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Nba: l’overtime sorride ancora ai Lakers, Antetokounmpo super ma vincono i Suns

Sconfitti nuovamente i Thunder dai campioni in carica, vittorie anche per Clippers, Nets e Nuggets

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Per la terza volta consecutiva l’overtime premia i Los Angeles Lakers: Oklahoma piegata per la seconda occasione di fila. La migliore prestazione stagionale di Giannis Antetokounmpo (47 punti) non basta ai Bucks, sconfitti dai Suns. Sorridono anche i Clippers, che superano i Timberwolves, e i Nets, che battono i Pacers. Nuggets a valanga sui Cavaliers, mentre la tripla doppia di Luka Doncic vale il successo dei Mavericks contro gli Hawks.

LOS ANGELES LAKERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 114-113 OT
Non succedeva dal 1991 che i Los Angeles Lakers riuscissero ad andare all’overtime per il terzo match consecutivo: contemporaneamente arriva anche la sesta vittoria di fila per i campioni in carica, trascinati sempre e solo da LeBron James, che nel giro di 48 ore si abbatte contro Oklahoma. Una sfida in cui i Thunder volano anche sul +20 a inizio secondo quarto, per poi cedere lentamente. Per LeBron ci sono 25 punti, 6 rimbalzi e 7 assist e soprattutto 130 minuti complessivi giocati nelle ultime tre partite andate sempre ai supplementari. Il n°23 gialloviola firma la tripla del pareggio a 18 secondi dalla sirena dei regolamentari, costringendo così i Thunder all’overtime, per poi chiudere i conti sul possesso decisivo con una palla deviata e poi rubata che sporca il possesso ospite.

PHOENIX SUNS-MILWAUKEE BUCKS 125-124
Quarto successo consecutivo per i Suns, che si aggiudicano uno dei match più combattuti e spettacolari della notte. I Bucks si fermano dopo cinque vittorie di fila, inchiodati sul secondo ferro da una conclusione di Giannis Antetokounmpo che sulla sirena avrebbe potuto regalare la vittoria agli ospiti. Il due volte MVP in carica si prende la scena nei 38 minuti in cui resta sul parquet: 47 punti con 15/23 dal campo (0/4 dalla lunga distanza) e un confortante 17/21 a cronometro fermo, condito con ben 11 rimbalzi e 5 assist. Di gran lunga la sua migliore prestazione della (fin qui complicata) stagione. Ci sono anche i 18 punti e 11 assist di Kris Middleton e i 17 di Bryn Forbes. In casa Suns invece il miglior realizzatore è Devin Booker, autore di 30 punti con 11/21 al tiro e 6 rimbalzi. Chris Paul ne realizza 28.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-LOS ANGELES CLIPPERS 112-119
Minnesota resiste solo un tempo, prima di sprofondare nel terzo quarto, chiuso dai Clippers con un parziale di 33-20. Viene così rovinata la festa per il rientrante Karl Anthony-Towns, rimasto lontano dal parquet per 13 gare (dallo scorso 15 gennaio) a causa del Covid. Per il centro dei T’Wolves 18 punti e 10 rimbalzi: terzo migliore realizzatore dei suoi dietro i 23 punti di Naz Ried in uscita dalla panchina e ai 21 di un Malik Beasley da 5/15 dal campo. L.A. interrompe la prima striscia di due sconfitte consecutive grazie ai 36 punti massimo in stagione di Kawhi Leonard, che è decisivo anche nel finale, quando Minnesota prova invano a riportarsi a contatto. A questi si aggiungono i 27 arrivati a gara in corso da Lou Williams che tira 10/15, firmando così anche lui il suo record di punti in questa regular season.

BROOKLYN NETS-INDIANA PACERS 104-94
I Brooklyn Nets indirizzano nella maniera migliore la partita vinta contro Indiana grazie a un primo tempo perfetto: i Pacers vanno all’intervallo lungo con 30 punti segnati e 32 lunghezze da recuperare e c’è poco da fare, potendo contare sui 18 punti di Domantas Sabonis, i 15 di Malcolm Brogdon e davvero poco altro. Festeggiano invece i newyorkesi, ancora senza Kevin Durant, ma con uno scatenato Kyrie Irving a disposizione: l’ex Cavaliers e Celtics chiude con 35 punti in 35 minuti, raccolti tirando 17 volte dal campo (con 8 bersaglio) e dalla lunetta (senza sbagliare mai). Al resto pensa James Harden, che aggiunge 19 punti, 11 rimbalzi e cinque assist, con i Nets che tornano così al successo dopo tre sconfitte consecutive e ora possono tallonare a Est i Bucks.

