BASKET

Nba: Lakers ok, Phoenix sempre meglio. Atlanta (senza Gallinari) si rimette in marcia

I gialloviola battono ancora gli Spurs, decisivi James e Davis. Chris Paul guida i Suns ad un'inaspettata quinta vittoria in sei partite. Il Gallo non c'è ma gli Hawks superano Brooklyn

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Ben dieci le partite Nba che inaugurano il 2021. Notevole il successo per 109-103 dei Lakers a San Antonio (Davis 34 punti, James 26 con 11 rimbalzi e 10 assist), ma la protagonista di serata è Phoenix che batte Denver 106-103 con un Chris Paul decisivo. Atlanta (senza Gallinari) supera Brooklyn 114-96, vincono in trasferta anche Memphis, Washington e Portland. Successi casalinghi, infine, per Jazz, Mavericks, Pistons e Bucks.

afp

SAN ANTONIO SPURS-LOS ANGELES LAKERS 103-109

Come ormai d’abitudine, quando i gialloviola vincono i protagonisti principali sono due, Anthony Davis e LeBron James. Il primo firma una prestazione dominante da 34 punti e 11 rimbalzi, mentre l’Mvp delle Finals dello scorso ottobre raccoglie l’ennesima tripla doppia della sua carriera con 26 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. I due sono anche decisivi nel parziale di 9-0 negli ultimi due minuti e mezzo di gioco, che regala di fatto la vittoria al Lakers. Agli Spurs non basta una prova generosa, caratterizzata dai 26 punti di Keldon Johnson e dai 23 di DeMar DeRozan, oltre che dai 15 dalla panchina del veterano Rudy Gay: per i neroargento è la terza sconfitta consecutiva.

DENVER NUGGETS-PHOENIX SUNS 103-106

Chris Paul è l’eroe della quinta vittoria stagionale dei Suns, la quarta consecutiva, contro un avversario decisamente di valore, almeno sulla carta: l’ex Clippers, Rockets e Thunder firma il canestro del +4 a 7 secondi dalla fine e i liberi che chiudono definitivamente il match allo scadere. Per CP3 prova complessiva da 21 punti, 6 assist e 5 rimbalzi. Molto bene anche Devin Booker e Deandre Ayton, che segnano 22 punti a testa. Il centro cresciuto ad Arizona University aggiunge anche 11 rimbalzi a referto. Per quel che riguarda Denver, non sono sufficienti né la prestazione da 31 punti di Jamal Murray, né la tripla-doppia sfiorata da Nikola Jokic (17 punti, 11 assist, 9 rimbalzi): una vittoria e quattro sconfitte per i Nuggets, che continuano il loro avvio in sofferenza.

BROOKLYN NETS-ATLANTA HAWKS 96-114

Se quarantott’ore prima Nets e Hawks avevano fornito un aprova spettacolare dalla palla a due alla sirena finale, stavolta Trae Young e compagni (senza Danilo Gallinari, fermo per l’infortunio alla caviglia rimediato proprio nella precedente sfida contro Brooklyn) hanno la meglio abbastanza facilmente contro una squadra in cui, stavolta, steccano sia Kyrie Irving sia, seppur in misura minore, Kevin Durant. Gli Hawks ottengono la quarta vittoria in cinque partite grazie a 21 punti e 7 assist di Young, anche se i veri protagonisti di serata sono John Collins, che firma 20 punti ed è protagonista dell’allungo decisivo nel secondo tempo, e DeAndre Hunter, inarrestabile sotto canestro con 9/10 dal campo e 23 punti totali. Tra gli uomini di Steve Nash, Durant segna 28 punti ma tira con un deludente 10/21 dal campo, Irving si ferma a 18 con 2 triple a segno su 11 tentativi.

UTAH JAZZ-LOS ANGELES CLIPPERS 106-100

Nella sfida fra all-star tra Kawhi Leonard e Donovan Mitchell vince… Mike Conley. La guardia ex Grizzlies fornisce una prova da ricordare ed è decisivo, oltre che in un primo tempo caratterizzato da 18 dei suoi 33 punti complessivi, anche nel finale, con l’ultima delle sue sette triple che affonda le speranze di rimonta dei Clippers, portatisi nel corso del secondo tempo da -20 a -1. La prova di Conley supplisce quindi ampiamente a una serata così così di Mitchell, che si ferma a 15 punti con un modesto 6/14 dal campo. Dall’altra parte Leonard sfiora la tripla doppia con 20 punti, 16 rimbalzi e 9 assist, ma sbaglia anche 11 delle 19 conclusioni a canestro tentate. Tira male anche Paul George, che segna 25 punti ma fa 6/22 dal campo nella seconda sconfitta stagionale della squadra di Tyronn Lue.

