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Nba: Lakers sconfitti e sorpassati da Phoenix, ok Philadelphia e Brooklyn

I Suns non si fanno sfuggire l’occasione delle assenze contemporanee di LeBron e di Davis, vittorie nette per Dallas e Boston

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Seconda sconfitta di fila per i Los Angeles Lakers nel giro di poco più di 24 ore: i Suns li superano sia nel risultato sia nella classifica della Western Conference. Philadelphia passa al supplementare sui Knicks; i Nets vincono contro Washington, con il debutto vincente di Blake Griffin. Successo netto per i Dallas a Portland con un super Doncic. Ko amari per Denver e Miami. Boston si riscatta; Houston incappa nella 20esima sconfitta consecutiva.

PHOENIX SUNS-LOS ANGELES LAKERS 111-94

In un colpo solo i Phoenix Suns battono i Lakers e si aggiudicano il secondo posto solitario nella Western Conference. Merito dei 26 punti a testa realizzati da Devin Booker e Deandre Ayton, ma anche di uno “storico” Chris Paul, che diventa il sesto giocatore nella storia Nba a raggiungere quota 10.000 assist. Il playmaker si toglie anche la soddisfazione di realizzare la prima tripla doppia stagionale da 11 punti, 10 rimbalzi e 13 assist, portando così Phoenix al successo numero 17 negli ultimi 19 match. Niente da fare per i campioni in carica: stanti le assenze contemporanee di LeBron James e di Anthony Davis, il migliore dei gialloviola è Montrezl Harrell con 23 punti e 10/13 al tiro, seguito dai 22 di Dennis Schröder.

NEW YORK KNICKS-PHILADELPHIA 76ERS 100-101 OT

Ottava importantissima vittoria nelle ultime dieci gare per i Philadelphia 76ers, che in qualche modo sopperiscono all’assenza di Joel Embiid. In una serata non esaltante dal punto di vista offensivo, servono due tiri liberi di Tobias Harris a 5.3 secondi dalla fine del supplementare per avere ragione dei Knicks, allungando a 15 la striscia di successi consecutivi ai danni dei newyorkesi. Il migliore per gli ospiti è Shake Milton: 21 punti. Julius Randle, top scorer (24) aveva pareggiato la partita a 5 secondi dalla fine dei regolamentari con una tripla dall’angolo e ne aveva avuta un’altra per vincere allo scadere (senza prendere neanche il ferro), ma sul possesso decisivo dell’overtime neanche Tom Thibodeau era riuscito a giocarsi il challenge, chiedendolo troppo tardi.

BROOKLYN NETS-WASHINGTON WIZARDS 113-106

I Brooklyn Nets ritornano immediatamente a marciare dopo il passo falso contro Orlando. Solita coppia vincente formata da James Harden e Kyrie Irving: il primo chiude con 26 punti mentre il secondo ne aggiunge 28 per avere la meglio sugli Washington Wizards, che rimontano da -12 nel secondo tempo per riportarsi a -1 a 3 minuti dalla fine. Nic Claxton realizza poi due schiacciate su assist di Irving, suggellando la 15esima vittoria nelle ultime 17 per i Nets. Esordio con la maglia numero 2 di Brooklyn per Blake Griffin a 4:37 dalla fine del primo quarto, firmando i primi due punti della sua nuova avventura con una schiacciata nel quarto periodo. Westbrook prova (inutilmente) a caricarsi i suoi sulle spalle firmando l’ennesima tripla doppia della sua stagione con 29 punti, 13 rimbalzi e 13 assist.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-DALLAS MAVERICKS 92-132

Si rialzano subito i Dallas Mavericks con la vittoria convincente ai danni dei Portland Trail Blazers, rifilando loro ben 40 punti di scarto a casa loro. Dopo essere andati all’intervallo avanti di 14 lunghezze, i texani aprono in due la sfida con un parziale di 19-0 per cominciare il secondo tempo, tanto da potersi permettere di lasciare in panchina uno strepitoso Luka Doncic per tutto l’ultimo periodo. Allo sloveno bastano infatti tre quarti per mettere assieme 37 punti, 7 rimbalzi e 4 assist, con 13/19 al tiro e soprattutto uno spaziale 8/9 dalla lunga distanza. Insieme a lui ci sono anche i 21 di Josh Richardson. Serata difficile per i Blazers, che vedono interrompersi a tre la loro striscia di vittorie. Damian Lillard si ferma a quota 19 punti.

