambi in uscita dalla panchina. Dall'altra parte, invece, Utah ha potuto contare sui 23 punti di Donovan Mitchell, sui 20 (con 13 assist) di Ricky Rubio e sulla 62esima doppia doppia stagionale del gigante francese Rudy Gobert, autore di una prova da 18 punti e 18 rimbalzi.

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