CHARLOTTE HORNETS-MEMPHIS GRIZZLIES 93-108

Bel colpo in trasferta dei Grizzlies, che nonostante l’assenza di Ja Morant si regalano una gran vittoria a Charlotte grazie a una solida prova di squadra. Sono sei gli uomini in doppia cifra tra gli ospiti: Dillon Brooks è il migliore con 21 punti, ma non vanno sottovalutate anche le prove da 18 punti e 11 rimbalzi di Kyle Anderson e l’altra doppia-doppia di serata, quella di Jonas Valanciunas, che segna 14 punti e raccoglie 10 rimbalzi. Agli Hornets, con un Gordon Hayward sottotono che raccoglie solo 14 punti con 5/13 al tiro, non bastano i 15 punti di un LaMelo Ball sempre più a suo agio sui parquet della Nba.

DETROIT PISTONS-BOSTON CELTICS 96-93

Continuano gli alti e bassi dei Celtics in questo inizio di stagione: la squadra allenata da Brad Stevens, infatti, capitola in casa dei Pistons, alla loro prima vittoria stagionale. La partita si decide negli ultimi istanti quando, con il risultato in bilico, Derrick Rose (17 punti per lui alla sirena) trova il layup del sorpasso e Boston non riesce più a recuperare, complice anche l’errore allo scadere di Jaylen Brown. Oltre a Rose, è Jerami Grant il protagonista per la squadra di casa, con 24 punti complessivi, anche se l’ex Denver sbaglia un po’ troppo da tre punti (2/9). Agli ospiti non sono sufficienti i 28 punti di Jayson Tatum e i 25 di Brown: dietro di loro c’è il vuoto.

DALLAS MAVERICKS-MIAMI HEAT 93-83

Nonostante il ritorno sul parquet di Jimmy Butler dopo il problema alla caviglia, Miami scende di nuovo sotto ‘quota 500’ arrendendosi a dei Mavericks che, pur mostrando ancora segnali contrastanti, stavolta arrivano alla vittoria grazie alla doppia-doppia da 27 punti e 15 rimbalzi del solito Luka Doncic. Per lo sloveno ci sono anche 7 assist a tabellino, anche se la mira da tre va un po’ sistemata nelle prossime partite (3/10 nella notte). Dall’altra parte prestazione da dimenticare per un Butler ancora lontano dalla miglior condizione: per lui solo 2 punti, entrambi da tiro libero, e 0/6 dal campo. Il miglior marcatore degli Heat è Bam Adebayo con 19 punti, ma non basta per impensierire la squadra di casa.

MILWAUKEE BUCKS-CHICAGO BULLS 126-96

Anche i Bucks sono alla ricerca di un’identità in questo inizio di stagione, e il +30 rifilato ai Bulls, in questo senso, può dare una mano. Sicuramente è una squadra cui piace molto di più il tiro da tre rispetto alle stagioni passate: sono ben 22 le triple messe a segno dagli uomini allenati da Mike Budenholzer, con Pat Connaughton che ne realizza 3/3 e persino Giannis Antetokounmpo che ne mette una a referto (su cinque tentativi). Sono però le scorribande verso il canestro del greco a renderlo il miglior realizzatore di serata con 29 punti, cui si aggiungono 12 rimbalzi e 8 assist. Bene anche Khris Middleton (14 punti in 25 minuti sul parquet, ampio riposo nel finale) e Bryn Forbes, che sfrutta il ‘garbage time’ per mettersi in mostra e firmare 18 punti. Poco da dire sui Bulls, il cui miglior marcatore di serata è Zach LaVine con 16 punti.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-WASHINGTON WIZARDS 109-130

Non c’è Russell Westbrook, tenuto a riposo da coach Scott Brooks, ma pur senza di lui (e non c’è dubbio che i suoi detrattori non mancheranno di farlo notare) gli Wizards ottengono la prima vittoria stagionale in casa dei T-Wolves, dopo il tremendo 0-4 con cui hanno aperto la nuova stagione. A guidare sul parquet gli ospiti ci pensa Bradley Beal, con una prova da 31 punti e 7 assist, ma oltre a lui ci sono altri sette giocatori in doppia cifra (notevoli i 18 punti di Thomas Bryant), che non lasciano scampo a una squadra mai parsa in serata, cui non bastano i 21 punti di Malik Beasley per evitare il terzo ko nelle prime cinque partite.

GOLDEN STATE WARRIORS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 98-123

‘Una rondine non fa primavera’ dice il proverbio, e nessuno si illudeva che gli Warriors fossero rinati dopo aver battuto due squadre tutto sommato modeste come Chicago e Detroit. E infatti è arrivato puntuale un pesante -25 in casa contro Portland che ridimensiona immediatamente l’acerba squadra di Steve Kerr. Protagonisti di serata, inevitabilmente, i ‘soliti noti’ di Portland: Damian Lillard firma una prestazione da 34 punti, C.J. McCollum ne aggiunge 28. Bene anche Carmelo Anthony, 18 punti dalla panchina. A Golden State non basta, e non può bastare, il solo Steph Curry, autore di 26 punti (con un 4/12 da tre che grida vendetta). Nonostante i proclami della vigilia, Andrew Wiggins si ferma a soli 15 punti, con un deludente 5/12 al tiro.

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