I Bucks del rientrante Antetokounmpo abbattono i Bulls, Heat sconfitti dagli Wizards
Senza particolari grattacapi i Milwaukee Bucks chiudono il 2019 centrando la trentesima vittoria in 35 partite stagionali in Nba: a Chicago finisce 102-123, con il ritorno in campo e la doppia doppia di Antetokounmpo (23 punti e 10 rimbalzi). La sorpresa di giornata arriva da Washington, dove gli Wizards del semi-sconosciuto Garrison Mathews (28 punti) abbattono per 123-105 Miami. I Suns sbancano Portland (116-122), Detroit naufraga contro i Jazz (104-81).
CHICAGO BULLS-MILWAUKEE BUCKS 102-123
Giannis Antetokounmpo torna in campo e Milwaukee strapazza senza alcuna fatica i Chicago Bulls, che pure sono lontani parenti di quella squadra che a inizio stagione singhiozzava in maniera preoccupante (lo dimostra il fatto che i playoff sono tutto sommato a portata di mano, specie se Orlando continua a perdere). Allo United Center l'impressione è però che i Bucks non facciano alcuna fatica a ottenere il risultato pieno, tanto da potersi permettere anche diverse pause dal punto di vista psicofisico. I dominatori della Eastern Conference giocano ai loro livelli sostanzialmente il primo e il terzo quarto, e tanto basta per prevalere sui padroni di casa cui non bastano certamente i 19 punti di Zach LaVine in una partita in cui le percentuali di squadra al tiro non superano il 37%. The Greek Freak si porta quindi a casa una doppia doppia da 23 punti e 10 rimbalzi, e lo fa giocando per 27 minuti e uscendo a malapena sudato dal campo. Ancora più di lui va a segno Khris Middleton (25 punti) e Milwaukee mette in archivio l'anno solare con la trentesima vittoria in 35 partite.
WASHINGTON WIZARDS-MIAMI HEAT 123-105
Chi non risponde ai Bucks è un po' a sorpresa Miami, che cade sul campo degli Wizards addirittura privi di Bradley Beal e si vede superata al secondo posto di Conference dai sornioni Boston Celtics. Sembra una trasferta banale quella degli Heat alla Capital One Arena, ma così non è: gli ospiti approcciano anche bene la partita nel primo quarto, ma è il secondo che stravolge ogni equilibrio. Washington mette infatti a referto un incredibile 42-24 di fronte al quale i più accreditati avversari non riusciranno più a reagire. Così i nuovi eroi della Capitale hanno nomi e volti che non ti aspetti: da Jordan McRae (per lui 29 punti, massimo stagionale) a Ian Mahinmi (25, massimo in carriera), passando per Garrison Mathews che di punti ne realizza 28 alla partita numero 11 della sua intera carriera in Nba. Finora non ne aveva mai assommati più di 6 a partita. E per Miami, come abbiamo visto, è una sconfitta dolorosa (oltre ad essere appena la terza in 20 scontri stagionali con avversarie della Eastern Conference): il migliore della squadra è Jimmy Butler con 27 punti, Bam Adebayo centra la doppia doppia con 14+14 rimbalzi. Ma stavolta non basta.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-PHOENIX SUNS 116-122
Ne avevano perse otto di fila i Suns prima di sbloccarsi due giorni fa in quel di Sacramento (dove ormai da qualche settimana stanno vincendo letteralmente tutti). Nella testa dei ragazzi dell'Arizona però qualcosa è ripartito, e lo dimostra la partita di Portland: Phoenix comincia la trasferta del Moda Center mettendo a referto la miseria di 19 punti (a 38) nel primo quarto, e poi trova comunque il modo di andare a vincere la partita davanti agli attoniti Carmelo Anthony e compagni. Sono tre gli uomini copertina di questa vittoria apparsa impossibile dopo i primi 12 minuti di partita: Kelly Oubre Jr (che mette a referto 29 punti), Ricky Rubio (per lui una doppia doppia da 15+13 assist) e soprattutto un Devin Booker che con i suoi 33 punti eguaglia Damian Lillard, anche a lui a quota 33 ma dopo essere partito a razzo con le cinque triple a segno nel corso del solo primo quarto. Poi a un minuto e 13 secondi dalla sirena riporta i Blazers sul -2, ma il controsorpasso non arriva e Portland deve arrendersi al quarto ko di fila. Con San Antonio che è ottava in Western Conference e rischia di scappare via.
UTAH JAZZ-DETROIT PISTONS 104-81
Quando ancora non è finito dicembre e una squadra stacca la spina come successo ai Pistons in quel di Salt Lake City c'è ben poco da sperare in vista del prosieguo della stagione. E così i Jazz vincono la terza di fila e si confermano solida realtà da playoff in Western Conference, ma lo fanno contro un avversario che inizia la partita dando l'impressione di volersela giocare, poi all'improvviso smette rendendo il compito di Utah fin troppo facile. Il primo quarto si conclude addirittura sul 21-19 Detroit, poi Donovan Mitchell guida con 23 punti la rimonta dei padroni di casa. Un aiuto fondamentale gli arriva da Jordan Clarkson, che esce dalla panchina e ne aggiunge 21. Per i Pistons ci sono invece da registrare i 20 punti di Derrick Rose, anche lui partito dalla panchina. Incide decisamente meno Andre Drummond, che arriva a 15+13 rimbalzi. Ma l'assenza di Blake Griffin non è sufficiente a giustificare lo scoramento complessivo da parte di una squadra che a ben guardare la classifica non è poi così lontana dall'ottavo posto di Orlando in Eastern Conference, garanzia di un piazzamento playoff.
MINNESOTA TIMBERWOLVES-BROOKLYN NETS 122-115 OT
I Timberwolves devono rinunciare ai due uomini più rappresentativi della squadra (Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins), eppure con le unghie e con i denti riescono ad artigliare una vittoria tutt'altro che banale contro Brooklyn, che cade solo dopo l'overtime. Decisivo Shabazz Napier, che mette a referto 24 punti (il suo massimo stagionale), ben coadiuvato da Jarrett Culver che arriva a 21. Sconfitta per ora abbastanza indolore invece per i Nets, che rimangono tranquilli in settima posizione nella Eastern Conference dove chi insegue fa la marcia del gambero anche più dei newyorkesi. Che cedono le armi nel finale del Target Center nonostante una prova spaziale di Spencer Dinwiddie (36 punti), ma sanno perfettamente che per trovare un po' di continuità in più servirà ben altro in campo. A partire dai recuperi di assenti di importanza capitale, da Kyrie Irving in giù.
ORLANDO MAGIC-ATLANTA HAWKS 93-101
Gli Hawks dimenticano per una notte di essere il fanalino di coda dell'intera Nba e sbancano Orlando, mettendo fine alla serie di 10 ko consecutivi. Una vittoria davvero importante, tanto più che Atlanta la trova senza il suo uomo migliore, colui che in Georgia era diventato quasi un faro nella notte: Trae Young. All'Amway Center si rivelano quindi decisivi Brandon Goodwin con i suoi 21 punti e Kevin Huerter, che ne fa registrare 19. Chi certamente non può sorridere sono i Magic, consapevoli di aver gettato alle ortiche un'occasione d'oro per cementare la propria posizione all'interno della zona playoff. Nikola Vucevic (che mette a referto 27 punti) e il compagno Evan Fournier (22) brancolano nel deserto, con il resto della squadra che mai riesce a incidere davvero. Come dimostrato dagli appena 3 punti in 30 minuti di Markelle Fultz.