DENVER NUGGETS-CLEVELAND CAVALIERS 133-95
La nettissima vittoria di Denver contro Cleveland è caratterizzata fin dalla palla a due e dominata dai padroni di casa grazie a un eloquente 60% dal campo di squadra, condito con 16 triple e ben sei giocatori in doppia cifra. Già il primo quarto parla chiaramente di 34-17. Il miglior realizzatore per Denver per una volta è Paul Millsap, autore di 22 punti con 7/8 al tiro. Jokic chiude con 12 e 12 assist, in campo giusto il minimo indispensabile. Ai Cavaliers (quinta sconfitta consecutiva per loro), resta davvero poco di cui essere felici in questa complicata serie di trasferte a Ovest. Il miglior realizzatore è Jarrett Allen, positivo nei 26 minuti trascorsi sotto canestro (partito in quintetto al fianco di Andre Drummond) e autore di 18 punti e 10 rimbalzi, seguito a ruota tra i giocatori in quintetto dai 10 punti di Isaac Okoro.

DALLAS MAVERICKS-ATLANTA HAWKS 118-117
I Mavericks superano in casa soltanto nel finale gli Hawks, ritornati in corsa grazie al 37-27 di parziale nell’ultimo quarto raccolto anche con il contributo di un Tim Hardaway Jr. da 13 punti (su 16 totali) realizzati negli ultimi 12 minuti. Al termina di una gara combattutissima, a fare discutere è l’ultimo possesso di Atlanta, terminato con una conclusione sbagliata di Danilo Gallinari, servito in emergenza dopo che, secondo gli Hawks, Trae Young aveva subìto un fallo non sanzionato dagli arbitri. Alla sirena finale sono 25 punti e 15 assist per Young, a cui si aggiungono i 33 messi a referto da John Collins scatenato sotto canestro. Il Gallo, autore di 11 punti in 30 minuti gioco, tocca quota 10.000 in carriera in Nba: mai nessun italiano aveva raggiunto un traguardo simile. Dallas invece si gode la quarta vittoria nelle ultime cinque gare arrivata grazie a un Luka Doncic da tripla doppia: per il n°77 sloveno sono 28 punti, 10 rimbalzi e 10 assist con 9/18 al tiro.

CHICAGO BULLS-NEW ORLEANS PELICANS 129-116
I Chicago Bulls vincono con merito contro New Orleans, interrompendo la striscia di quattro vittorie consecutive dei Pelicans grazie a una super prestazione con i piedi oltre l’arco: 25 triple a referto e nuovo record di franchigia. Buona parte delle triple a segno (ben 17) portano la firma dei due protagonisti della gara: Zach LaVine e Coby White, la prima coppia di compagni di squadra a chiudere la stessa partita con almeno otto triple a referto. Ennesima prestazione da All-Star di LaVine che chiude con 46 punti a referto in 38 minuti, raccolti tirando 17/25 dal campo e 9/14 dall’arco, conti con 7 rimbalzi e 4 assist. Il n°8 dei Bulls che diventa il primo giocatore di Chicago a mettere insieme 120 punti complessivi in tre gare consecutive dai tempi di Michael Jordan nel 1997.

WASHINGTON WIZARDS-TORONTO RAPTORS 115-137
Quinta vittoria nelle ultime sei partite per i Raptors, che battono in casa gli Wizards dominando sin dall’inizio (40-28 il parziale del primo quarto). Merito soprattutto del tiro da tre punti: 19/32 complessivo raccolto, con un letale 59% di squadra. Toronto rimette così definitivamente in piedi una stagione iniziata con il piede sbagliato anche grazie ai due principali protagonisti della serata dei canadesi: 28 punti per Norman Powell e i 26 di Pascal Siakam. Washington invece incassa così l’ottava sconfitta consecutiva negli scontri diretti con i canadesi (la quarta consecutiva nella capitale), con Bradley Beal che resta abbondantemente sotto la sua media personale in stagione, segnando solo 24 punti con 20 tiri; uno in più dei 23 messi a referto da Russell Westbrook con 6 rimbalzi e 7 assist.

MEMPHIS GRIZZLIES-CHARLOTTE HORNETS 130-114
Sei triple a referto per Kyle Anderson (di cui 4 nel giro di 2 minuti) e 23 totali per i Memphis Grizzlies (nuovo record di franchigia) consentono ai Grizzlies di interrompere una striscia di quattro ko di fila e di vincere con merito contro Charlotte, mandando ben sette giocatori in doppia cifra e riportandosi così a ridosso dell’ottavo posto a Ovest attualmente occupato dagli Warriors. Si ferma invece la corsa degli Hornets, nonostante la buona prestazione delle due guardie titolari scelte da coach Borrego: LaMelo Ball chiude con 17 punti e 5 assist, a cui si aggiungono i 34 punti di uno scatenato Terry Rozier da 12/17 dal campo, 6/9 dall’arco e tre assist. Tutto questo però non basta a Charlotte per evitare contro Memphis la terza sconfitta nelle ultime cinque gare.

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