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Nba: Milwaukee supera Miami ma perde Antetokounmpo, sorridono Golden State e Phoenix  

I Bucks travolgono 128-99 gli Heat, i campioni in carica stendono Houston. I Suns battono Okc, spettacolo tra Clippers e Kings

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Nba: Milwaukee supera Miami ma perde Antetokounmpo, sorridono Golden State e Phoenix<br />
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© Getty Images

Nella notte Nba, Milwaukee batte 128-99 Miami e centra la tredicesima vittoria di fila, ma perde Giannis Antetokounmpo per un infortunio al ginocchio. Sorridono anche Golden State e Phoenix: gli Warriors superano 116-101 Houston, mentre i Suns regolano 124-115 Okc. La partita più emozionante va in scena a Los Angeles: dopo due overtime, Sacramento stende 176-175 i Clippers nella seconda partita con più punti della storia.

MILWAUKEE BUCKS-MIAMI HEAT 128-99
Tredicesima vittoria di fila per Milwaukee, che batte 128-99 Miami al termine di un match che, di fatto, dura soltanto metà gara: all'intervallo lungo è 73-56, poi il 55-43 della ripresa ma soprattutto i 24 punti di Jrue Holiday e la doppia doppia da 18 punti e 11 rimbalzi di Portis risultano decisivi per i padroni di casa. Non bastano i 23 di Jimmy Butler tra le fila degli Heat, con Adebayo a quota 18, Martin a 17 e Herro a 14. Ad Est, i Bucks sono secondi alle spalle di Boston ma potenzialmente primi, mentre per Miami arriva il terzo ko consecutivo: si allontana il sesto posto occupato dai Knicks. Non è comunque una giornata da ricordare per i padroni di casa, visto che dopo sei minuti Giannis Antetokounmpo si fa male al ginocchio ed è costretto a lasciare il parquet del Fiserv Forum.

LOS ANGELES CLIPPERS-SACRAMENTO KINGS 175-176
Partita storica quella che vede affrontarsi Clippers e Kings a Los Angeles. Alla fine la spunta Sacramento, ma la sfida verrà ricordata come la seconda partita con il maggior numero della storia dell'Nba. Gli ospiti vincono dopo due overtime grazie al 23-22 dopo il 153-153 dei primi 48 minuti di gioco. Una sfida in cui sono addirittura in tre a chiudere con oltre 40 punti: il migliore è Monk a quota 45 con 15/24 dal campo e 6/12 dall'arco, mentre sono 44 per Kawhi Leonard (6/9 nei tiri da tre) e 42 per Fox, che chiude anche in doppia doppia con 12 assist e 17/27 al tiro. Un successo che consente ai Kings di restare terzi con 34-25 di record contro il 33-29 dei Clippers, al momento quinti davanti a Dallas.

GOLDEN STATE WARRIORS-HOUSTON ROCKETS 116-101
Golden State supera 116-101 Houston e si riavvicina alla zona playoff della Western Conference. Decisivo il 40-23 del secondo quarto, che regala ai campioni in carica il +17 (66-49) di metà gara, e i 42 punti di Klay Thompson, che con uno strepitoso 12/17 dall'arco si avvicina al record di 14 triple realizzato nel match tra gli Warriors e i Bulls e segna di fatto solo dal perimetro e a cronometro fermo (6/6). Bene anche Donte DiVincenzo con 15 punti e 5 triple, mentre non bastano i 22 di Martin Jr tra le fila dei Rockets. Golden State pareggia il record e torna a vincere dopo due ko di fila, agganciando Pelicans e Minnesota, mentre Houston resta ultima ad Ovest.

PHOENIX SUNS-OKLAHOMA CITY THUNDER 124-115
Phoenix stende 124-115 Okc e resta in zona playoff ad Ovest grazie al 33-28 di record che, ad oggi, vale il quarto posto davanti ai Clippers. Nonostante i 28 di Joe e i 22 di Williams tra le fila dei Thunder, i Suns sorridono grazie ai 25 punti di Booker, ai 16 di Chris Paul e ai 15 di Okogie, con Ayton in doppia doppia a quota 14 con 11 rimbalzi. Il match si decide, di fatto, nel finale, quando punto su punto Phoenix riesce ad acquisire un vantaggio più che rassicurante in vista del finale di gara. Questa sconfitta allontana invece Okc dal decimo posto di Utah: 28-31 è il record sia di Okc che di Portland, con i Jazz decimi a 30-31.

CHICAGO BULLS-BROOKLYN NETS 131-87
Chicago travolge Brooklyn e pone fine alla striscia di sei sconfitte consecutive grazie al 131-87 rifilato ai Nets, mai davvero in gara. I padroni di casa salgono subito sul +15 dopo i primi 12 minuti (33-18) e all'intervallo lungo sono già sul +34 (63-29), così la ripresa si trasforma di fatto in un conto alla rovescia per la partita dei Bulls, trascinati dai 32 di LaVine, autore di un ottimo 12/17 dal campo. Sono invece 22 e 19, invece, quelli realizzati da Thomas e da Seth Curry. Per Brooklyn è il terzo ko nelle ultime quattro partite: i Nets sono comunque quinti a 34-25 di record contro il 34-27 dei Knicks.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-CHARLOTTE HORNETS 113-121
Un super LaMelo Ball trascina Charlotte in Minnesota: finisce 121-113 per gli Hornets sui Timberwolves, con il leader tecnico degli ospiti che mette a referto 32 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, sfiorando la tripla doppia. Stesso per Hayward, che ne mette a referto 27 con 13 rimbalzi, mentre Anthony Edwards si ferma a quota 29 con 8 rimbalzi e 11/26 dal campo. on questa sconfitta, Minnesota scivola a 31-31, subendo l'aggancio di Pelicans e Warriors, entrambi a 30-30. Charlotte, invece, centra la terza vittoria di fila e si allontana dall'ultimo posto di Detroit.

WASHINGTON WIZARDS-NEW YORK KNICKS 109-115
Con il +5 dell'ultimo quarto, i Knicks passano 115-109 in casa di Washington, confermandosi così in zona playoff ad Est. Merito di un super Julius Randle, che ne mette a referto 46 aggiungendo inoltre 7 triple. Non bastano, invece, i 23 realizzati sia da Kuzma che da Porzingis. Per New York è il quarto successo consecutivo, che vale inoltre il sorpasso a Miami in zona playoff. Dopo due vittorie, invece, torna a perdere Washington: il vantaggio sull'undicesimo posto di Chicago non è però rassicurante.

ATLANTA HAWKS-CLEVELAND CAVALIERS 136-119
Atlanta batte 136-119 Cleveland e si riavvicina alla zona playoff della Eastern Conference, mentre sono tre i ko consecutivi dei Cavs. Match subito in cassaforte per i georgiani, visto che all'intervallo lungo il tabellone recita 81-57. Il secondo tempo serve solo a rendere meno amaro il ko, con Young che realizza 34 punti ed è top scorer, mentre sono 33 per Garland e 25 per Dejounte Murray. Adesso, Cleveland si allontana dal terzo posto di Philadlephia, mentre gli Hawks pareggiano il record: un 30-30 che vale l'ottava piazza e, ad oggi, il play-in.

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