DENVER NUGGETS-NEW ORLEANS PELICANS 108-113

Una partita che si decide solo nel finale. I Pelicans vincono in trasferta grazie all’impatto delle loro due superstar: sia Ingram sia Williamson mettono a referto 30 punti. Il primo ci aggiunge anche 8 assist, 6 rimbalzi e 2 recuperi e nel finale in volata sono quasi tutti suoi i canestri importanti, che regalano il successo a Denver. Dall’altra parte, invece, Jokic parte pianissimo (solo 4 punti con 2/4 al tiro nel primo tempo) ma poi chiude a quota 27 con 11 assist e 10 rimbalzi. Non basta però a evitare ai Nuggets la prima sconfitta dopo tre successi consecutivi. Tredici minuti di campo, con 4 rimbalzi, 4 assist e 2 punti, anche per Nicolò Melli. Dopo due ko di fila, i Pelicans si rialzano.

MIAMI HEAT-INDIANA PACERS 106-109 OT

Miami aveva riacciuffato per i capelli una partita che sembrava già persa con un ultimo quarto vinto 28-19, ma nel supplementare sbaglia tanto (3/11 al tiro) e paga la concretezza dei Pacers, che trovano 6 dei 15 punti di Justin Holiday, uno dei 7 giocatori in doppia cifra per Indiana, per la loro seconda vittoria di fila. Il top scorer è Domantas Sabonis a quota 17; 16 li aggiunge Myles Turner (con 5 stoppate), importante il 7/10 al tiro per 15 punti di Doug McDermott. Diversa invece la suddivisione del contributo offensivo in casa Heat: dei 106 punti segnati, 50 vengono siglati dalla coppia Adebayo-Butler: entrambi vanno in doppia doppia, con il primo che aggiunge 10 rimbalzi ai suoi 29 punti, mentre il secondo ne segna 21, cattura 15 rimbalzi e distribuisce 7 assist.

BOSTON CELTICS-ORLANDO MAGIC 112-96

I Celtics tentano di ripartire dalla vittoria contro Orlando dopo 3 ko consecutivi. Tutto il quintetto base risponde bene, con i 23 punti di Jayson Tatum, la doppia doppia di Daniel Theis (13+11 rimbalzi), i 14 con 5/11 al tiro di Kemba Walker. Nessuno però fa meglio di Jaylen Brown che firma 20 dei suoi 34 punti nel secondo tempo con una seconda metà di gara da 7/12 al tiro (e un ottimo 6/11 da tre punti). Sono addirittura 10 le triple a segno (su 18 tentativi) per il numero 7 dei Celtics, che così si ferma a un solo centro dalla lunga distanza dal record di franchigia (11) che appartiene a Marcus Smart. Nonostante la solita doppia doppia di un Nikola Vucevic da 22 punti e 13 rimbalzi, i Magic escono sconfitti dal TD Garden, incapaci di raggiungere quota 100.

CLEVELAND CAVALIERS-TORONTO RAPTORS 116-105

È ora a otto la striscia di sconfitte dei Toronto Raptors, incapaci di battere una squadra reduce da cinque ko nelle ultime sei. I 23 punti di Fred VanVleet e i 18 a testa di Kyle Lowry e Norman Powell non sono sufficienti per evitare la sconfitta, complice un terzo quarto da 32-18 per i padroni di casa cominciato con un parziale di 12-0 poi rivelatosi decisivo in una serata da 17/33 dall’arco e da 54-37 sotto i tabelloni. Il protagonista in campo è Collin Sexton, autore di 36 punti tra cui il suo massimo in carriera da sei triple a segno, seguito dai 17+15 di Jarrett Allen, i 16 di Dean Wade e i 15 di Darius Garland per riportarsi a tre partite e mezzo di distanza dal torneo play-in.

DETROIT PISTONS-CHICAGO BULLS 86-100

Basta una solida prova difensiva ai Chicago Bulls per portare a casa il successo contro Detroit, interrompendo così a due la loro striscia di sconfitte. Zach LaVine chiude con 18 punti e Lauri Markkanen ne aggiunge 16 conditi da 8 rimbalzi. Ma soprattutto i Pistons tirano 4/25 dalla lunga distanza, rendendo inevitabilmente facile la vita agli avversari. I 26 punti di Jerami Grant sono serviti giusto per tenere i suoi in vantaggio per buona parte del primo tempo, prima di crollare per via delle pessime percentuali. Niente da fare quindi per Detroit, che non va oltre le due vittorie di fila.

HOUSTON ROCKETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 112-114

A condannare gli Houston Rockets alla 20esima sconfitta consecutiva sono due errori negli ultimi 10 secondi di gara di John Wall, che tra l’altro è autore di 24 punti ma con 7/18 al tiro. Meglio di lui fa Christian Wood, che chiude a 27 punti con 9/16 dal campo, mentre 23 li mette anche Victor Oladipo. Se Lu Dort è il miglior marcatore dei Thunder, a quota 23, ne aggiungono 30 (distribuiti equamente, 15 a testa) due riserve come Justin Jackson (5/6 al tiro per lui) e Svi Mykhailiuk. Da sottolineare anche la doppia doppia di Moses Brown, che a 13 punti aggiunge 14 rimbalzi (di cui ben 8 offensivi) e i 18 punti di Isaiah Roby.

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