Nba: LeBron supera Jordan, ma i Lakers crollano ancora. Gli Spurs battono Atlanta

James supera i 32.292 punti di MJ ed è il 4° miglior marcatore all-time ma playoff lontanissimi. I texani superano 111-104 gli Hawks: cinque punti per Belinelli

  • A
  • A
  • A

L'appuntamento con la Storia è rispettato. La storia con la "s" minuscola rischia però di finire male. LeBron James supera i 32.292 punti di Michael Jordan ed è il quarto miglior realizzatore di sempre della Nba. Ma i Lakers crollano ancora in casa: Denver vince 115-99, per i playoff serve un miracolo. Marco Belinelli realizza cinque punti nella vittoria di San Antonio per 111-104 su Atlanta. Philadelphia perde sulla sirena a Chicago: 108-107.

LOS ANGELES LAKERS-DENVER NUGGETS 99-115
Metà del secondo quarto. Lo Staples Center di Los Angeles ha occhi non per il match, ma per un appuntamento con la storia. LeBron James, con un canestro in penetrazione, conclude la scalata ai 32.292 punti di Michael Jordan e supera la leggenda dei Bulls, ispirazione sua e di tanti altri nel mondo. Pubblico in piedi, applausi e video celebrativo al primo timeout. Adesso James è il quarto miglior marcatore di sempre: davanti ha Kobe Bryant (33.643), uno che a Los Angeles la storia l'ha scritta anche per i titoli. Cosa che almeno per ora James (31 punti in totale) non può fare, perché i Lakers (30-35) perdono 115-99 contro Denver: 43-25 di parziale nel primo quarto, recupero con gli outsider (Caruso, Williams, Wagner) e -2 nell'ultima frazione. A Denver (43-21) basta un ultimo quarto ai suoi livelli (dopo aver segnato solo 42 punti tra il secondo e il terzo). Per Los Angeles i playoff sono sempre più un miraggio.

ATLANTA HAWKS-SAN ANTONIO SPURS 104-111
Si è ripresa eccome San Antonio (37-29), dopo la Rodeo Road Trip fallimentare. LaMarcus Aldridge (32 punti e 11/16 dal campo) è un fattore costante che mette in apprensione la difesa di Atlanta (22-44), ma è Derrick White a essere decisivo nei minuti più caldi, con sette punti consecutivi e due assist che portano gli Spurs sul 103-96, dopo che i texani hanno dovuto rincorrere all'intervallo (56-53 per Atlanta). Cinque punti di Marco Belinelli alla sua ex squadra. Tra gli Hawks, senza Taurean Prince (espulso) negli ultimi 20', il migliore è ancora Trae Young (24 punti), anche se dal campo la percentuale è impietosa (33.3%, 8/24). Finisce 111-104 per San Antonio, alla quarta vittoria consecutiva. Per Atlanta è il terzo k.o. di fila casalingo. In classifica gli Spurs settimi a Ovest, insieme ai Clippers.

CHICAGO BULLS-PHILADELPHIA 76ERS 108-107
Sconfitta inaspettata per i Philadelphia 76ers sul campo dei Chicago Bulls (19-47), la terza senza Joel Embiid. Primi due quarti in parità (30-30 al 12', 57-57 all'intervallo lungo). Nella terza frazione Phila allunga, Chicago risponde con Zach LaVine (39 totali) nell'ultimo quarto e recupera da -10. Il match si decide nei secondi finali: Butler fa 2/2 in lunetta, Phila avanti 107-106 con 4.8 secondi da giocare. Dopo un timeout, LaVine sfrutta un errore della difesa dei Sixers e penetra per il 108-107 con l'opportunità di andare in lunetta. Sbagliato il libero, si crea un caos in cui la partita sembra finita ma non lo è (manca mezzo secondo e Phila ha una rimessa da giocare). Butler viene richiamato in fretta e furia dal drug test, ma non cambia nulla: i Sixers (41-24) si staccano dai Pacers e sono quarti a Est.

SACRAMENTO KINGS-BOSTON CELTICS 109-111
Ancora Gordon Hayward protagonista nella seconda vittoria consecutiva di Boston (40-26) nel California-trip che durerà altre due partite. Dopo i 30 a Golden State, firma il canestro della vittoria a 2" dalla fine contro Sacramento (32-32). Eppure aveva rischiato di buttare la vittoria andando a commettere fallo su Buddy Hield e regalandogli i liberi del 109 pari. Con Kyrie Irving out per una contusione alla gamba, i biancoverdi partono contratti ma riescono a recuperare nel secondo quarto: all'intervallo lungo è 49-49. I Celtics nella ripresa si affidano a Jayson Tatum (24 punti) e Al Horford (21, con 11 rimbalzi). Ai padroni di casa non bastano i 24 di Harrison Barnes (che fallisce la tripla decisiva). I Kings alzano bandiera bianca per i playoff: San Antonio è a quattro gare. Boston è quinta ad Est.

NEW ORLEANS PELICANS-UTAH JAZZ 104-114
Grazie ai 25 punti di Derrick Favors e ai 22 (conditi da 13 rimbalzi) di Rudy Gobert, Utah (37-27) vince in trasferta per 114-104 contro New Orleans. Ai Pelicans (30-37) non riesce la rimonta di lunedì scorso, quando proprio contro i Jazz recuperarono e vinsero da un -17. Non bastano i 23 punti di Julius Randle e i 16 di Jrue Holiday e Anthony Davis (che gioca 21 minuti). Decisivo nell'economia del match il secondo quarto, in cui Utah infila un parziale di 9-0, va sul +13 con due punti di Ricky Rubio e gestisce fino al 58-47 dell'intervallo lungo. Inutile il tentativo di rimonta dei Pelicans, che anzi nel terzo quarto vanno addirittura sul -18, prima di avvicinarsi fino all'80-76 con due liberi di Randle. A Ovest, Utah sesta davanti agli Spurs, Pelicans fuori dai giochi.

