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Nba: Irving dà spettacolo e trascina Brooklyn, Golden State torna a vincere

50 punti contro Charlotte per il numero 11 dei Nets, successi anche per New Orleans, Milwaukee e Phoenix

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© Getty Images

Kyrie Irving sigla 50 punti al termine di un match disputato al limite della perfezione: i Nets passano a Charlotte. Torna a vincere anche Golden State, che si riscatta dopo cinque sconfitte consecutive e batte i Clippers. Cleveland pesca il miglior Darius Garland della carriera con 41 punti e vince a Indianapolis. Tutto facile per Memphis con New Orleans e Milwaukee a Oklahoma City (39 di Giannis Antetokounmpo). Phoenix espugna Orlando.

CHARLOTTE HORNETS-BROOKLYN NETS 121-132
Partita magistrale di Kyrie Irving, il quale interrompe la striscia di quattro sconfitte consecutive di Brooklyn praticamente da solo. I Nets si riprendono l’ottavo posto a Est in solitaria in uno scontro diretto senza storia, toccando anche il +34 in casa di Charlotte, pur concedendo il ritorno fino a -13 nel finale. 50 punti con appena 19 tiri tentati, di cui ben 15 a segno (79% dal campo) e 9/12 da tre in 37 minuti e mezzo di gioco per il numero 11 dei Nets. Kevin Durant si limita quindi a soli 14 punti, mentre Andre Drummond fa la voce grossa sotto canestro con 20 punti e 14 rimbalzi. Niente da fare per gli Hornets, pur trovando i 30 punti di Miles Bridges e di Terry Rozier, ispirati dai 24 punti con 7 assist di LaMelo Ball e accompagnati dai 15 di Kelly Oubre.

GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES CLIPPERS 112-97
Golden State riesce a ritrovare la vittoria dopo cinque sconfitte consecutive, battendo nettamente i Clippers grazie a un secondo quarto da 33-15. Ospiti che durano un quarto, passato quasi tutto in vantaggio, ma poi cedono nettamente. Il miglior realizzatore del quintetto è un Klay Thompson da 20 punti, caricato dal comico Will Ferrell in versione Jackie Moon prima della partita. Ma quello degli Warriors è un successo di squadra, perché ai punti di Thompson si aggiungono i 21 di Jonathan Kuminga e i 20 di Jordan Poole dalla panchina. I Clippers scivolano anche a -29 prima di contenere i danni, trovando a malapena 17 punti da Nicolas Batum. Per Golden State può così continuare il ‘balletto’ a Ovest per aggiudicarsi la seconda posizione a discapito di Memphis.

INDIANA PACERS-CLEVELAND CAVALIERS 124-127
Darius Garland si carica la squadra sulle spalle, firmando tutte le giocate decisive di un ultimo quarto in cui segna 21 punti tra cui i due liberi che spezzano parità a 14 secondi dalla fine. Indiana manda otto giocatori su nove in doppia cifra, guidati dai 25 punti di Tyrese Haliburton, ma paga caro l’errore di Jalen Smith che commette un fallo evitabile nel finale di match su Garland. Quest’ultimo realizza la sua miglior prestazione in carriera: 41 punti frutto di un eccellente 14/26 al tiro di cui 4/9 da tre e un perfetto 9/9 dalla lunetta, a cui aggiunge anche 13 assist in 37 minuti di gioco. Insieme a lui, per Cleveland, ci sono i 22 punti con 12 rimbalzi e 5 recuperi del rookie Evan Mobley e i 21 di Lauri Markkanen, partiti come titolari insieme a Dean Wade.

MEMPHIS GRIZZLIES-NEW ORLEANS PELICANS 132-111
Memphis prende il largo sul finire di un primo tempo da 77 punti e non si gira più indietro, guidando nel punteggio dal primo all’ultimo minuto. Sono i tre migliori realizzatori a guidare i Grizzlies: Ja Morant chiude con 24 punti seguito dai 22 a testa di Jaren Jackson Jr. e Desmond Bane, realizzando il record di franchigia con 42 punti in contropiede di squadra. Senza Brandon Ingram fermato da un problema al bicipite femorale, New Orleans deve arrendersi ancora dopo la sconfitta di Denver, nonostante i 32 punti con 5/10 dall’arco di CJ McCollum, a cui si aggiungono i 17 dalla panchina di Willy Hernnagomez e i 16 di Naji Marshall. Il tutto in una partita diventata garbage time già all’inizio del quarto periodo, con tutte le riserve dei Pelicans in campo.

OKLAHOMA CITY THUNDER-MILWAUKEE BUCKS 115-142
Quinto successo di fila per Milwaukee. I campioni in carica conservano a Oklahoma City la doppia cifra di vantaggio per tre quarti e poi chiudono i conti con un’ultima frazione da 37-22, trovando anche un canestro sulla sirena del primo tempo di Giannis Antetokounmpo da 10 metri di distanza dal canestro. Il greco è semplicemente incontenibile per la difesa dei Thunder: 39 punti, 7 rimbalzi e 7 assist per lui a fine gara con 13/19 al tiro, 4/4 da tre e 9/13 ai liberi in meno di 28 minuti, leader di un quintetto tutto in doppia cifra a cui si aggiungono anche i 25 con 9 assist di Khris Middleton e i 18+14 di Bobby Portis. Sesta partita delle ultime sette sopra quota 30 di Shai Gilgeous-Alexander (33 punti), che serve solo a consolare il morale dei tifosi di OKC in attesa di un futuro più vincente.

ORLANDO MAGIC-PHOENIX SUNS 99-102
La capolista della Western Conference soffre molto più del previsto a Orlando. Phoenix rischia di sprecare tutto, scappa via a metà match, ma nel finale deve dare un colpo di coda per vincere. In ogni caso i Suns ringraziano i 21 punti a testa di DeAndre Ayton (anche 19 rimbalzi per lui) e Landry Shamet ma soprattutto la stoppata di Mikal Bridges su Franz Wagner, riescono a evitare la possibile tripla del pareggio e proteggono i 15 punti di vantaggio accumulati nel primo tempo per riuscire a sbancare il campo dei Magic. Ai padroni di casa non bastano i 20 punti con 12 rimbalzi di Wendell Carter Jr., pagando il pessimo 7/39 di squadra dalla lunga distanza.

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