DETROIT PISTONS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 131-114
Con un Blake Griffin in serata no (9 punti), Detroit sconfigge 131-114 Minnesota grazie all'apporto della panchina (70 punti) e di Andre Drummond (31 a referto con 15 rimbalzi, è la 16esima doppia-doppia di fila). Iniziano meglio i Timberwolves (30-35), che si portano sul +16 nel primo quarto. Un'insolita tripla di Drummond scuote Detroit (32-31), che rimargina e va all'intervallo sotto 64-60. Nel terzo quarto la rimonta si completa, ma è il 9-0 in inizio di quarta frazione a tagliare le gambe ai Timberwolves: Detroit va sul 99-88 e scappa, anche perché Towns (24 punti) finisce il match in anticipo per falli e Gibson viene espulso per una gomitata su Drummond (ne seguirà anche una rissa). In classifica, Detroit sesta a Est, Minnesota undicesima a Ovest.

BROOKLYN NETS-CLEVELAND CAVALIERS 113-107
Aveva bisogno di una vittoria in chiave playoff, Brooklyn. Perché a marzo le restano altre due gare casalinghe, a fronte di sette trasferte. Non c'era avversario migliore di Cleveland (16-49), in questo senso. Ma la partita non è scontata. I Nets partono meglio grazie a un grande D'Angelo Russell (25 punti), ma i Cavaliers dominano il secondo e il terzo quarto, con un aggregato di 65-49 che li porta a chiudere i 36' al comando per 85-80. Sugli scudi Kevin Love (24 punti e 16 rimbalzi) e David Nwaba (22 punti e career-high). Nell'ultimo quarto sono due giocatori a prendere in mano il match: prima Caris LeVert, che realizza nove punti nei primi 4'30", poi Spencer Dinwiddie, con sette punti di fila che chiudono il parziale di 14-0 e ammazzano la partita. Finisce 113-107. Brooklyn (34-33) settima a Est.

CHARLOTTE HORNETS-MIAMI HEAT 84-91
Kelly Olynik (22 punti e 11 rimbalzi) e Hassan Whiteside (18 punti e 15 rimbalzi in uscita dalla panchina) piegano Charlotte e danno a Miami (30-34) la vittoria nello scontro diretto per i playoff a Est. Una gara terribile al tiro per entrambe le squadre (gli Heat tirano con il 41,8%, gli Hornets con il 36,6%): solo 119 punti nei primi tre quarti, il terzo più basso dell'intera stagione. Il terzo parziale finisce addirittura 18-15 per Miami, per un punteggio dopo 36' che si attesta sul 61-58. Nell'ultima frazione gli Heat piazzano l'allungo decisivo con un break di 16-2: Olynyk (5/7 dall'arco) decisivo con due triple, che portano Miami sul +17 (86-69). A Charlotte non bastano i 20 di Walker e Frank Kaminsky. In classifica, Wade e compagni staccano gli Hornets e i Magic: sono ottavi.

WASHINGTON WIZARDS-DALLAS MAVERICKS 132-123
Bradley Beal realizza 30 punti (tra cui una schiacciata paurosa su Salah Mejri), 8 assist, 7 rimbalzi e trascina Washington (27-37) alla vittoria su Dallas (27-37), la prima dopo nove k.o. interni di fila contro i Mavericks. Dallas parte meglio e chiude il primo quarto avanti 43-33: a 2' dalla prima pausa, viene proiettato un video tributo a Dirk Nowitzki. Il pubblico gradisce e canta "Mvp!". Sul campo è Luka Doncic, immarcabile, a prendersi la scena (31 punti e 11 rimbalzi). Buona anche la prova di Dwight Powell: 26 punti e un 11/12 dal campo. Si va all'intervallo sul 69-65 per i Wizards. Match equilibrato fino a 3' dal termine, quando due triple consecutive di Jeff Green e un gioco da tre di Beal danno a Washington il break decisivo. I Wizards credono ancora ai playoff: sono undicesimi a Est.

PHOENIX SUNS-NEW YORK KNICKS 107-96
Le squadre più deboli delle due Conference si affrontano in un match senza pretese. Phoenix (15-51) ottiene la quarta vittoria su cinque, battendo New York 107-96. In gran forma Devin Booker, autore di 41 punti e di una prova notevole da 3 punti (60% con 6/10). Tra i Knicks (13-52) il migliore è DeAndre Jordan (di nuovo nel quintetto iniziale dopo l'infortunio alla caviglia sinsitra), con 17 punti. Avvio sottotono: Knicks avanti 22-16 nel primo quarto, i Suns hanno percentuali disastrose (6/20 dal campo). New York va sul 35-24, prima del break di 18-4 per Phoenix, firmato Booker (16 nel secondo quarto). I Suns vanno al riposo lungo avanti 49-47 e allungano nel terzo quarto: una tripla di Troy Daniels dà a Phoenix l'81-62. I Knicks non danno mai l'impressione di poter recuperare e accorciano solo fino al 107-96.

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti